Torna il sogno di unire le sponde di Sicilia e Calabria (e l'Italia)

La storia "infinita" del ponte di Messina

Il ponte per unire l'isola al continente, accarezzato sin dai tempi delle guerre puniche, passando per Carlo Magno e i Borbone

La storia "infinita" del ponte di Messina
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Il ponte di Traiano sul Danubio- Drobeta-Turnu Severin

Una storia affascinante, quella del ponte "dei sogni" per unire l'isola al continente, accarezzato dai tempi delle guerre puniche, passando per Carlo Magno e i Borbone. Spezzata nel 1908, dal devastante terremoto che investì Messina con la distruzione della città, mettendo in evidenza l'alto rischio sismico dell'area, fino alla costituzione - anno 1981 - della società Stretto di Messina, che divenne responsabile per la progettazione dell'opera.

Ferdinando II di Borbone in una stampa del 1855 Wikipedia
Ferdinando II di Borbone in una stampa del 1855

L'idea di collegare Calabria e Sicilia è più vecchia dell'Italia stessa: i primi tentativi di unire le due sponde risalgono ai tempi degli antichi romani, poi un pensierino ce lo fece anche Carlo Magno. Ma fu nel 1840 che il Re delle Due Sicilie - Ferdinando II di Borbone - fece realizzare uno studio di fattibilità, come si direbbe con i termini di oggi, per la costruzione del ponte. Ma visti i costi troppo alti dell'opera rinunciò: come molti altri dopo di lui.   
 

Il ponte di Alcántara è un ponte romano ad arco costruito tra gli anni 103 e 104, che attraversa il fiume Tago nella località spagnola di Alcántara, in provincia di Cáceres Getty
Il ponte di Alcántara è un ponte romano ad arco costruito tra gli anni 103 e 104, che attraversa il fiume Tago nella località spagnola di Alcántara, in provincia di Cáceres

Dopo l'Unità d'Italia il progetto del Ponte ritorna alla ribalta: nel 1866 è il ministro dei Lavori Pubblici, Stefano Jacini, a commissionare un altro studio per verificare la possibilità di collegare Scilla e Cariddi, con una costruzione in metallo: ma anche in questo caso un nulla di fatto.

Seguiranno altri progetti ed idee che non porteranno a modificare la situazione: quindi nel 1908 il devastante terremoto di Messina, che distruggerà la città, mise in evidenza il rischio di terremoti nell'area, e così per moltissimo tempo il progetto venne accantonato. A resuscitare l'idea sarà l'Italia del ventennio fascista. Ma anche in questo caso i piani proposti finiranno nel cassetto.  

 

Un progetto di ponte sullo Stretto. Ci si ragiona almeno dal 1840 Wikipedia
Un progetto di ponte sullo Stretto. Ci si ragiona almeno dal 1840

Finita la Seconda Guerra mondiale, inizia la ricostruzione del Paese e l'idea del ponte sullo Stretto affascina anche la neonata Repubblica. Occorre però arrivare al 1969, quando verrà bandito un "Concorso internazionale di idee" per un progetto di attraversamento stradale e ferroviario dello Stretto. Furono presentati 143 progetti. Per gli studi preliminari furono stanziati 3,2 miliardi di vecchie lire, che rappresentavano anche i  primi costi dello Stato e degli italiani, per finanziare un'opera finora apparsa solo nelle carte di architetti e tecnici.

Tra i progetti vincitori: quello di un "tunnel a mezz'acqua, ancorato al fondo" mediante cavi in acciaio, poi un ponte a tre campate, uno sospeso a campata unica, e anche alcune versioni di ponte sospeso a tre o più campate. 

Lo stretto di Messina, nel punto dove si prevede la costruzione del ponte, fotografato nell'ottobre 2022 DANIELE PASSARO / IPA
Lo stretto di Messina, nel punto dove si prevede la costruzione del ponte, fotografato nell'ottobre 2022

Nel 1981 venne costituita la "società Stretto di Messina", che diventa responsabile per la progettazione dell'opera. Dopo vari studi di fattibilità, appunto, viene approvata la soluzione del "ponte sospeso ad unica campata": nel 1985 l'allora presidente del Consiglio, Bettino Craxi, annuncia che il ponte si farà. La progettazione però anche stavolta non decolla e nel 1992 con lo scoppio di Tangentopoli l'opera viene messa in soffitta.  

 

 

 

Lunardi, Berlusconi ed il plastico del ponte sullo Stretto nel 2004 Porta a Porta, Rai Porta a Porta, Rai
Lunardi, Berlusconi ed il plastico del ponte sullo Stretto nel 2004 Porta a Porta, Rai

Ma dieci anni dopo il nuovo premier, Silvio Berlusconi, rilancia il progetto. Nel 2005, con un'offerta di 3,88 miliardi di euro, Impregilo vince la gara per la realizzazione del ponte. Nel 2006 la società firma il contratto. Ma quando sembra tutto pronto per avviare i lavori, Berlusconi perde le elezioni e con l'arrivo del secondo governo Prodi, che considera il ponte "inutile e dannoso", tutto si blocca. 
L'esecutivo cade dopo soli due anni e il Cavaliere rientra a Palazzo Chigi e ritorna sulla costruzione del ponte. Stavolta a far archiviare ogni tentativo sarà la crisi dei debiti sovrani.  

Il governo tecnico di Mario Monti tra salva Italia e tante spese da tagliare mette la parola fine alla costruzione del ponte, annunciando che non si farà e la società Stretto di Messina viene messa in liquidazione. Ma ora il governo Meloni ne prevede la riattivazione sin da subito e a cinque mesi dal giuramento il consiglio dei ministri approva l'opera, definendola una "Giornata storica non solo per la Sicilia e la Calabria, ma per tutta l'Italia dopo 50 anni di chiacchiere", così il Vicepremier e ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini.