Mattarella: l'Ue governi il fenomeno migratorio. Il Papa: prego per loro

Strage di migranti nel Crotonese: tra i 59 corpi recuperati ci sono 14 bambini. Solo 81 i superstiti

Il numero delle vittime è provvisorio. Gdf e Vigili del Fuoco proseguono le ricerche. Il ministro dell'Interno Piantedosi presiede un vertice a Crotone. Fermato un presunto scafista

Strage di migranti prima dell'alba nel naufragio di un barcone che è andato in mille pezzi di fronte alle coste calabresi. È salito a 59 il numero dei cadaveri recuperati, tra cui 14 bambini e 33 donne, dopo la tragedia a "Steccato" di Cutro. Il bilancio delle vittime è stato comunicato dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al termine della riunione da lui presieduta in prefettura a Crotone. C'è però ancora un numero imprecisato di dispersi.

Le persone salvate sono 81 dopo il tentativo di sbarco dei migranti a Steccato di Cutro, a una ventina di km da Crotone. 

I corpi vengono recuperati in mare man mano che il tempo passa, sia al largo sia sulle spiagge. Tra le vittime, anche un neonato di pochi mesi: il suo cadavere, secondo la drammatica testimonianza di un vigile del fuoco, è tra quelli finora tratti fuori dall'acqua dai soccorritori e dalle forze di polizia impegnati nelle operazioni, complicate dal vento forte e dal mare mosso. 

I superstiti, tutti sotto i trent'anni, sono stati soccorsi sulla spiaggia e rifocillati dal personale del 118 e della Croce Rossa. Degli 81 superstiti 59 sono stati ospitati presso il Centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto mentre altri sono stati ricoverati presso l'ospedale civile di Crotone, tra di essi un bambino di 9 anni in terapia intensiva. 

Le forze dell'ordine stanno cercando di raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti per capire in quanti fossero sul barcone affondato che, pare, portasse a bordo tra i 200 e i 250 migranti provenienti da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. E' stato fermato un presunto scafista.

Il barcone era partito quattro giorni fa dal porto di Izmir, in Turchia: si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza che segue la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell'area.

È stata una telefonata giunta verso le 4 al reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia a fare scattare l'allarme: nella chiamata non sono state fornite notizie dell'incidente a causa dell'inglese poco comprensibile di chi chiedeva aiuto. Gli operatori della centrale operativa, tuttavia, hanno intuito che potesse essere successo qualcosa ed hanno allertato le forze dell'ordine di Crotone.

Nell'area, dove il mare è forza 3 - 4, sono attive due motovedette e un elicottero della Guardia Costiera. Secondo le fonti i migranti "non hanno fatto in tempo a chiedere aiuto" e alcuni dei sopravvissuti avrebbero raggiunto la costa con i propri mezzi.

Un medico: "Ho provato rianimare un bimbo di 7 anni ma era morto"

"Quando siamo arrivati sul punto del naufragio abbiamo visto cadaveri che galleggiavano ovunque e abbiamo soccorso due uomini che tenevano in alto un bimbo. Purtroppo il piccolo era morto". A raccontarlo è Laura De Paoli, medico che opera per la Fondazione Cisom cavalieri di Malta a supporto della Guardia costiera per gli interventi di soccorso in mare. La dottoressa, che ha una lunga esperienza in soccorsi in mare, era sulla motovedetta della Capitaneria di porto di Crotone intervenuta nell'immediatezza. "C'era mare forza 3 o 4, era difficile avvicinarci. La barca dei migranti era già a pezzi sulla spiaggia e noi avevamo intorno tanti cadaveri galleggianti. Abbiamo visto due uomini che tenevano in alto un bambino e siamo riusciti a recuperarli. Erano il fratello e lo zio del bambino che, però, era senza vita. Abbiamo provato a rianimarlo ma aveva i polmoni pieni di acqua... aveva 7 anni". La motovedetta con i due superstiti è rientrata al porto di Crotone. La dottoressa De Paoli ha operato in altri teatri di guerra e in soccorsi in mare con varie associazioni umanitarie ed ong. Non si era mai trovata davanti ad una catastrofe simile: "Io ho fatto soccorsi in mare, anche quello con la nave Prudence, ma sempre salvataggi senza morti, questa volta è stata devastante". 

