Per il presidente iraniano gli attacchi alle studentesse sono guerra ibrida

Iran, primi arresti per le studentesse: 5.000 intossicate col gas da chi le vuole fuori dalla scuola

Un rapporto ufficiale dice che gli attacchi hanno interessato, da novembre, 230 scuole in 25 province della Repubblica islamica creando forti tensioni nel contesto già molto fragile della protesta cominciata a settembre dopo la morte di Mahsa Amini

Iran, primi arresti per le studentesse: 5.000 intossicate col gas da chi le vuole fuori dalla scuola
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Studentesse senza velo Iran Teheran

Ci sono i primi arresti per gli avvelenamenti delle studentesse iraniane. E' Teheran a darne l'annuncio alla televisione di Stato: abbiamo arrestato "un certo numero di sospetti in cinque province" per i casi di intossicazione che si sono verificati nel Paese, ha detto il vice ministro dell'Interno iraniano, Majid Mirahmadi, non fornendo però ancora i dettagli sull'identità dei presunti colpevoli né il movente.

Un primo rapporto del comitato scientifico ordinato dal Ministero della salute riferisce che "alcuni studenti sono stati esposti a una sostanza irritante (non ancora identificata ndr)".  Cominciati dalla città Santa di Qom, i misteriosi attacchi hanno interessato - in quattro mesi -  230 scuole in 25 province della Repubblica islamica creando forti tensioni nel contesto già molto fragile della protesta cominciata a settembre dopo la morte di Mahsa Amini al grido di Donna Vita Libertà

Fonti non confermate hanno attribuito l'attacco a sospetti gruppi religiosi radicali che vorrebbero le ragazze fuori dalle scuole e dal diritto all'istruzione. Divieto, purtroppo, già in atto contro le donne nel vicino Afghanistan talebano. 

La loro colpa principale sarebbe stata quella di aver mostrato solidarietà alla protesta cominciata col rifiuto del velo islamico obbligatorio.

Teheran è in grado di fornire anche un numero: oltre 5.000 misteriosi casi di intossicazione nelle scuole avvenuti dalla fine di novembre con casi che hanno coinvolto anche molti studenti maschi, genitori e insegnanti che, attraverso il Consiglio di coordinamento dei sindacati degli insegnanti, hanno puntato il dito contro “il silenzio ingiustificabile dei funzionari e in particolare delle forze di sicurezza”. 

Le segnalazioni di intossicazioni sono aumentate nei giorni scorsi, con le studentesse che descrivono di aver percepito odori diversi, dalla vernice al profumo a qualcosa che brucia. Dopo gli odori, hanno riferito di aver provato intorpidimento dei muscoli e paralisi temporanea. Una di loro, la più sfortunata, ha perso la vita a seguito dell'intossicazione.  "Sembra certamente un evento chimico o biologico", ha detto alla Cbs News Hamish de Bretton-Gordon, un esperto britannico di armi chimiche.  

Iran, studentesse avvelenate ricoverate in ospedale AFP
Iran, studentesse avvelenate ricoverate in ospedale

Video e foto sul web hanno mostrato insegnanti che manifestavano in diverse città iraniane, lo riferisce la Bbc. Raduni sono stati organizzati in più di 20 città, tra cui Teheran, Mashhad, Isfahan, Karaj, Rasht, Sanandaj, Marivan, Lahijan, Ahvaz, Babol, Shiraz, Noorabad Mamsani, Aliguderz, Saqqez, Kashmer, Lahijan , Kazeroon, Jolfa, Bushehr, Abdanan e Zanjan.   

Nella capitale sono stati segnalati anche scontri con la polizia. A Rasht, la polizia ha lanciato gas lacrimogeni. Gli attivisti hanno affermato che la polizia ha usato spray al peperoncino e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti a Mashhad, Rasht e Saqqez. Gli insegnanti iraniani hanno organizzato proteste in diverse città dopo. Le forze di sicurezza hanno interrotto molte delle manifestazioni usando cannoni ad acqua e gas lacrimogeni, hanno reso noto gli attivisti. 

Ieri la Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, aveva preso chiaramente le distanze dai fatti promettendo "pene severissime" per i responsabili e avvertendo che non vi sarà alcuna amnistia per gli autori del "crimine imperdonabile" che ha causato la rabbia e la protesta dei genitori delle ragazze e dei loro compagni maschi. “Gli avvelenamenti sono un piano del nemico” aveva detto lapidario il presidente Ebrhaim Raisi dopo aver chiesto un'indagine interna.

 

Roma, studenti iraniani partecipano a una manifestazione per Donna Vita Libertà (-1° ottobre 2022) gettyimages
Roma, studenti iraniani partecipano a una manifestazione per Donna Vita Libertà (-1° ottobre 2022)