Commissione e Consiglio Ue hanno chiesto ai dipendenti di disinstallarla

Anche il governo italiano valuta un possibile blocco del social network cinese Tik Tok

Il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha detto a Repubblica che tra le opzioni sul tavolo c'è il blocco dell'app sugli smartphone di tutti i dipendenti. I rischi rappresentati dall'app cinese sono al vaglio del Copasir

Anche il governo italiano valuta un possibile blocco del social network cinese Tik Tok
ANSA
TikTok: Ue chiede a dipendenti di disinstallare app

L'applicazione del social network cinese Tik Tok è all'attenzione anche del governo italiano, dopo che dalla Commissione europea e dal Consiglio dell'Ue è arrivata la richiesta di disinstallarla a tutti i dipendenti, entro il prossimo 15 marzo. Nell'email inviata al personale Ue la richiesta era motivata dall'esigenza di “proteggere i dati della Commissione e aumentare la sua sicurezza informatica”.

Dell'iniziativa italiana ha parlato a Repubblica il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, spiegando che tra le opzioni sul tavolo c'è il blocco dell'app sugli smartphone di tutti i dipendenti pubblici: "Su questo argomento si sta già impegnando il Copasir, ma è evidente che il mio ministero, avendo 3,2 milioni di dipendenti, è fortemente coinvolto - ha detto il ministro appartenente a Forza Italia - Le opzioni possono essere di muoversi come si è mossa la Commissione europea o eventualmente assumere una decisione diversa. È una scelta che non posso compiere in solitaria, mi devo confrontare con le altre istituzioni e insieme concorderemo una linea". 

La decisione della Commissione europea ha fatto seguito a quella adottata prima dal senato Usa e poi dal presidente, Joe Biden, che a dicembre ha ordinato di cancellare il social dai cellulari di tutti i dipendenti governativi. Nello scorso mese di novembre l'Fbi, tramite il suo direttore Chris Wrai, ha affermato che Tik Tok rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale perché attraverso di essa il governo cinese potrebbe influenzare gli utenti social indirizzandone i contenuti, di fatto ipotizzando un controllo di Pechino sull'app sviluppata dalla società cinese ByteDance.

Il Copasir, lo scorso gennaio, ha avviato un approfondimento per esaminare i pericoli, la capacità di infiltrazione del social, e tentare di tenere sotto controllo le possibili minacce. Non era la prima volta dato che già tre anni fa, nel periodo del Conte 2, l'allora presidente del Copasir, il leghista Raffaele Volpi, su richiesta del Pd, aprì un procedimento, che portò a un'istruttoria affidata all'Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna (Aise) e al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis). L'obiettivo era "verificare l'uso che il governo della Cina fa dei dati sensibili degli utenti italiani iscritti su TikTok".

Il social network cinese conta un miliardo di iscritti in tutto il mondo, in Europa viene utilizzata da circa 125 milioni di utenti, con numeri in crescita negli ultimi mesi. Finora in Europa i Paesi Bassi hanno sospeso l'uso dell'app di Tik Tok da parte di tutte le autorità pubbliche del Paese e i 4 partiti della coalizione al governo stanno chiedendo ai servizi di intelligence di valutare se l'app rappresenti un rischio se installata sui telefoni governativi.

TikTok è anche oggetto di indagine da parte della autorità per la protezione dei dati in Irlanda per trasferimenti potenzialmente illegali di dati di cittadini europei in Cina ai sensi del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell'UE.

Il social network cinese ha ammesso all'inizio di novembre che alcuni dei suoi dipendenti con sede in Cina potrebbero accedere ai dati degli utenti europei di TikTok. Nel tentativo di placare i timori, la società ha annunciato la scorsa settimana che stava cercando di tenere le informazioni riguardanti gli utenti europei esclusivamente dentro tre data center in Europa, ha scritto Politico 2 giorni fa.