Il colpo più duro alla sua immagine

Costanzo e la tessera della P2 di Licio Gelli n. 1819. "Sono stato un cretino", disse il giornalista

Maurizio Costanzo dal 1979 era direttore responsabile del nuovo quotidiano popolare “L'Occhio”, dal quale si dimise nel 1981, dopo essere stato coinvolto nello scandalo della Loggia P2 di cui figurava tra gli iscritti

Costanzo e la tessera della P2 di Licio Gelli n. 1819. "Sono stato un cretino", disse il giornalista
LaPresse
Maurizio Costanzo e Silvio Berlusconi

Maurizio Costanzo, tessera loggia massonica P2 (quella di Licio Gelli) n.1819, tre numeri progressivi dopo quella di Berlusconi che è la 1816. 

La lista P2 fu rinvenuta nel 1981 e conteneva 982 membri, di cui 44 parlamentari, 2 ministri, vari generali, magistrati, dirigenti dei servizi segreti, imprenditori e giornalisti, tra i quali, appunto, anche Maurizio Costanzo. È probabilmente il colpo più duro all'immagine di Maurizio Costanzo ricevuto nel corso della sua vita. Arriva nel 1981 con lo scandalo P2 e il ritrovamento del suo nome nella famigerata lista massonica di Licio Gelli. Una cosa per la quale Costanzo arriverà a scusarsi e ad autoaccusarsi pubblicamente. 

A ricordare l'episodio è anche Enrico Mentana: "Incappò in una vicenda che ha segnato la storia del Paese e anche la sua storia professionale, interrotta per anni, dopo cui dovette letteralmente ricominciare da capo: la P2. Oggi il giudizio sulla Loggia di Gelli e i danni che fece all'Italia è sui libri di storia. Allora sembrava a molti con cui poi ho parlato una sorta di confraternita di protezione reciproca, e una cordata verso ruoli di rilievo. Una massoneria insomma, senza riti e con fili allora invisibili. Fame di potere, illusione di successo, o altro. Con lui ne parlai a più riprese. La considerava alla stregua di un incidente di percorso, grave ma totalmente superato. E così era per tutti".

All'epoca della lista della P2, Maurizio Costanzo stava dirigendo il nuovo quotidiano popolare “L'Occhio” (dal 1979), dal quale si dimise nel 1981, proprio dopo esser stato coinvolto nello scandalo della Loggia P2 di cui figurava gli iscritti. "Un errore, un grosso errore", lo definì anni dopo, "ma gli errori fanno bene e fanno crescere". "Sono stato un cretino", dichiarò pubblicamente, ma respinse ogni accusa di partecipazione alla loggia deviata.

"L'Occhio" debuttò il 10 ottobre 1979, con una tiratura di lancio di 600mila copie, tutte vendute, e chiuse i battenti dopo poco più di due anni, il 15 dicembre 1981. Le sorti del giornale furono travolte anche in seguito alle vicissitudini giudiziarie dell'editore Angelo Rizzoli, legate allo scandalo della loggia massonica P2.