La guerra in Ucraina

Kiev: "Berlusconi bacia le mani di Putin, insanguinate fino ai gomiti"

La replica di Oleg Nikolenko, portavoce del ministro degli Esteri, al leader azzurro che ieri ha addossato a Volodymyr Zelensky la responsabilità dell'invasione. Oggi sul Giornale una parziale correzione di rotta: "Non sto con il presidente russo"

Kiev: "Berlusconi bacia le mani di Putin, insanguinate fino ai gomiti"
ansa
Regionali: Silvio Berlusconi a Milano

È arrivata rapida e durissima la reazione del governo ucraino alle parole pronunciate ieri sera all'uscita dal seggio da Silvio Berlusconi. 

Il presidente di Forza Italia aveva affermato che se fosse stato ancora a palazzo Chigi “non sarei mai andato a palare con Zelensky, perché  stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”. Aveva anche aggiunto che la Casa Bianca avrebbe dovuto proporgli un “piano Marshall” per ricostruire il paese in cambio di un cessate il fuoco, e in caso di rifiuto cessare gli aiuti economici e militari.

L'esecutivo e la maggioranza, mentre dalle opposizioni già si parlava di “parole gravissime”, erano subito corsi ai ripari: una nota di palazzo Chigi ha ribadito il sostegno “saldo e convinto” a Kiev, il il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha assicurato che Forza Italia, di cui è coordinatore nazionale, è “a favore dell'indipendenza dell'Ucraina, dalla parte dell'Europa, della Nato e dell'Occidente”, un comunicato ufficiale del partito precisava che il leader “ha solo spiegato che nessuno è esente da responsabilità”.

 In una dichiarazione al Giornale in edicola oggi, Berlusconi stesso ha corretto il tiro: "Noi abbiamo sempre appoggiato e appoggiamo sempre la posizione del governo, dell'Europa, degli Stati Uniti e della Nato sull'Ucraina. Non ci siamo tirati indietro e continueremo a farlo. Ho detto solo che nella condizione data per favorire uno spiraglio di pace che faccia venire meno questa tragedia che brucia vite civili e militari bisogna pensare a un forte impegno anche finanziario per la ricostruzione dell'Ucraina. Non sto dalla parte di Putin. Questo deve essere chiaro"

Tutte queste rassicurazioni non sono state però sufficienti al governo ucraino: "Le accuse insensate di Berlusconi contro Zelensky sono un tentativo di baciare le mani di Putin, insanguinate fino ai gomiti. Un tentativo di dimostrare la sua lealtà al dittatore russo", è la replica affidata a Facebook da Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri, che ha anche ricordato di aver lavorato in Libia nel 2010 quando Berlusconi incontrò Gheddafi e "baciò le mani del dittatore per mostrare lealtà. Diffondendo la propaganda russa, incoraggia Mosca a continuare i suoi crimini e quindi ha responsabilità politica e morale. Apprezziamo invece molto la pronta risposta di Meloni, che ha riaffermato l'incrollabile sostegno all'Ucraina". 

Durissimo anche il consigliere della presidenza Mykhailo Podolyak, che a Repubblica ha definito Berlusconi “un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa”, invitandolo a “gettare la maschera” e ammettere "di essere a favore del genocidio del popolo ucraino".

Questa mattina è arrivata la condanna del gruppo dei Socialisti e democratici all'europarlamento, con un tweet della leader Iratxe Garcia Perez: “Sono inorridita dalle nuove scioccanti dichiarazioni sull'Ucraina di Silvio Berlusconi. E' questa la posizione del governo Meloni e del ministro degli Esteri Tajani di Forza Italia? ha qualcosa da dire Manfred Weber? A un anno dalla brutale guerra di Putin, è tempo di riconoscere i fatti e scegliere da che parte stare”. Più o meno nelle stesse ore, a Bruxelles, il commissario europeo Paolo Gentiloni, rispondendo a un cronista durante la conferenza stampa sulle previsioni economiche, ha cercato di buttare acqua sul fuoco: "Penso che dobbiamo guardare agli atti - ha affermato - alle decisioni del governo italiano che fin qui sono state credo molto coerenti e positive a sostegno della posizione comune europea sull'ucraina. Le dinamiche politiche interne io non le commento e non le posso commentare". Il segretario generale della Nato JJens Stoltenberg si è detto “assolutamente certo che il sostegno all'Ucraina da parte dell'Italia continuerà, ho incontrato Giorgia Meloni a Roma e il suo atteggiamento verso Kiev è chiaro". Sulla stessa linea il ministro della Difesa Guido Crosetto: "Parlano gli atti di questo governo, quelli approvati da questo Parlamento e da tutte le forze politiche. La posizione dell'Italia non può essere messa in discussione e non è messa in discussione da nessuna forza, né di maggioranza, né di larga parte dell'opposizione". Anche il titolare degli Interni, Matteo Piantedosi, ha difeso la posizione dell'esecutivo: “Non c'è nessuna compromissione della granitica volontà e convincimento del Governo di essere dalla parte giusta che è quella parte degli aggrediti e non degli aggressori”. 

È intervenuto anche il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte:  “Giorgia Meloni si è affannata ad abbracciare Zelensky, rimediando un rapido saluto con lui a Bruxelles, dopo l'esclusione del Governo italiano dal confronto a Parigi di Francia e Germania con il presidente ucraino. Berlusconi, invece, con Zelensky non vuole parlarci e si lascia andare a prese di posizione inaccettabili. Sono due posizioni diametralmente opposte, che ci fanno dubitare che Meloni e Berlusconi siano al Governo insieme e formino ancora una maggioranza. Per conto nostro, sin dall'inizio abbiamo operato una chiara scelta, distinguendo Putin, l'aggressore, da Zelensky, l'aggredito. Ma restiamo convinti che non si possa continuare a inseguire una strada che ha come unico sbocco l'escalation militare”.