La scoperta

Egitto, i segreti della mummia del "Ragazzo d'oro" protetta da 49 amuleti

Disposti in tre colonne tra le pieghe dell'involucro, sono realizzati in oro e pietra e presentano 21 forme diverse, come l'occhio di Horus, il nodo di Iside, lo scarabeo e una lingua

Egitto, i segreti della mummia del "Ragazzo d'oro" protetta da 49 amuleti
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Gli amuleti della mummia Golden Boy

Uno scarabeo nel petto, una lingua d'oro e 49 amuleti preziosi. Grazie alle nuove tecnologie sono stati svelati i segreti della mummia del Golden Boy, scoperta più di un secolo fa in Egitto.

Datata al periodo tolemaico (332-30 a.C.), la mummia è stata trovata nel 1916 in una necropoli dell'Egitto meridionale e posta nei sotterranei del Museo Egizio del Cairo, che dal 1835 funge da deposito. Il sarcofago è rimasto indisturbato per quasi un secolo prima che Sahar Saleem, professore di radiologia all'Università del Cairo, decidesse di "scartare digitalmente" i resti. 

Una scansione con la Tac del sarcofago ha svelato che la mummia era di un ragazzo di 15 anni, il cui corpo era stato sottoposto a un "processo di mummificazione di alta qualità", secondo lo studio pubblicato su "Frontiers in Medicine". Le scansioni tomografiche hanno rilevato che il suo cuore è stato conservato nella cavità toracica perché  rappresentava un simbolo spirituale. Ma a destare curiosità sono stati soprattutto i 49 amuleti che hanno accompagnato il Ragazzo d'Oro nell'ultimo viaggio.

La mummia del Golden Boy Ap
La mummia del Golden Boy

Disposti in tre colonne tra le pieghe dell'involucro della mummia, sono realizzati in oro e pietra e presentano 21 forme diverse, come l'occhio di Horus e il nodo di Iside. Un amuleto a due dita è stato trovato in corrispondenza dell'incisione per  l'imbalsamazione (l'apertura da cui sono stati rimossi gli organi del ragazzo) e un amuleto d'oro a forma di lingua è stato collocato all'interno della bocca della mummia.

Grazie alla precisione delle scansioni, gli scienziati hanno potuto replicare un amuleto d'oro, progettato per assomigliare a uno scarabeo e trovato all'interno della cavità toracica della mummia, che hanno stampato in 3D in plastica.        

Per gli antichi Egizi, i talismani servivano a proteggere e guidare il defunto nell'aldilà. La lingua d'oro gli avrebbe permesso di parlare anche dopo la morte. Un paio di sandali gli avrebbero permesso di camminare. 

"Gli antichi egizi credevano nel potere degli amuleti, che dipendeva  dal materiale, dal colore e dalla forma", ha spiegato il professore  Sahar Saleem. "Durante la mummificazione, gli imbalsamatori dicevano preghiere e recitavano versi dal Libro dei Morti, mentre collocavano  gli amuleti all'interno della mummia o tra gli involucri".

La mummia del Golden Boy Ap
La mummia del Golden Boy

In seguito alle scoperte di Saleem, il Museo Egizio ha trasferito la  mummia, appena battezzata "La mummia del ragazzo d'oro", dal magazzino alla sala principale, dove è esposta insieme alle immagini della Tac e all'amuleto stampato in 3D che offrono nuove informazioni sulla sua vita e sulla sua morte. Le tecniche non invasive utilizzate per la ricerca hanno anche permesso agli scienziati di “abbozzare” il volto del ragazzo, ritenuto di forma ovale, con un naso piccolo e un mento stretto.