Le sanzioni della comunità internazionale, il tentativo di fiaccare l'aggressività di Mosca dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina. La guerra combattuta sul campo, e la risposta ferma - messa in campo a più livelli - alla violenza, alla volontà di prevaricazione di Vladmir Putin. Anche sul terreno sportivo come è avvenuto con l'esclusione dalle competizione degli atleti russi e bielorussi. Dopo il responso del Cio, relativo alle condizioni per la riammissione degli sportivi, arriva la replica di Mosca.
Il Cremlino ha sottolineato infatti che "difendera' gli interessi" degli atleti russi "in ogni modo possibile"; una presa di posizione che arriva appunto all'indomani della raccomandazione del Cio di reintegrarli nelle competizioni internazionali sotto una bandiera neutrale, individualmente e a condizione che non sostengano il conflitto in Ucraina.
Ansa "Continueremo a difendere gli interessi dei nostri atleti in ogni modo possibile e continueremo i contatti con il Cio per proteggere i (loro) interessi", ha rimarcato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.
A proposito di quanto stabilito dal Comitato Olimpico Internazionale, punta il dito sui social Wladimir Klitschko, oro olimpico ad Atlanta '96 nei pesi massimi, e fratello del sindaco di Kiev, Vitali. "Il Cio autorizza gli atleti russi e bielorussi a partecipare ai Giochi olimpici sotto una bandiera neutrale; è una decisione - accusa Klitschko - che contamina lo spirito olimpico ed è, come questa guerra, una sciocchezza. Thomas Bach serve gli interessi della Russia".
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