Maghreb

Migranti, secondo le Nazioni Unite ci sono prove di crimini contro l'umanità in Libia

Tra i quali tortura e schiavitù sessuale. A favorirli anche "il sostegno fornito dall'Unione europea alla Guardia costiera libica", si legge nel rapporto

Migranti, secondo le Nazioni Unite ci sono prove di crimini contro l'umanità in Libia
Florian Gaertner/Photothek via Getty Images
Donna in un campo di detenzione in Libia

I migranti bloccati in Libia mentre tentano di raggiungere l'Europa vengono sistematicamente torturati e costretti alla schiavitù sessuale. È una delle accuse emerse da tre anni di indagini del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, i cui incaricati hanno intervistato centinaia di persone.

Ci sono “prove schiaccianti” tali da "ritenere che una vasta gamma di crimini di guerra e crimini contro l'umanità siano stati commessi dalle forze di sicurezza libiche e da gruppi di milizie armate", si legge nel rapporto, le persone detenute sono state sottoposte a "tortura, isolamento, detenzione in isolamento. È stato negato un adeguato accesso ad acqua, cibo, servizi igienici, luce, attività fisica, cure mediche, consulenza legale e comunicazione con i membri della famiglia". Quasi tutti i sopravvissuti intervistati non hanno denunciato formalmente gli abusi per paura di rappresaglie, arresti, estorsioni e mancanza di fiducia nel sistema giudiziario.

Il rapporto critica inoltre l'Unione europea per “il sostegno fornito alla Guardia costiera libica in termini di allontanamenti, respingimenti e intercettazioni”, che "ha portato a violazioni di alcuni diritti umani", ha dichiarato uno degli investigatori, Chaloka Beyani. "Non si possono respingere le persone in aree non sicure, e le acque libiche non sono sicure per l'imbarco dei migranti", ha proseguito, precisando che l'Ue e i suoi Stati membri non sono stati ritenuti responsabili di crimini, ma "il sostegno fornito ha aiutato e favorito la commissione dei crimini" stessi.

La Libia è sprofondata nel caos dopo che nel 2011 una rivolta sostenuta dalla Nato ha rovesciato l'autocrate Muammar Gheddafi, poi ucciso, e ha lasciato il paese diviso tra governi rivali a est e a ovest. In questi anni è diventata il principale punto di transito per i migranti sub-sahariani in cerca di fortuna in Europa