Intelligenza artificiale e mercato

Grazie a ChatGpt, imprese e giovani scoprono un "tesoro" di nuove opportunità

L'IA come volano per la crescita anche delle piccole aziende, il futuro del lavoro, i servizi al cittadino. Il mercato cresce a doppia cifra, ma la "narrativa" predominante resta legata ai rischi

Grazie a ChatGpt, imprese e giovani scoprono un "tesoro" di nuove opportunità
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"Credo che l'Italia possa vincere questa sfida, ha tutti gli elementi per farlo". Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, sul passaggio all'auto elettrica, a margine della XI Cabina di regia per l'internazionalizzazione. "Ovviamente - ha aggiunto - abbiamo bisogno che l'Europa si muova nella stessa direzione per concentrare risorse su quegli investimenti che servono a rafforzare il sistema produttivo nella duplice transizione digitale ed ecologica, quindi investimenti sulle catene di valore, sui chip, sull'intelligenza artificiale, sulla tecnologia green, sulle batterie elettriche, su tutto quello che può consentire la riconversione produttiva di un settore così significativo per il nostro sistema industriale che è quello dell'automotive ma anche dare elementi critici fondamentali per il nostro sistema produttivo per poter entrare davvero nel villaggio globale del futuro".

L’intelligenza artificiale, appunto, di cui si discute da oltre 50 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti oggi permettono l’impiego di piattaforme e sistemi a livello capillare, che incidono in maniera significativa nella vita quotidiana di imprese e individui.

Intelligenza artificiale: l'uomo al centro del processo pixabay
Intelligenza artificiale: l'uomo al centro del processo

Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati Istat del 2021, solo il 6,2% delle imprese ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea; in particolare, la percentuale di piccole imprese si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese. 

Ma secondo l’Ocse, il trend è positivo: continuano a registrarsi investimenti in capitale di rischio, mentre crescono la ricerca e il numero di talenti nel settore dell’intelligenza artificiale in Italia anche se a livelli molto inferiori rispetto a Paesi come Germania o Francia.

Secondo Anitec-Assinform, che raggruppa le aziende Ict di Confindustria, in Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale ha raggiunto nel 2022 un volume di circa 422 milioni di euro (+21,9%) ed è previsto che raggiunga i 700 milioni nel 2025, con un tasso di crescita medio annuo del 22% (fonte: Il Digitale in Italia 2022 v.2).

Umano Vs Robot? Umano + Robot? Getty
Umano Vs Robot? Umano + Robot?

Grazie alla capacità di elaborare, analizzare ed estrarre informazioni dalla mole infinita di dati a disposizione l’Intelligenza Artificiale può aumentare la competitività delle aziende, offrire una maggiore accessibilità al territorio e alle sue risorse e sostenere le politiche industriali di filiera. Dal processo di analisi dei dati (Intelligent Data Processing) all’interpretazione del linguaggio naturale (Natural Language Processing), dalla Computer Vision alla manutenzione predittiva fino all’automatizzazione industriale (Intelligent Robotic Process Automation). 

In diversi settori – in particolare quelli che vengono definiti in gergo retail & services, energy, utility & transportation, manufacturing, finanza e assicurazioni, health & education – sono numerosi gli ambiti applicativi dell’Intelligenza Artificiale e in grado di offrire alle aziende un forte vantaggio competitivo, fino alla pubblica amministrazione, con soluzioni che migliorano l’esperienza del cittadino-utente. Se n’è parlato al congresso di Tim Enterprise, Noovle e Google Cloud ad una platea di imprenditori del territorio, ricercatori, amministratori.

I casi concreti presentati vanno dai tram connessi con informazioni personalizzate fornite in tempo reale alle piattaforme per la gestione predittiva dei magazzini merci all’analisi delle “emozioni” dei cittadini mentre si aggirano per le città, smartphone alla mano, condividendo post, foto e like. Le demo sono state presentate a Torino, alle Ogr, sede dell’innovazione in campo automotive, dove si studiano quelle soluzioni enunciate proprio dal ministro Adolfo Urso.

