Il sisma tra Turchia e Siria

Due nuove scosse: tre morti in Turchia e cinque in Siria, persone sotto le macerie, 213 feriti

La prima di magnitudo 6.3 e la seconda di 5.8, avvertite anche in Libano, Israele e Cipro. Crolli e scene di panico in una delle zone più colpite dal sisma del 6 febbraio. Paura e rovine anche in Siria, almeno 4 morti nella calca

È di almeno 8 morti e centinaia di feriti il bilancio di due nuove scosse, la prima di magnitudo 6.3 e la seconda 5.8, che hanno fatto ancora tremare il sud della Turchia e la Siria del nord, poco dopo le 18 ora italiana. Al momento si contano 3 morti in Turchia e 5 in Siria, di cui 4 nella calca causata dal panico.

L'epicentro, come comunicato dalla protezione civile turca Afad, è stato individuato nell'area di Defne, nella provincia di Hatay, una delle più colpite dal sisma dello scorso 6 febbraio. Secondo l'Euro Mediterranean Seismological Centre (EMSC) l’epicentro della prima scossa si trova ad una profondità di 10 chilometri ed è stata avvertita in un raggio di oltre 400 km da circa 30 milioni di persone in Turchia, Libano, Siria, Cipro e Israele.

 

Ieri, il governatore della provincia di Hatay Lütfü Savaş, ha dichiarato che la provincia sudorientale è stata la più gravata dalle perdite di vite umane, contando più di 21.000 vittime sulle 40.000 persone decedute, numero stimato fino ad ora. "Almeno l'80 per cento degli edifici deve essere demolito ad Antakya", ha dichiarato il governatore e questa nuova scossa ha fatto crollare altri edifici già precedentemente danneggiati, “Stanno arrivando segnalazioni di persone bloccate sotto le macerie dopo la nuova scossa” ha aggiunto. Antakya è la capitale di Hatay e il sito dell'antica città di Antiochia.

Sui social vengono via via pubblicati i video della nuova scossa, in alcuni di essi si vedono nuovi crolli e persone ferite.