Brivido per il governo

Francia, non passano le due mozioni di sfiducia sulla riforma delle pensioni: Macron è salvo

Subito dopo il voto numerose le manifestazioni di protesta. A Parigi incendi e scontri con la polizia. 171 persone fermate nella capitale

Francia, non passano le due mozioni di sfiducia sulla riforma delle pensioni: Macron è salvo
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Scontri a Parigi durante manifestazioni di protesta

Il governo francese di Elisabeth Borne si è salvato. La mozione di sfiducia presentata dal gruppo Liot, quella più pericolosa delle due presentate all'Assemblea Nazionale, si è fermata a 278 voti a favore. Ne servivano 287 per l'approvazione, che avrebbe comportato la caduta dell'esecutivo e l’invalidità della riforma delle pensioni. Il risultato è comunque negativo per il governo e il presidente Emmanuel Macron, perchè una buona parte dei deputati gollisti, i Republicains, ha votato a favore andando contro le indicazioni del presidente del partito, Eric Ciotti.

Quella presentata dal partito della Le Pen ha raccolto solo 94 voti.

Dal 1962 a oggi nessuna mozione di questo tipo ha avuto successo.

Elisabeth Borne "se ne deve andare" oppure "il presidente deve rimuoverla dall'incarico". A dichiararlo è stata Marine Le Pen, capogruppo Rn (estrema destra) all'Assemblea nazionale francese,  subito dopo l'esito del voto di sfiducia.

Durante il dibattito la presidente dei deputati della France Insoumise (sinistra), Mathilde Panot, ha detto: “Come l'imperatore romano Caligola il presidente Macron non ha il senso della misura, chiede una forzatura e si barrica nel suo palazzo. Ma anche Caligola è stato sconfitto”. E rivolgendosi alla premier Elisabeth Borne, ha aggiunto: "Due francesi su tre vogliono la caduta del suo governo e la bocciatura della riforma. Se il suo governo cadesse stasera, i francesi sarebbero sollevati. Avete quindi già perso, il suo governo è già morto". 

E' stato costellato di applausi l'intervento di Charles de Courson, capolista di LIOT, il piccolo partito centrista indipendente che ha presentato la mozione "transpartisan" che mirava a far cadere il governo. De Courson, alto funzionario dello stato poi diventato parlamentare, è uno dei primi e più accaniti contestatori della riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. "Contrariamente a quanto affermato dal presidente della Repubblica - ha detto De Courson fra gli applausi - i francesi non lo hanno eletto per aumentare a 64 o 65 anni l'età legale per andare in pensione, molti di noi hanno votato per lui 'per default'".  De Courson è di famiglia nobile, lontano erede di Louis-Michel Lepeletier de Saint-Fargeau, che nel 1793 votò per condannare a morte il re, Luigi XVI.

La premier Bourne ha risposto dicendo: “Sulle pensioni Macron è stato trasparente”.

Ma il nodo pensioni segnerà la fine di Macron e del suo governo?

Dall’estrema destra di Marine Le Pen all'estrema sinistra del partito La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, gli “squali” della politica sentono il dramma nell’aria, anche se le prossime elezioni si terranno solo tra quattro anni.

Sono 171 le persone fermate in serata a Parigi a margine delle tensioni scoppiate in strada dopo che il governo è sopravvissuto anche ai voti di sfiducia. Una manifestazione si è tenuta a Place Vauban, nei pressi dall'Assemblea Nazionale. "Macron dimettiti", hanno scandito i manifestanti. Incendi di rifiuti e scontri con la polizia sono stati registrati nel distretto della stazione di Saint-Lazare (IX arrondissement), intorno a Place de l'Opera. Poco dopo le 21 un corteo di un centinaio di persone, per lo più giovani, ha percorso rue Reaumur e rue Montmartre, rovesciando i bidoni della spazzatura dei commercianti, sempre seguiti da agenti di polizia in motocicletta. Un centinaio di persone, secondo un giornalista dell'Afp, si è radunato anche allo Chatelet, non lontano dall'Hotel de Ville.

Manifestazioni spontanee si segnalano a Strasburgo, Lione, Tolosa e Lille, dove si registra il lancio di  lacrimogeni da parte della polizia per disperdere la folla.

 

Scontri a Parigi durante manifestazioni di protesta AP
Scontri a Parigi durante manifestazioni di protesta

Le reazioni al voto: la premier francese Borne “Sono determinata a continuare a portare aventi le trasformazioni necessarie nel nostro Paese”

E' stata inviata alla Corte Costituzionale una richiesta di referendum della legge di riforma del sistema pensionistico che eleva da 62 a 64 anni l'età di uscita dal mondo del lavoro. La richiesta - firmata da 250 deputati e senatori e presentata alla presidente dell'Assemblea nazionale, Yael Braun-Pivet - secondo Le Figaro è stata ritenuta ammissibile ed è stata già inviata alla Corte costituzionale, che ha un mese di tempo per esaminarla. Poi potrebbe iniziare la raccolta delle firme dei cittadini, nel tentativo di raggiungere un decimo dell'elettorato, cioè 4,87 milioni di firme, entro nove mesi. E la premier, Elisabeth Borne, ha annunciato di voler "direttamente" investire il Consiglio costituzionale per un esame del testo "nei tempi più rapidi". 

Al centro della possibile incostituzionalità della legge di riforma, la forma legislativa scelta per proporre il progetto, un "progetto di legge finanziaria correttiva della sicurezza sociale". Questo tipo di testo consente l'utilizzo dell'articolo 47.1 della Costituzione, che limita i dibattiti a 50 giorni in Parlamento.

Gli studenti hanno continuato a mobilitarsi contro la riforma delle pensioni, con una serie di azioni che vanno dai comizi ai blocchi, con diverse centinaia di studenti dell'università di Parigi 1 che hanno votato per occupare la sede di Tolbiac. Il sindacato studentesco L' Alternative ha contato nel pomeriggio una cinquantina di università e scuole mobilitate, con occupazioni di edifici universitari a Parigi 1 o Montpellier 3-Paul Valery e blocchi a Lille 2, Parigi 8 o Saint-Etienne. All'università di Bordeaux-Montaigne, circa 300 studenti riuniti in assemblea generale su una piazza hanno votato a grande maggioranza per rinnovare il blocco. A Parigi, diverse centinaia di studenti dell'Università di Parigi 1 Pantheon-Sorbonne hanno votato a mezzogiorno per occupare il campus di Tolbiac. "Oltre alla riforma delle pensioni, gli studenti si stanno mobilitando contro il precariato studentesco, l'inazione del governo sul cambiamento climatico e l'università, che sta diventando sempre più costosa ed elitaria", ha dichiarato all'AFP Jahan Lutz, studente di filosofia e attivista del collettivo di estrema sinistra Le Poing leve. "La riforma delle pensioni è l'ultima goccia".

Oggi intanto il presidente Emmanuel  Macron avrà all'Eliseo una serie di incontri, che culmineranno con quello con i capigruppo di Camera e Senato della maggioranza alle 19.30. Al mattino, il capo dello Stato inizierà la giornata con un incontro con la premier Elisabeth Borne, con il presidente  dell'Assemblea Nazionale Yael Braun-Pivet e con i ministri interessati dalla riforma delle pensioni: Olivier Dussopt, Gérald Darmanin, Bruno  Le Maire, Gabriel Attal e Franck Riester. Lo riferisce Le Figaro.

 

Rifiuti bruciati davanti alla polizia francese durante una manifestazione a Place Vauban a Parigi AFP
Rifiuti bruciati davanti alla polizia francese durante una manifestazione a Place Vauban a Parigi