Novak Djokovic piange per la gioia, un pianto liberatorio su un campo difficile, dopo l'esclusione lo scorso anno per mancanza di pass vaccinale. E poi appoggia la testa sulla spalla della mamma. Il tennista serbo, testa di serie numero 4, ha sconfitto Stefanos Tsitsipas, quarta forza del seeding, nella finale alla Rod Laver Arena nel primo slam di quest'anno con un montepremi record, pari a 76,5 milioni di dollari australiani. Il torneo si è giocato sui campi in cemento di Melbourne Park.
Djokovic ha vinto in tre set con il punteggio di 6-3, 7-6(4), 7-6(5) dopo due ore e 56 minuti di gioco.
E' la sua decima vittoria, e raggiunge così Rafael Nadal nell'albo d'oro. Torna anche a essere il numero 1 del ranking Atp dopo sette mesi, arrivando domani a 374 settimane complessive di primato, a sole tre dal record assoluto (377) della tedesca Steffi Graf.
Djokovic ha messo in campo la sua geometria spietata facendo pesare la superiorità soprattutto mentale.
Quando, nel tiebreak del secondo set, il greco avrebbe potuto rientrare nel match ha sbagliato quattro dritti, il suo colpo migliore.
Alla fine ha detto: "Io e Stefanos veniamo da due piccoli paesei, la Grecia e la Serbia. Paesi senza una grande tradizione tennistica. Eppure siamo arrivati cosi' in alto. Perche' il fatto è che più sono grandi le difficoltà che devi superare più hai l'opportunità di diventare grande tu stesso. Mi rivolgo ai tantissimi bambini che giocano a tennis nel mondo: non permettete a nessuno di cancellare i vostri sogni. Coltivateli questi sogni, innaffiateli come si fa con i fiori. Vi auguro di trovare sempre la persona che può condividere con voi il pensare in grande".
Poi si è rivolto al suo team: "Solo voi e la mia famiglia sapete cosa ho passato nelle ultime cinque settimane. So che cosa vi faccio passare ma deve essere chiaro che questo trofeo è mio quanto vostro".
LaPresse