 

Sensori tattili in fibra ottica e intelligenza artificiale per lo sviluppo di una nuova pelle artificiale sensorizzata Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa
Sensori tattili in fibra ottica e intelligenza artificiale per lo sviluppo di una nuova pelle artificiale sensorizzata

“Per l’Intelligenza Artificiale, anche in Italia, siamo entrati ormai con convinzione nell’era dell’implementazione – commenta Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano -. Per quanto riguarda la crescita del mercato, si tratta del valore più alto da quando l’Osservatorio ha avviato la stima (2018), per di più senza il traino di obblighi o incentivi pubblici e in un periodo di grande incertezza economica e geopolitica. L’intelligenza artificiale sta entrando prepotentemente nel pensiero strategico e nella pratica operativa di imprese pubbliche e private, con impatti sulle prestazioni, la struttura di costo, ma anche il ruolo delle persone”.

Nonostante il difficile contesto internazionale, per il comparto dell’Intelligenza Artificiale il 2022 è stato un anno da record, caratterizzato dai continui progressi nelle capacità delle macchine e dagli exploit di Dall-E2 e ChatGpt che in poche settimane hanno coinvolto decine di milioni di utenti e mostrato al grande pubblico le potenzialità di questa tecnologia. In Italia, secondo i dati del PoliMI, il mercato dell’AI nel 2022 ha raggiunto 500 milioni di euro, con una crescita del 32% in un solo anno, di cui il 73% commissionato da imprese italiane (365 milioni di euro) e il 27% rappresentato da export di progetti (135 milioni di euro).

A dimostrazione dell’ormai ampia diffusione di questa tecnologia, oggi il 61% delle grandi imprese italiane ha già avviato almeno un progetto di AI, 10 punti percentuali in più rispetto a cinque anni fa. E tra queste, il 42% ne ha più di uno operativo. Tra le piccole e medie imprese, invece, il 15% ha almeno un progetto di AI avviato (nel 2021 era il 6%), quasi sempre uno solo, ma una su tre ha in programma di avviarne di nuovi nei prossimi due anni.

Intelligenza artificiale unsplash
Intelligenza artificiale

Mentre si studiano applicazioni concrete dell’IA, molta dell’attuale “narrazione” sull’intelligenza artificiale resta in qualche modo ancorata al clamore (e al timore) suscitato da software come Chat Gpt o Dalle-E2, strumenti di AI generativa programmati per comprendere il linguaggio umano e generare risposte basate su enormi quantità di dati. 

A Roma, studenti dell'Istituto Amaldi hanno chiesto alla ricercatrice Sara Colantonio, Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione del Cnr di Pisa: "Esiste una regolamentazione sull'Intelligenza Artificiale?". Colantonio ha spiegato che l'Europa è al lavoro per realizzare una normativa ben definita, il cosiddetto AI Act, e che l'obiettivo per chi sviluppa algoritmi è quello di produrre AI che siano affidabili, trasparenti e con principi etici molto chiari, che ad esempio non producano discriminazioni di nessun tipo.

Resta scettico sull’argomento Elon Musk: "Uno dei maggiori rischi per il futuro della civiltà è l'intelligenza artificiale", ha detto il fondatore di Tesla, SpaceX nonché patron di Twitter, intervenendo al World Government Summit di Dubai. 

Musk, a suo tempo co-fondatore di OpenAI (che ha lasciato nel 2018), la startup statunitense che ha sviluppato ChatGpt, dice oggi che la tecnologia "ha mostrato alle persone quanto sia diventata avanzata l'IA", sottolineando però: "Penso che dobbiamo regolamentare la sicurezza dell'IA, francamente" con norme e regole che potrebbero "rallentarne" lo sviluppo, ma che alla fine "potrebbero anche essere una buona cosa".