Dossier immigrazione

Migranti, verso il Consiglio dei ministri a Cutro. Santanchè: stop sciacallaggio

La riunione dell'Esecutivo di domani si svolgerà presso l'aula consiliare del Comune di Cutro. I ministri si imbarcheranno su un volo di Stato a Ciampino

Migranti, verso il Consiglio dei ministri a Cutro. Santanchè: stop sciacallaggio
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La strage dei migranti a Crotone

Contrasto all'immigrazione clandestina, contrasto all'attività degli scafisti, prevenzione di partenze che rischiano di causare tragedie, valorizzazione delle forme di ingresso legale in sicurezza del nostro Paese, saranno questi gli argomenti del Consiglio dei ministri previsto per domani a Cutro. Lo ha dichiarato in un’intervista su Radio 24 il sottosegretario Interno, Nicola Molteni che ha precisato che il governo sta lavorando “affinché il Consiglio dei ministri di domani a Cutro non sia semplicemente una presenza simbolica ma che sia anche operativa rispetto ad una linea d'indirizzo chiara".

A proposito delle tensioni nel governo, dopo l'informativa urgente alle Camere del ministro Piantedosi sul naufragio avvenuto a Steccato di Cutro, Daniela Santanchè, ministro del Turismo, a margine di un evento della Fondazione FS a Napoli di oggi, ha parlato di “ferita aperta”. “Non c'è tensione ma un cuore che piange, - ha sottolineato - perché nessuno vuole fare morire le persone e per questo che lavoreremo per non farle partire".

"È comunque un tema molto complesso, delicato, però deve anche finire lo sciacallaggio dove si pensa che il governo vuole fare morire, il governo vuole salvare, perché chi salva vite umane salva il mondo" ha concluso.

Al provvedimento che arriverà al Cdm di domani a Cutro, sta lavorando direttamente la presidente Giorgia Meloni, affronta diversi aspetti del problema. La stretta sui trafficanti di esseri umani, l'inasprimento delle pene previste e l'introduzione di un'aggravante in caso di naufragio dell'imbarcazione. E ancora, linea dura contro gli scafisti e snellimento delle procedure per chi ha le carte in regola per arrivare in Italia. Ma sul tavolo ci sono diverse ipotesi. Si punta su nuovi corridoi umanitari, a finanziamenti ad hoc per i comuni per l'attività di controllo e di inclusione, a misure per la semplificazione delle norme, ad una maggiore apertura ai flussi migratori regolari, al rafforzamento dei centri di accoglienza ma anche dei Cpr.  

Ma alla vigilia del Consiglio dei ministri la premier ha avuto la sponda dell'Europa che ha promesso "almeno mezzo miliardo di euro di finanziamenti per il reinsediamento e per i corridoi umanitari fino al 2025, offrendo sostegno per il reinsediamento di circa 50.000 persone", ha assicurato "la priorità a vie sicure e legali dalla Libia e dal Niger rafforzando il meccanismo di transito di emergenza e offrendo opportunità di rimpatrio volontario assistito per chi necessita di protezione".    

Dalle istituzioni comunitarie è arrivata anche la promessa di "intensificare la cooperazione con i principali partner in Nord Africa" e "un ulteriore sostegno alle capacità di gestione delle frontiere marittime e di ricerca e soccorso della Libia", inoltre è stata confermata la volontà di intensificare le azioni "per rafforzare il controllo delle frontiere terrestri con l'Egitto".