Scontro sui diritti delle donne

Il Wyoming è il primo Stato americano a vietare la pillola abortiva

Con la firma del governatore, entra in vigore la legge che vieta oltre alle procedure convenzionali anche il ricorso al farmaco per l'interruzione di gravidanza. Sotto attacco il diritto all'autodeterminazione delle donne in tutti gli Stati Uniti

Il Wyoming è il primo Stato americano a vietare la pillola abortiva
AP Photo / Bruce Schreiner
Usa, proteste per aborto

Da oggi in Wyoming l'aborto è illegale. E' illegale anche "prescrivere, vendere, distribuire o usare" la pillola abortiva - il metodo più utilizzato negli Stati Uniti.

Il governatore dello Stato, Mark Gordon, ha infatti firmato la legge approvata giorni fa dal Parlamento statale, dominato dai Repubblicani. La violazione del divieto è prevista come reato, punibile con 6 mesi di carcere e una multa fino a 9mila dollari.

La misura non riguarda la cosiddetta "pillola del giorno dopo" o altri metodi contraccettivi e prevede un'eccezione per i casi di "imminente pericolo per la vita e la salute della donna". Le procedure convenzionali per l'interruzione di gravidanza sono permesse anche in caso di stupro, incesto e "anormalità letali" del feto.

Le battaglie legali sul diritto delle donne alla libertà riproduttiva hanno infiammato gli Stati Uniti dal giorno in cui, l'anno scorso, la Corte Suprema ha rovesciato la sentenza "Roe contro Wade" che nel 1973 fornì una copertura giuridica federale alla libera determinazione delle donne. Da quel momento, la scelta è affidata ai singoli Stati: molti dei quali, a maggioranza repubblicana, hanno approvato misure strettissime per limitare il ricorso all'interruzione di gravidanza.

In Texas, peraltro, un giudice potrebbe ordinare a giorni il divieto di usare il Mifepristone, il principale componente chimico della pillola abortiva. In tal caso il divieto avrebbe valore nazionale e renderebbe difficile il ricorso al farmaco anche negli Stati dove l'aborto è legale. Proprio il Texas potrebbe approvare a breve una legge che non solo vieta l'uso e la distribuzione della pillola abortiva ma perfino i siti web dove se ne parla.