Crotone, naufragio migranti ansa
Crotone, naufragio migranti

Sul posto per i soccorsi sono intervenuti la Capitaneria di porto e la Guardia di finanza. Presenti anche la polizia di Stato ed i carabinieri, assieme al personale del 118 e della Croce rossa.

La Guardia di Finanza ha reso noto che il barcone salpato da Izmir, in Turchia, era stato avvistato nella serata di ieri a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo dell'agenzia europea Frontex in pattugliamento.

Scattato l'allarme, erano salpati una vedetta della sezione operativa navale di Crotone e un pattugliatore del gruppo aeronavale di Taranto. Le condizioni proibitive del mare “hanno tuttavia impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientrare agli ormeggi”.

È stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l'allarme è stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, non è stato possibile fare altro che constatare lo spezzamento del barcone ormai completamente distrutto dalle onde.

“C'erano stati sbarchi ma mai una tragedia così”, questo il primo commento a caldo del Sindaco di Cutro, Antonio Ceraso. “Il mare continua a restituire i corpi, è qualcosa che non si vorrebbe mai vedere”.

Mattarella: serve l'impegno dell'Unione europea

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il proprio "dolore per il naufragio avanti alle coste crotonesi, nella quale hanno perso la vita decine persone e tra queste alcuni bambini. Molti tra questi migranti provenivano dall'Afghanistan e dall'Iran, fuggendo da condizioni di grande difficoltà. È una ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente". 

Nell'esprimere il cordoglio per le vittime, la vicinanza ai naufraghi - cui va assicurata un'adeguata accoglienza - e il ringraziamento ai soccorritori, il Presidente della Repubblica sollecita un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico. "È altrettanto indispensabile che l'Unione Europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive" conclude Mattarella.

Von der Leyen: profondamente addolorata per il naufragio 

"Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo delle coste calabresi. La conseguente perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia. Tutti insieme, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l'asilo e per il Piano d'azione sul Mediterraneo centrale". Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

La preghiera del Papa

“Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese presso Crotone. Sono stati già recuperati 40 morti tra cui molti bambini. Prego per loro, per i dispersi, per i migranti sopravvissuti. Ringrazio chi porta soccorso e coloro che stanno dando assistenza e accoglienza”, così Papa Francesco durante l'Angelus in Piazza San Pietro.

 

Lo strazio dei superstiti al naufragio, pianto senza parole. Tra loro i genitori dei bambini morti. Una mamma grida il nome del figlio

Piangono senza parlare, avvolti in un dolore terribile e muto, i circa 80 migranti superstiti del naufragio a Cutro che sono stati portati nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Hanno tolto i vestiti bagnati e sono avvolti da coperte, riuniti, con lo sguardo fisso nel vuoto, in una delle sale del centro di accoglienza, accomunati dal dolore e dalla disperazione. Una donna, che ha il naso fratturato, grida disperata il nome del figlio che non trova più. 

Migranti morti sulla spiaggia di Cutro Ansa
Migranti morti sulla spiaggia di Cutro

Metsola: l'Ue ha bisogno di nuove regole per le sfide della migrazione

"Gli Stati membri devono farsi avanti e trovare una soluzione. Ora. L'Ue ha bisogno di regole comuni e aggiornate che ci permettano di affrontare le sfide della migrazione". Lo dichiara sui social la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola affermando che "la tragedia avvenuta al largo delle coste di Crotone mi lascia rabbia e cuore spezzato". "Esistono piani per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione - aggiunge Metsola -. Gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì". 

 

Michel: forte richiamo a trovare soluzione. Per gestire i flussi e combattere il traffico di migranti

"Un altro tragico naufragio allargo delle coste italiane. Un forte richiamo alla necessità di trovare soluzioni praticabili per gestire la migrazione e combattere il traffico di migranti. Continuiamo a lavorare al Consiglio dell'Ue e al Consiglio europeo per evitare che queste terribili perdite si ripetano". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.