Tutti i blitz militari dell'esercito privato

I mercenari Wagner in Africa e Medio Oriente: destabilizzano, aiutano i dittatori (e la Russia)

Dalla Siria al Mali, sostengono il generale Haftar in Libia: i fronti dei soldati di ventura che combattono in Ucraina, accusati di atrocità dalla comunità internazionale

Inviati su diversi fronti africani per destabilizzare, supportare dittatori o giocare di sponda tra i diversi contendenti con azioni mirate - blitz militari - di diverso genere: adesso prende corpo la tesi sull'esercito mercenario presente in modo massiccio ed influente nel continente dal quale partono i migranti che sbarcano nel Mediterraneo (ed in Italia). Accusati di atrocità dalla comunità internazionale, i famigerati mercenari del Gruppo Wagner - fondato nel 2013 da Dmitri Utkin e rilevato poi da Yevgheni Prigozhin, alleato di Vladimir Putin nonostante le frizioni  
delle ultime settimane per la battaglia di Bakhmut - hanno operato in quasi tutti i continenti, come una "longa manus" di Mosca. 

La “Longa Manus di Mosca”

Il Cremlino ufficialmente smentisce ogni legame, ma di fatto la Russia amplia la sua influenza, sia politica che economica, in ogni Paese in cui la brigata Wagner viene chiamato ad agire: dall'Europa all'America Latina, ma soprattutto in Medio Oriente ed Africa, da dove proviene la maggior parte dei migranti che tenta di approdare in Italia.   
 

Contro i ribelli in Siria

In Siria, il gruppo paramilitare viene segnalato per la prima volta nel 2015, dopo l'inizio dell'intervento militare russo al fianco di Damasco nella guerra civile: sono presenti nel paese partecipando a diverse missioni di combattimento contro le zone controllate dai ribelli e contro le cellule dell'Isis (almeno fino alla fine del 2021).   

In Libia i paramilitari russi sarebbero presenti in Cirenaica, nell'est del Paese, dal 2018 per sostenere il generale Khalifa Haftar nella guerra civile contro il governo di Tripoli (riconosciuto dalla comunità internazionale), e nella conquista delle regioni meridionali libiche. Nel 2019-2020 i miliziani di Wagner aiutarono il sedicente Esercito nazionale libico di Haftar nell'assalto, poi fallito, alla capitale, facendo arrivare i suoi uomini a una decina di km dal centro della città. 

E' il Mali, secondo diversi analisti, uno tra i principali Paesi di partenza e transito dei migranti sub sahariani: teatro di due colpi di Stato nel 2020 e 2021, ha rotto nel 2022 l'alleanza anti-jihadista dei Paesi del Sahel (detta G5 e sostenuta dalla Francia), e gli accordi di difesa con Parigi determinando il ritiro della missione francese Barkhane e la chiusura di quella europea Takuba. Da allora la giunta militare si è di fatto riavvicinata alla Russia e ha aperto le porte al Gruppo Wagner per combattere i miliziani islamici. I mercenari russi sono accusati di aver ucciso anche diverse centinaia di civili. 

Le mani dell'esercito mercenario sono arrivate fino al Burkina Faso, che sta seguendo lo stesso percorso del Mali. Nella repubblica centrafricana gli uomini di Wagner sono stati collegati all'uccisione nel 2018 di tre giornalisti russi (Orkhan Dzhemal, Alexander Rastorguyev e Kirill Radchenko) che stavano indagando proprio sulla presenza dei mercenari in Centrafrica. Sono accusati di aver partecipato a numerosi massacri perpetrati insieme alle forze armate regolari del Paese.   

Infine il Sudan, qui nel 2017 i mercenari furono inviati per sostenere militarmente le forze dell'allora presidente Omaral-Bashir contro il Sud Sudan, e per proteggere le miniere di oro, uranio e diamanti.

L'anno dopo sarebbero stati inviati nella regione sudanese del Darfur per addestrare i militari eavrebbero aiutato il governo nella repressione delle proteste che rovesciarono al Bashir.