Continuano le mobilitazioni in Francia, dopo una notte di scontri

Manifestanti bloccano la tangenziale di Parigi. Ancora proteste contro la riforma delle pensioni

200 manifestanti hanno bloccato il traffico. Ieri la riforma delle pensioni è diventata legge senza il voto del Parlamento, gli scontri di piazza in atto da giorni

Ancora alta tensione in Francia sulla riforma delle pensioni: ieri il progetto è diventato legge senza il voto del Parlamento, mentre gli scontri con manifestanti continuano da giorni mettendo a ferro e fuoco la capitale: questa mattina 200 manifestanti si sono riversati - su invito della sigla sindacale Cgt - sulla tangenziale bloccando il traffico, i dimostranti si erano ritrovati a Porte de Clignancourt, prima di dirigersi in corteo verso Porte de la Chapelle, ed hanno costretto gli automobilisti a guidare al passo.  Dopo una notte di scontri con bidoni dati a fuoco, e la polizia che sparava i lacrimogeni.

 

Parigi, manifestazione contro il decreto pensioni Ap
Parigi, manifestazione contro il decreto pensioni

Continua la linea dura di Macron, che ha fatto ricorso all'articolo 49, comma 3, che consente l’adozione del progetto senza voto. Le opposizioni hanno presentato mozioni di sfiducia, ma il governo, oggi, fa sapere di avere "la vocazione a continuare a governare". Questa la cronaca politica della giornata di ieri, ma fuori dal Parlamento, la mobilitazione continua e si inasprisce. 

Ieri, alla notizia della decisione del governo, manifestazioni spontanee avevano riempito le piazze di decine di città francesi. A Parigi la protesta più nutrita, con migliaia di persone che si erano mosse nelle vie del centro tentando di arrivare a Place de la Concorde, dove si trova la sede dell'Assemblea Nazionale, il Parlamento francese. La polizia schierata in assetto antisommossa ha cercato di bloccare i cortei e ne sono nati violenti scontri: da un lato barricate, lanci di oggetti e cassonetti incendiati, dall'altro lacrimogeni e idranti.

La notte di Parigi, trasformata in guerriglia urbana, con un bilancio di 258 fermi effettuati dalla polizia, in tutta la Francia sono stati 310 . Mentre sempre nella capitale francese, dove si sono accumulate ormai da giorni tonnellate di rifiuti, i netturbini non accennano a sospendere il loro sciopero. Alla richiesta del prefetto di procedere alla precettazione di una parte almeno dei lavoratori, la sindaca socialista Anne Hidalgo ieri ha risposto di no. Spiegando che l’unica soluzione per risolvere il problema è "il dialogo sociale" da parte del governo sulla riforma delle pensioni.
 

Macron ha deciso, fiducia sulla riforma delle pensioni, 16 03 2023 ansa
Macron ha deciso, fiducia sulla riforma delle pensioni, 16 03 2023

La difesa della riforma delle pensioni
"La sfida è garantire un futuro al nostro sistema pensionistico". La prima ministra Elisabeth Borne aveva difeso la riforma che innalza da 62 a 64 anni l'età pensionabile, contro la quale è in corso la massiccia mobilitazione nazionale. "So bene che è uno sforzo importante per i francesi lavorare per altri due anni - ha riconosciuto - ma lasciar credere che si possa pagare tutto con i debiti, questo non è serio".

Censura dalle opposizioni
Le opposizioni avevano annunciato mozioni di censura in Parlamento. "E' una constatazione di fallimento totale per Emmanuel Macron. E' la sua riforma. Faremo in modo di censurare il governo", così aveva dichiarato Marine Le Pen, capogruppo alla Camera del movimento di estrema destra Rassemblement National. Il leader del partito socialista, Olivier Faure, denunciava invece i "capricci" del presidente Macron: “Quando un presidente non ha una maggioranza nel Paese, non ha una maggioranza all'Assemblea Nazionale, deve ritirare il suo progetto. L'Eliseo non è un parco per accogliere i capricci del presidente".
 

Sempre ieri, durante la discussione in aula i deputati della Nuova Unione Popolare Ecologica e Sociale di Jean-Luc Melenchon, sinistra, hanno intonato in aula l'inno nazionale, la Marsigliese.