Grecia

Salva i migranti: la nuotatrice siriana Sarah Mardini a processo, rischia 20 anni

La storia delle due sorelle in fuga, una olimpionica di nuoto, è nel film “Le Nuotatrici”

Salva i migranti: la nuotatrice siriana Sarah Mardini a processo, rischia 20 anni
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Sarah Mardini, attivista siriana per i diritti umani

È iniziato con un breve rinvio questa mattina nell'isola di Lesbo, in Grecia, il processo contro i 24 attivisti della ong Emergency Response Center International, accusati di reati legati al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Gli imputati negano tutte le accuse e dicono di non aver fatto altro che aiutare a salvare le persone le cui vite erano in pericolo. Si tratta infatti di operatori umanitari e volontari che hanno partecipato a operazioni di salvataggio di migranti in viaggio verso l'isola della Grecia orientale, a poca distanza dalle coste turche. 

Il processo è stato definito da molti osservatori come “il più grande caso di criminalizzazione della solidarietà in Europa”.

Tra gli operatori umanitari c'è Sarah Mardini, un'importante operatrice siriana per i diritti umani, lei stessa una rifugiata. Sarah, che ora vive e studia a Berlino, nel 2015 è sbarcata a Lesbo come rifugiata, insieme alla sorella Yusra, entrambe nuotatrici professioniste. A seguito di un guasto al motore dell'imbarcazione su cui viaggiavano assieme ad altre persone in fuga da guerre e fame, le sorelle hanno spinto la barca a riva mettendo in salvo i 18 compagni di viaggio. Yusra Mardini ha poi fatto parte della squadra di nuoto dei Rifugiati ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro Janeiro nel 2016 e di Tokyo nel 2021. Una storia che ha ispirato anche il film “Le nuotatrici” (“The Swimmers” - Netflix). 

La nuotatrice siriana Yusra Mardini (Ansa)
La nuotatrice siriana Yusra Mardini

Appena un anno dopo l'arrivo in Europa, nel 2016, Sarah aveva deciso di tornare sull'isola greca per partecipare come volontaria alle operazioni di ricerca e salvataggio dei migranti in mare, ma nel 2018 è stata arrestata assieme a Sean Binder e ha trascorso più di 100 giorni in carcere prima di essere rilasciata su cauzione.   

I due attivisti, inoltre, sono oggetto di un'altra indagine ancora in corso con l'accusa di traffico di esseri umani, appartenenza a un'organizzazione criminale e riciclaggio di denaro, reati che potrebbero portare a una pena massima di 20 anni di reclusione. 

Ciò che è sotto processo oggi sono i diritti umani. Questo è il problema fondamentale” ha dichiarato Sean Binder fuori dal tribunale prima dell'udienza di oggi. “Quello che abbiamo fatto era legale e qualsiasi ombra va superata: non deve restare nessun dubbio, non solo su di me, ma su chiunque partecipi ad operazioni di salvataggio dei migranti”, ha aggiunto. 

La nuotatrice siriana Yusra Mardini (Ansa)
La nuotatrice siriana Yusra Mardini

La vicenda ha suscitato le proteste delle principali organizzazioni per i diritti umani in Grecia, tra cui Amnesty International e Human Rights Watch.

Amnesty International ha descritto il processo contro gli operatori umanitari come una “farsa” e ha invitato le autorità greche a ritirare le accuse. “Sarah e Sean hanno fatto quello che ognuno di noi dovrebbe fare se fosse nella loro posizione. Aiutare le persone a rischio di annegamento in una delle rotte marittime più mortali d'Europa e assisterle sulla costa non è un crimine” ha dichiarato Nils Muiznieks, direttore dell'Ufficio europeo di Amnesty. “Questo processo rivela come le autorità greche fanno di tutto per ostacolare l'assistenza umanitaria e scoraggiare migranti e rifugiati dal cercare sicurezza sulle coste del paese. Vediamo questo atteggiamento in un certo numero di Paesi europei”, ha aggiunto.

Nel 2015 la Grecia ha visto circa un milione di migranti e rifugiati raggiungere le sue coste dalla vicina Turchia al culmine della crisi dei rifugiati. Il paese ellenico ha represso la migrazione, erigendo una recinzione lungo gran parte del suo confine terrestre con la Turchia e aumentando i pattugliamenti marittimi vicino alle sue coste.

2015, profughi sull'isola di Lesbo, Grecia (GettyImages)
2015, profughi sull'isola di Lesbo, Grecia
2015, profughi sull'isola di Lesbo, Grecia (GettyImages)
2015, profughi sull'isola di Lesbo, Grecia