Montecitorio

Caso Cospito: chiuse alla Camera le audizioni del Giurì d'onore per Serracchiani, Orlando e Donzelli

Le audizioni, su cui il presidente del Giurì, Sergio Costa, ha posto il segreto, adesso saranno sbobinate. Sulla possibilità di nuove audizioni, Costa ha detto: "Dipende dalla sbobinatura. Non sono escluse. Il regolamento lo prevede"

Caso Cospito: chiuse alla Camera le audizioni del Giurì d'onore per Serracchiani, Orlando e Donzelli
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Giovanni Donzelli

Si sono concluse nella biblioteca del presidente, alla Camera, le audizioni del gran Giurì istituito a seguito delle dichiarazioni del deputato di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, in Aula, sulla visita di una delegazione del Partito Democratico al detenuto anarchico Alfredo Cospito nel carcere di Sassari. La commissione ha ascoltato la capogruppo del Pd, Debora Serracchiani, e i colleghi di partito, Silvio Lai e Andrea Orlando, nonché su sua richiesta, il senatore dem, Walter Verini. Nel pomeriggio è stato sentito il deputato di FdI, Giovanni Donzelli. Le audizioni, su cui il presidente del Giurì, Sergio Costa, ha posto il segreto, adesso saranno sbobinate. "Dopo cinque audizioni non è che puoi avere tutto chiaro - ha detto Costa -. Vanno sbobinate, rilette, masticate, metabolizzate. Ma questo è normale". Sulla possibilità di nuove audizioni, Costa ha detto: "Dipende dalla sbobinatura. Non sono escluse. Il regolamento lo prevede".

"Non commento, l'audizione è secretata", ha detto Donzelli all'uscita dopo un colloquio durato oltre un'ora

Sul lavoro della commissione speciale "ho messo il segreto e quindi io rispetto la riservatezza" ha chiarito il presidente del Giurì d'onore, Costa. Per quanto riguarda i tempi della relazione conclusiva Costa non si è sbilanciato dicendo che sarà non "prima della prossima settimana".

Al termine della sua audizione, Debora Serracchiani ha dichiarato: "Mi aspetto che si faccia chiarezza sulle dichiarazioni che hanno portato a questo Giurì", di quello che ha detto davanti all'organismo parlamentare però non ha voluto parlare: "Si tratta di atti riservati e io rispetto sempre la riservatezza", ha spiegato. 

Così anche il deputato Pd, Silvio Lai: "La procedura è riservata e io mi attengo a questi criteri", ha detto uscendo dalla Biblioteca del presidente. Mentre Andrea Orlando ai cronisti che gli chiedevano conto della sua audizione ha risposto: "Spero di essere riuscito a spiegare quello che volevo spiegare, di essere riuscito a chiarire sia sul fronte della lesione dell'onorabilità delle singole persone, sia per quanto riguarda la difesa dell'istituto delle visite in carcere dei detenuti da parte dei parlamentari - aggiunge Orlando - perché se andare a fare una visita ai detenuti in carcere fosse la causa della lesione dell'onorabilità dei parlamentari, e mi auguro che questo non avvenga, sarebbe un vulnus anche all'istituto stesso che nel corso degli anni ha portato a risultati positivi".   

E il deputato Dem ha aggiunto: "Il prossimo parlamentare al quale venisse in mente di andare a fare una visita in carcere, infatti ci penserebbe due volte prima di farlo, qualunque sia la situazione. E invece penso che, al di là della nostra situazione specifica, difendere questa pratica sia difendere una molla che ha costituito nel corso degli anni uno stimolo a migliorare la situazione degli istituti di pena e lo dico anche da ex ministro della Giustizia che spesso si è mosso sulla base del fatto che alcuni parlamentari di tutte le forze politiche mi segnalavano che c'erano situazioni di difficoltà che si registravano nelle carceri italiane".

Il Giurì d'onore, accogliendo la sua richiesta, ha ascoltato anche il senatore del Pd, Valter Verini, ed è la prima volta, secondo quanto si apprende, che un senatore viene ascoltato da un Giurì d'onore dell'altro ramo del Parlamento.