Ancora in corso l'accusa nei confronti di Trump

Due anni dall'assalto di Capitol Hill. Fu una protesta sfuggita di mano o un tentativo di golpe?

L’attacco venne documentato sui social. Su tutti i manifestanti, spiccava un uomo soprannominato “lo sciamano”, con il volto dipinto, un copricapo con pelo e le corna, a petto nudo e una lancia con la bandiera degli Stati Uniti

Due anni dall'assalto di Capitol Hill. Fu una protesta sfuggita di mano o un tentativo di golpe?
Saul LOEB/AFP
Washington, 6 gennaio 2021, l'assalto a Capitol Hill

Sono passati due anni dal 6 gennaio del 2021, quando dalla manifestazione "Save America March" ("Marcia per salvare l'America") è partito l'assalto al palazzo del Campidoglio, con l'ambizione di occupare la sede del Congresso americano e impedire la proclamazione di Joe Biden a 46º Presidente degli Stati Uniti. 
A distanza di due anni, l’America aspetta ancora la verità. Fu una protesta sfuggita di mano o un'insurrezione ben organizzata? 

La protesta era cresciuta sui social, alimentata dai messaggi della propaganda trumpiana che chiedeva al vicepresidente Mike Pence e al Congresso di rifiutare il risultato delle elezioni presidenziali del 2020. L’allora presidente uscente non accettava la sconfitta alle elezioni e ripeteva da settimane che il voto era frutto di brogli elettorali, sebbene mai dimostrati. La rivolta tenne l'America col fiato sospeso per sette ore, dalle 13 alle 20. In Italia erano le due di notte, quando il gruppo degli assalitori cominciò a scalare i muri esterni del palazzo del Congresso e a occuparne le terrazze. Poi, sfondando porte e finestre, i manifestanti riuscirono a fare irruzione nell'edificio e a raggiungere le aule dove erano riuniti i parlamentari, evacuati in tutta fretta. Tutto l’attacco venne documentato sui social. Su tutti i manifestanti, spiccava un uomo soprannominato “lo sciamano”, con il volto dipinto, un copricapo con pelo e le corna, a petto nudo e una lancia con la bandiera degli Stati Uniti. Divenne il simbolo della protesta e lasciò un messaggio minaccioso al vice presidente Pence: “È solo questione di tempo, la giustizia sta arrivando”. 

Assalto al Congresso Usa - La forca davanti a Capitol Hill Getty
Assalto al Congresso Usa - La forca davanti a Capitol Hill

In quelle ore di caos e paura i media e le forze dell'ordine aspettavano un appello di Trump che convincesse queste milizie improvvisate a recedere dai loro intenti bellicosi e liberare pacificamente il palazzo. Quel messaggio non arrivò. 

Alcune ore dopo l’intervento della Guardia Nazionale, le forze dell’ordine riuscirono a riprendere il controllo della situazione e a sgomberare gli occupanti. Il bilancio finale è stato di 52 arresti, 13 feriti e 5 vittime. Il giorno successivo, dopo 14 ore di seduta, fu ratificato il risultato delle elezioni e, solo allora, Trump pubblicò sui social un video in cui condannò l’assalto e concesse per la prima volta la vittoria a Biden. Ma quelle sette ore di paura e confusione istituzionale hanno, probabilmente, segnato la parabola della crisi della sua leadership e cambiato il corso della politica americana. 

Le indagini per individuare i responsabili della rivolta hanno poi cercato di fare chiarezza soprattutto sul ruolo svolto dell’ex presidente Donald Trump. Ci sono voluti 18 mesi di indagini, dieci audizioni in diretta tv e oltre mille testimonianze, prima che i membri della commissione della Camera - presieduta dal democratico Bennie Thompson e dalla repubblicana Liz Cheney - arrivassero alla conclusione di inviare ai pubblici ministeri del dipartimento di Giustizia una raccomandazione affinché Trump sia accusato di quattro capi di imputazione: incitamento all’insurrezione, ostruzione di un procedimento ufficiale del Congresso, cospirazione per frodare gli Stati Uniti e cospirazione per rendere falsa dichiarazione. Anche se questa decisione non vincola il dipartimento di Giustizia, il deferimento di un ex presidente è un evento senza precedenti nella storia degli Stati Uniti e stabilisce che - nell’opinione dei commissari - il tycoon sapeva cosa stesse accadendo al Campidoglio ma non fece niente per impedirlo. Starà ora al dipartimento di Giustizia decidere se passare all'accusa formale dell’ex presidente, attualmente in corsa per le elezioni del 2024.