Riscaldamento globale

Allarme clima, diverse le reazioni. Timmermans: "Responsabili politici facciano scelte difficili"

Il rapporto dell'Ipcc diffuso oggi parla chiaro: il cambiamento climatico corre più veloce del previsto e bisogna accelerare nelle politiche di contenimento del danno. Eppure i diversi governi non recepiranno allo stesso modo le indicazioni

Allarme clima, diverse le reazioni. Timmermans: "Responsabili politici facciano scelte difficili"
(Ansa)
Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, durante una sessione del Parlamento europeo sugli "standard di emissione di CO2 per auto e furgoni" a Strasburgo, Francia

L'atteso e inquietante rapporto sul clima diffuso oggi dall'Ipcc, sotto l'egida dell'ONU, ha evidenziato una volta di più la grave situazione in cui versa la nostra Terra. Il cambiamento climatico ha accelerato e non c'è più tempo da perdere, gli scienziati ha delineato così della linee guida per “disinnescare la bomba a orologeria”, come ha detto il segretario generale dell'ONU Guterres. 

Per il vicepresidente della Commissione europea responsabile per il clima, Frans Timmermans, la pubblicazione del rapporto dovrebbe fornire "la base per una maggiore ambizione alla Cop 28", la prossima Conferenza sul clima in programma a fine anno a Dubai. Secondo Timmermans, tutti i Paesi dovrebbero aumentare i loro obiettivi di riduzione nazionali, come l'Ue "è pronta a fare una volta completati i negoziati" sul pacchetto clima. Tutti dovrebbero inoltre continuare con l'"eliminazione graduale e senza sosta dei combustibili fossili" dotandosi di "politiche per portare a termine il compito". "Cercare di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi è di fondamentale importanza per tutta la vita sulla Terra - ha concluso Timmermans - i responsabili politici devono affrontare scelte difficili, ma ogni frazione di grado è importante e ogni passo fa la differenza".

Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ANSA
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida

Lollobrigida: “Transizione ecologica e tutela economia vadano di pari passo”

E' proprio il pacchetto di interventi per il clima Fit for 55 con cui l'Europa intende vincolare gli Stati ad agire con politiche ecologiche al centro di polemiche in questi giorni. A cominciare dal piano casa green che punta a raggiungere un parco di edifici a zero emissioni entro il 2050. Secondo il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin si tratta di un piano che non tiene conto del contesto italiano. Altri esponenti della maggioranza, come il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Salvini, hanno più volte parlato di “ideologia green” e di “ambientalismo ideologico”.

Oggi il ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, parlando a margine del Consiglio Ue, ha invocato la sostenibilità economica accanto a quella ambientale. "Dire che noi siamo contro il green è una cosa scorretta, noi siamo a favore della tutela dell'ambiente e anche di una transizione ecologica che però tenga conto che, nel mondo dell'agricoltura, una transizione troppo rapida che non permette soluzioni alternative in Europa ci mette nella condizione di approvvigionarci da Paesi che non rispettano diritti dei lavoratori e l'ambiente".  

La sostenibilità ambientale deve essere "parallela a una sostenibilità economica che ci garantisce indipendenza da nazioni che non hanno le nostre stesse regole democratiche", ha sottolineato il ministro, precisando che le "posizioni critiche" del governo italiano "su alcuni provvedimenti" Ue "nascono da questa volontà". "Trovo che non ci sia nulla di strano o paradossale", ha aggiunto.

Mattarella in Kenya Rainews24
Mattarella in Kenya

Il presidente della Repubblica Mattarella, la scorsa settimana in visita di Stato a Nairobi, in Kenya, aveva dedicato un'ampia parte del suo intervento proprio al cambiamento climatico e alla necessità della massima cooperazione tra Europa e Africa. Questo perché esiste una diversità di vedute tra i paesi in via di sviluppo e le grandi potenze, come l'Italia, che al grande inquinamento hanno contribuito maggiormente nell'ultimo secolo. 

"Il contrasto al cambiamento climatico è obiettivo unificante che richiama al dialogo multilaterale, al rispetto degli impegni liberamente assunti in sede internazionale. La applicazione di piani per la transizione energetica rappresenta di per sé una modalità che può permetterci di addivenire a un sistema economico globale più equo, più sostenibile, più giusto - ha detto Mattarella -. È una grande opportunità per dare vita a forme di cooperazione internazionale equilibrate, che affrontino il tema dello sviluppo in modo sostenibile, con il necessario trasferimento tecnologico dai Paesi più avanzati e la messa a disposizione delle necessarie risorse finanziarie a beneficio dei Paesi più vulnerabili".

"La transizione energetica, con la sua enfasi sulle energie rinnovabili e sull'economia circolare, apre nuovi e promettenti orizzonti di collaborazione per i nostri continenti. A tal riguardo, con l'istituzione di uno specifico Fondo per il Clima, l'Italia intende proporsi come soggetto di primo piano per interventi di finanza climatica. Dai grandi progetti per l'utilizzo dell'energia solare ed eolica, all'agricoltura 4.0, fino alla produzione di idrogeno verde, le potenzialità per il partenariato fra Africa e Europa sono numerose e tutte altamente promettenti - ha proseguito Mattarella -. La chiave di un successo, che per essere durevole non potrà che essere comune, sta nel rafforzare la consapevolezza della complementarietà fra Africa ed Europa, complementarietà che un frangente storico così complesso rende ancora più evidente. Condividiamo la tensione verso un nuovo umanesimo, che ponga al centro, a livello nazionale e internazionale, l'uomo e la sua aspirazione a vivere con dignità in società più eque, inclusive e sostenibili".