Elezioni presidenziali 2016

L'ex presidente Trump potrebbe essere incriminato per aver comprato il silenzio di Stormy Daniels

Il silenzio 'comprato' sulla sua relazione con la pornostar nella lente della procura di Atlanta in Georgia. L'accusa: estorsione e cospirazione per cambiare il corso delle elezioni presidenziali del 2016 in cui il tycoon sfidava Hillary Clinton

L'ex presidente Trump potrebbe essere incriminato per aver comprato il silenzio di Stormy Daniels
rainews.it
Donald Trump e Stormy Daniels

Potrebbe essere incriminato, lo ha rivelato lui stesso in un drammatico appello sui social, e potrebbe anche rischiare l'arresto. Sarebbe la prima volta per un ex-presidente americano che si è ricandidato alle prossime elezioni del 2024: è quanto si attende di sapere per domani a carico di Donald Trump. 

Sotto la lente del grand jury c'è l'inchiesta newyorkese sul caso Stormy Daniels, la pornostar americana che avrebbe avuto rapporti sessuali con il tycoon sin dal 2009, relazione venuta alla luce nel 2016 durante le elezioni presidenziali.

Estorsione e cospirazione, i reati che la procura di Atlanta valuta di contestare ai danni dell'allora presidente per aver tentato di ribaltare l'esito di quelle elezioni.

Oggi ‘giorno X’ per la decisione, intanto ieri alla sbarra un testimone è stato convocato dalla difesa. Si tratta di Robert Costello, ex consulente legale di Michael Cohen, l'ex avvocato di Trump che, poco prima delle elezioni del 2016, avrebbe consegnato all'ex pornostar i 130mila dollari per pagare il suo silenzio sulla relazione. Costello ora è ai ferri corti con Cohen che, condannato negli anni scorsi per la transazione illecita, è diventato uno dei principali accusatori di Trump. 

La difesa di Trump spera che la testimonianza di Costello possa contrastare le accuse di Cohen ribadite nei giorni scorsi. Non a caso l'ex presidente, in un suo post su Truth Social, definisce Costello "il testimone più importante, un avvocato molto stimato". "Le informazioni che lui presenterà saranno conclusive ed inconfutabili, caccia alle streghe!", conclude Trump. 

Secondo Cnn, gli investigatori hanno un grande volume di prove sostanziali relative a una possibile cospirazione all'interno e all'esterno dello Stato, comprese registrazioni di telefonate, e-mail, sms, documenti e testimonianze davanti a un gran giurì speciale. Il loro lavoro, ha detto la fonte, sottolinea la convinzione che la spinta per aiutare Trump non sia stata solo uno sforzo di base che ha avuto origine all'interno dello Stato.

Trump attacca ancora una volta il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg, che potrebbe incriminarlo dando credito alla testimonianza di Cohen:"Interferisce nelle elezioni presidenziali e viola la legge" scrive su Truth Social.

Michael Cohen, ex avvocato di Donald Trump AP Photo
Michael Cohen, ex avvocato di Donald Trump

Intanto dopo l'appello di venerdì a manifestare e a riprendersi il Paese rivolto da Trump ai suoi sostenitori, una trentina di supporter con cartelli e bandiere si sono radunati davanti alla sua residenza a Mar-a-Lago. 

La memoria va all'assalto di Capitol Hill del 2021 per il quale l'ex presidente repubblicano è stato ritenuto responsabile. Ecco perché la sua incriminazione o il suo arresto potrebbero creare ancora il caos e forti contestazioni negli Stati Uniti. 

E per questo forse che pur avendo criticato l'inchiesta e promesso un'indagine della Camera, lo speaker Kevin Mccarthy si è detto contrario alla violenza e alle proteste sollecitate via social dal tycoon. "Non penso che le persone debbano protestare, no", ha detto ad una conferenza stampa. "Nessuno dovrebbe farsi del male...Vogliamo calma là fuori, nessuna violenza", ha aggiunto.

Donald Trump in una foto recente Getty
Donald Trump in una foto recente