Governo

Migranti, alla Camera l'informativa urgente di Piantedosi sul naufragio di Cutro

Il ministro in Aula per riferire sull'accaduto e sul ruolo avuto dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera. Giovedì il Consiglio dei ministri. Papa Francesco: "Rinnovare l'impegno nell'accoglienza"

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sta riferendo alla Camera (e nel pomeriggio alle 16 in Senato) l'informativa urgente sul tragico naufragio avvenuto a Steccato di Cutro. Il titolare del Viminale dovrà riferire in particolare sul ruolo avuto in quelle ore dalla dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera, ricostruendo i vari passaggi della vicenda e le relative responsabilità di chi agisce in mare secondo il quadro normativo esistente, e chiarire i dubbi sulla gestione dei soccorsi che continuano a suscitare polemiche. "Hanno sempre fatto il loro dovere anche con alto sprezzo del pericolo. E' grave accusarli, è ingiusto", ribadisce il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. L’informativa è stata chiesta insistentemente dalle opposizioni, nei giorni scorsi, da quando, all’indomani della tragedia, che ha fatto contare sinora oltre 70 morti, sono emersi interrogativi su cosa non ha funzionato nella catena di comando in un intervento che è stato trattato come un’operazione di polizia invece che di Ricerca e soccorso (Sar).  

"L'Italia non può rimanere più sola ad affrontare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. Non vogliamo più ritrovarci - ha scritto sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni - a piangere tragedie come quella avvenuta a Cutro: è nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie simili si ripetano. Per questo motivo, nel Consiglio dei ministri di giovedì e nel prossimo Consiglio europeo, il governo italiano continuerà la sua battaglia per fermare i trafficanti di esseri umani e le morti in mare". 

Due appuntamenti importanti, l'uno a Cutro come annunciato nei giorni scorsi dalla premier, l'altro a Bruxelles, entrambi in programma giovedì 9 marzo. Già in occasione del vertice dei Paesi del Med5, di cui fanno parte Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna, è stato prodotto un documento chiaro sottoscritto dai cinque Stati membri: contrastare le partenze irregolari dei barconi, rafforzare i rimpatri, aumentare con Frontex la sorveglianza dei confini e - agli Stati che subiscono maggiori pressioni migratorie - far decidere autonomamente le procedure di frontiera e "poter decidere in merito all'applicazione di tali procedure in base alla loro capacità e alla prospettiva di rimpatri". Riguardo ai ricollocamenti dei migranti, a Bruxelles verrà anche chiesto con forza di "istituire un meccanismo di solidarietà permanente e obbligatorio che tenga conto delle reali esigenze degli Stati membri".  

Un ruolo fondamentale poi lo giocano i Paesi di provenienza dei migranti. In tal senso si sta studiando la possibilità di stipulare accordi bilaterali con i paesi d'origine con meccanismi premiali (per esempio un aumento delle quote sui flussi regolari) per chi è più virtuoso, ovvero chi combatte in maniera più efficace le partenze illegali dai propri territori. "Dobbiamo favorire l'immigrazione regolare - spiega lo stesso Tajani -. Possiamo portare decine di migliaia di immigrati regolari in Italia, formati nei loro Paesi, perché le nostre aziende ne hanno bisogno".  

Intanto, la Commissione europea ha fatto sapere che la lettera inviata dalla premier Giorgia Meloni sulla necessità di agire in maniera concordata con la Ue sul dossier migranti viene esaminata con attenzione. E che a breve arriverà a Roma una risposta su come velocizzare il controverso Patto sulla migrazione. La Commissione Ue ha anche ribadito che in ogni caso le vite in mare vanno salvate. 

Un richiamo all'accoglienza è arrivato, di nuovo, da Papa Francesco: occorre "un rinnovato impegno nel favorire lo spirito dell'accoglienza e della solidarietà" nei confronti dei migranti "promuovendo così la pace e la fraternità dei popoli", dice il Papa in un messaggio al percorso formativo la "Cattedra dell'accoglienza".

"Sua Santità - si legge nel messaggio a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin - incoraggia  a considerare la presenza di tanti fratelli e sorelle migranti un'opportunità di crescita umana, di incontro e di dialogo tra culture e religioni". Poi in merito a quanto detto da Papa Francesco sulla necessità di fermare i trafficanti, ha sottolineato Parolin: "Tra tutti i provvedimenti ci deve essere quello di porre uno stop a coloro che guadagnano sulla vita umana". E ha ribadito: "Per noi vale il principio che prima di tutto bisogna salvare le persone. Su quello che ha detto il Papa credo siamo tutti d'accordo. Ho visto che c'è stato un commento anche da parte del presidente del Consiglio che si è detta molto d'accordo col Papa, le persone che hanno un po' di buonsenso e di buona volontà convergono su questo richiamo".

A sottolineare quanto la tragedia di Cutro abbia "coinvolto e commosso" gli italiani è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Vanno fatte scelte concrete, esorta il Capo dello Stato parlando all'Università della Basilicata. "Il cordoglio si traduca in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell'Italia e dell'Unione europea, perché questa è la risposta vera" da dare dopo la tragedia dei migranti a Cutro. E se intere famiglie lasciano "con dolore" il loro Paese i motivi ci sono.  "I profughi afgani ci hanno fatto tornare in mente quanto il nostro Paese ha fatto due anni fa - ha ricordato Mattarella - con la presa del potere dei talebani, per portare in Italia tutti i cittadini che hanno collaborato. Nessuno è stato lasciato, tutti sono stati accolti in Italia. Ci tornano in mente - sottolinea il presidente - le scene dei cittadini che all'aeroporto di Kabul imploravano un passaggio e ci fanno comprendere perché intere famiglie cercano di lasciare la loro terra per cercare un futuro altrove".  

Una presa di posizione netta che non lascia indifferente l'esecutivo. Da Chigi si spiega che il governo sarà presente al completo al Consiglio dei ministri in programma a Cutro: maggiore accoglienza per gli immigrati regolari e guerra aperta ai trafficanti, la linea da affrontare nella riunione, l'inizio di un percorso diverso che soprattutto la premier, pur negando dissidi interni con i ministri Salvini e Piantedosi, sembra intenzionata a percorrere.