La visita in Egitto

Tajani da Al-Sisi: "Dialogo necessario" su energia, migranti e anche su casi Regeni e Zaki

"Libia innanzitutto", cooperazione energetica e contrasto alla migrazione illegale, ma anche diritti umani, riferisce il capo della Farnesina su twitter che prima visita la chiesa copta di San Pietro

Dopo Turchia e Tunisia, da ieri il vicepremier e capo della Farnesina Antonio Tajani, è in Egitto per un bilaterale con il presidente Al-Sisi.

L'ultimo risale a cinque anni fa con l'allora ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi. Questo mentre il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni è in Algeria.

L'incontro è avvenuto nel palazzo presidenziale di Al-Ettehadeya, lo scrive anche l'agenzia ufficiale egiziana Mena. Al centro del vertice gli scambi in campo energetico, il dossier migranti, la stabilizzazione della vicina Libia ma anche i diritti umani come il caso Regeni e Zaki.

“Abbiamo affrontato le questioni Regeni e Zaki ho chiesto collaborazione da parte egiziana, mi hanno assicurato che tutti gli ostacoli verranno rimossi, senza alcuna reticenza, è stato il presidente Al-Sisi a dirmi per primo che toglierà tutti gli ostacoli per una collaborazione proficua tra i nostri due paesi”, ha detto il Ministro in conferenza stampa dopo il vertice.

Prima aveva sintetizzato in un tweet i punti salienti dell'incontro: “L'Italia con l'Eni e le sue aziende ha offerto all'Egitto un forte sostegno per individuare ed estrarre risorse energetiche. Ma vogliamo rafforzare una collaborazione economica a 360 gradi. Dobbiamo capirci meglio anche sui principali dossier politici: Libia innanzitutto ma anche diritti umani: ”ho chiesto e ricevuto rassicurazioni per forte collaborazione sui casi Regeni e Zaki", ha riferito sui social.

"Incontri come quello di oggi servono a rinforzare le relazioni bilaterali, così come le relazioni antiche tra Egitto e Italia. Dobbiamo lavorare insieme per affrontare le grandi emergenze del momento nell'area del Mediterraneo a cominciare dal fenomeno delle migrazioni e per una soluzione della crisi libica dove oggi si registrano forti tensioni", ha detto dopo il bilaterale in conferenza stampa Antonio Tajani.

Per ottenere un risultato continua il ministro: "vogliamo raggiungere un accordo coordinandoci con le grandi realtà istituzionali che si occupano di queste emergenze come ad esempio l'Onu. Il problema libico è parte delle migrazioni illegali, ho ribadito che per noi è importante fare accordi in merito a ciò. Siamo disponibili ad accogliere più migranti legali anche egiziani, abbiamo progetti universitari per coloro che vogliono venire a studiare in Italia". 

"Per stabilizzare la Libia è vitale un 'Patto per la sovranità della Libia', un impegno congiunto che faccia riprendere il percorso verso elezioni sotto la guida dell'Onu”, aveva detto in un'intervista al Corsera.

Il portavoce presidenziale Bassam Rady, ha detto che "l'Egitto è orgoglioso delle proprie illustri relazioni storiche con l'Italia, a livello governativo e popolare. "l'Egitto - scrive Mena - aspira a sviluppare relazioni con l'Italia e a lavorare con essa nel quadro del forte partenariato tra i due paesi al fine di sviluppare relazioni bilaterali a favore di una proficua cooperazione in tutti i campi".

E prosegue il capo della Farnesina "abbiamo progetti sul piano energetico, industriale e agricolo, siamo pronti ad organizzare business forum con cui le imprese italiane possono portare i loro know how a quelle egiziane, una collaborazione economica per noi è importante. 

Prima dell'incontro col presidente egiziano, stamattina il vicepremier italiano si è recato alla Cattedrale copta di San Pietro, dove nel dicembre del 2016 avvenne un attentato che causò 29 morti.  I copti, i cristiani del musulmano Egitto, sono un'importante minoranza etnico religiosa che rappresenta circa il 10-15% della popolazione egiziana e la più grande comunità cristiana del Medioriente. “Ho ascoltato con grande interesse quello che mi dicevano i fedeli copti che vedono in Al Sisi una garanzia per tutti loro, un messaggio per noi molto positivo”

Il presidente - dicono - ha difeso la minoranza cristiana sia dal terrorismo islamico dell'Isis e sia dalle discriminazioni istituzionalizzate che volevano colpirli nell'anno di governo della fratellanza musulmana, cacciata da una rivoluzione popolar-militare guidata proprio da Sisi nel 2013.

Egitto-Italia: Tajani in visita alla Cattedrale copta al Cairo Ansa
Egitto-Italia: Tajani in visita alla Cattedrale copta al Cairo

Impossibile non parlare di Ucraina: “c'è l'urgenza di risolvere il conflitto e soprattutto i problemi di sicurezza alimentare: penso al grano o al frumento e ai cereali che se non arrivano dai porti ucraini c'è il rischio di flussi migratori incontenibili”.

Per quanto riguarda la più vasta area del Medioriente vogliamo entrambi stabilità, che vuol dire pace, crescita e collaborazione. Ho ribadito al ministro Shoukry che la soluzione del conflitto israelo-palestinese significa due popoli due stati in modo che possano vivere in pace nel comune rispetto e riconoscimento reciproco".

Sempre sul suo profilo twitter il ministro ha riferito del suo incontro con il Segretario Generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit con il quale "ho avuto un proficuo scambio di vedute su stabilità Mediterraneo, Libia e impegno contro l'immigrazione irregolare. Vogliamo rafforzare la nostra cooperazione con la Lega Araba", ha scritto dopo l'incontro. 

Nell'agenda in Egitto del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, nel pomeriggio c'è anche la partecipazione a una cerimonia per la firma di un memorandum d'intesa tra il Ministero della salute egiziano, la GKSD Investment Holding e il Gruppo San Donato, massimo operatore privato italiano della sanità. È quanto risulta da un programma della cerimonia per la firma del "Memorandum of Understanding" che punta a "migliorare gli investimenti nel settore sanitario".