L'inclusione nella lista Unesco anche grazie al supporto dell'Italia

Odessa, città minacciata dalla guerra, diventa Patrimonio mondiale dell'umanità in pericolo

La scelta è stata votata con 6 voti favorevoli, 1 contrario (Russia) e 14 astenuti. "Una città libera che ha lasciato il segno nel cinema e nelle arti". L'ira di Mosca: "Una scelta politica"

Odessa, città minacciata dalla guerra, diventa Patrimonio mondiale dell'umanità in pericolo
(ApPhoto)
Ucraina, Odessa: sacchi di sabbia bloccano una strada di fronte all'edificio del Teatro Accademico Nazionale dell'Opera e del Balletto per una possibile offensiva russa

Il centro storico di Odessa e il suo porto diventano Patrimonio mondiale dell'umanità in pericolo. Durante una sessione straordinaria e a tratti burrascosa del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco a Parigi, l'inclusione della città ucraina è stata votata con 6 voti favorevoli, uno contrario (Russia) e 14 astenuti. "Odessa, una città libera, una città mondiale, un porto leggendario che ha lasciato il segno nel cinema, nella letteratura e nelle arti, è così posta sotto la protezione rafforzata della comunità internazionale", ha detto la direttrice generale dell'Unesco Audrey Azoulay. 

Sebbene generalmente risparmiata dopo l'inizio dell'invasione russa nel febbraio 2022, Odessa, nota in particolare per la sua monumentale scalinata Potëmkin e la sua architettura, è stata però colpita più volte dai bombardamenti russi.

L'iscrizione nella prestigiosa lista dell'Unesco è avvenuta anche grazie all'assistenza tecnica fornita dall'Italia. 

La direttrice generale dell'Unesco, Audrey Azoulay, ha elogiato la decisione, affermando che "mentre la guerra è ancora in corso, questa iscrizione dimostra la nostra determinazione collettiva a garantire che questa città sia preservata da ulteriori distruzioni".  Sul suo sito web, l'Unesco descrive Odessa come l'unica città dell'Ucraina che ha interamente conservato la struttura urbana di una città portuale multinazionale del sud, tipica della fine del XVIII-XIX secolo. 

A ottobre il presidente ucraino Zelensky aveva chiesto all'Unesco di concedere a Odessa lo status di sito patrimonio dell'umanità e l'organismo delle Nazioni Unite ha acconsentito mercoledì, aggiungendola direttamente alla lista dei siti in pericolo. 

Ira di Mosca: decisione "politica"

La Russia ha bollato come "politica" la decisione di inserire il centro storico della città ucraina di Odessa nella lista del patrimonio mondiale in pericolo dell'Unesco. "Un gruppo di Paesi appartenenti all'Occidente, con il flagrante aiuto del Segretariato dell'Unesco che ha perso la sua imparzialità, ha frettolosamente fatto passare una decisione politica", ha criticato il ministero degli Esteri russo in un comunicato.

Che cosa significa l'inclusione nella lista del patrimonio mondiale in pericolo

Secondo la convenzione Unesco del 1972, ratificata sia dall'Ucraina che dalla Russia, i firmatari si impegnano ad "assistere nella protezione dei siti elencati" e sono "obbligati ad astenersi dall'adottare qualsiasi misura deliberata" che possa danneggiare i siti patrimonio mondiale. L'inclusione nella lista del patrimonio mondiale in pericolo ha lo scopo di "aprire l'accesso a meccanismi di assistenza internazionale di emergenza, sia tecnica che finanziaria, per rafforzare la protezione del bene e aiutarne la riabilitazione", spiega l'Unesco. L'Ucraina ospita 7 siti patrimonio dell'umanità, tra cui la Cattedrale di Santa Sofia e i relativi edifici monastici nella capitale Kiev. A oggi nessuno dei 6 siti culturali è stato danneggiato dalla guerra, mentre il settimo sito è costituito da antiche e primordiali foreste di faggi, spiega l'Unesco, aggiungendo che in Ucraina sono stati riscontrati danni a più di 230 edifici culturali.

Il ruolo dell'Italia

L'Italia ha fortemente sostenuto la candidatura ucraina e ha fornito al governo di Kiev l'assistenza tecnica che ha permesso di completare in tempi rapidi il percorso di iscrizione. Un tavolo di coordinamento tra i Ministeri della Cultura italiano e ucraino ha lavorato negli ultimi mesi alla preparazione della documentazione tecnica, avvalendosi dell'esperienza accumulata dal Servizio Unesco del Ministero italiano.

La Rappresentanza permanente italiana presso l'Unesco, su istruzione della Farnesina, ha chiesto e ottenuto che sulla candidatura il Comitato del Patrimonio Mondiale si esprimesse secondo la procedura "in emergenza", alla luce della minaccia a cui è esposto il patrimonio culturale della città di Odessa.    

Secondo il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, “Anche alla luce delle storiche relazioni che ci legano ad Odessa, l'Italia è fiera di aver contribuito a questo risultato, attraverso la sua efficace e determinata azione quale membro del Comitato del Patrimonio Mondiale dell'Unesco”.