Sarà pure un voto locale, influenzato da questioni prettamente locali: ma politicamente è un calcio negli stinchi al cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Il cui partito socialdemocratico - stando alle proiezioni - raggranella a Berlino poco più del 18%: il peggior risultato dal dopoguerra. Con il rischio concreto di perdere il governo della capitale che l'SPD controllava da 22 anni.
Si era votato l'ultima volta poco più di un anno fa, nel settembre 2021: ma le vistose irregolarità di quel turno elettorale, con lunghe file ai seggi e schede fuori norma, avevano convinto un tribunale a ordinare la ripetizion del voto - oltre a far vacillare pesantemente il mito dell'efficienza tedesca. Dal 2021 a oggi, l'SPD perde circa il 3%. Ma i rivali conservatori della CDU arrivano al 28%, con un balzo in avanti del 10%, confermandosi primo partito e ipotecando la guida della città.
È forse solo dagli alleati che potrebbe arrivare una ciambella di salvataggio per i socialdemocratici. I Verdi si assestano oltre il 18% mentre la sinistra della Linke pur calando di circa un punto supera il 12%. Sull'altro versante dello spettro politico, sale l'estrema destra di AfD a oltre l'8%, mentre crollano i liberali dell'Fdp, che con un risicato 4,7% rischiano di non superare lo sbarramento del 5% e perdere quindi ogni seggio nel parlamentino berlinese.
Sconfitta storica dunque quella dell'Spd, che vede anche la sindaca uscente Franziska Giffney battuta nello scontro diretto per il collegio elettorale di Neukölln a favore del suo avversario della Cdu, Olaf Schenk. "Una serata amara", ha detto Giffney, pur sottolineando la necessità di lavorare per una coalizione stabile.
Ma quale coalizione? Quella uscente vedeva l'SPD governare insieme a Sinistra e Verdi. Un patto a tre che matematicamente potrebbe continuare a tenere la maggioranza, magari con un cambio di leadership. Ma i numeri dicono che anche la Cdu, che a spoglio ancora non chiuso già rivendica il mandato di governo, potrebbe guidare una nuova coalizione: con l'Spd o con i Verdi.
Comunque si risolva poi il negoziato sull'amministrazione di Berlino, la sconfitta dell'SPD arriva nel momento peggiore per il cancelliere Scholz: sulla difensiva da settimane, per le critiche diffuse e incrociate al suo tentennante sostegno militare all'Ucraina: c'è chi lo accusa di fare troppo poco e troppo tardi, chi al contrario di avere snaturato la vocazione pacifista della Germania postbellica promettendo a Kiev carri armati di ultima generazione e altre ingenti forniture militari.