La strage nel Mar Ionio

Naufragio migranti, a Cutro in mille alla via crucis con la croce ricavata dal legno del relitto

Promossa dall'arcidiocesi di Crotone-Santa Severina: "Leggiamo il dramma umano di questi nostri fratelli alla luce della Passione salvifica di Cristo"

Naufragio migranti, a Cutro in mille alla via crucis con la croce ricavata dal legno del relitto
LocalTeam
Via Crucis a Steccato di Cutro la croce con pezzi del barcone

Sulla spiaggia di Steccato di Cutro, una settimana dopo il naufragio costato la vita ad almeno 71 migranti, è stato il giorno della via crucis organizzata i dagli Uffici Migrantes e liturgico dell'arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, durante la quale è stata portata una croce realizzata dall'artista Maurizio Giglio con il legno del relitto e donata alla locale parrocchia. "Abbiamo voluto realizzare questa croce - ha detto don Francesco,  parroco di Le Castella di Isola Caporizzuto - per ricordare i tanti innocenti morti nel naufragio. Questo dramma non si cancellerà mai dalle nostre menti. Dopo duemila anni Cristo è ancora in Croce". Circa un migliaio le persone accorse. In prima fila il vescovo di Crotone Angelo Raffaele Panzetta e l'imam Mustafa Achik., oltre ai sindaci e ai parroci della diocesi.

"Alla luce della tragedia che si è consumata nei giorni scorsi sulle coste del comune di Cutro, come comunità diocesana siamo chiamati a farci carico del dramma che ha colpito questi nostri fratelli", scrivono i due uffici diocesani, "la morte e le terribili sofferenze che hanno colto questi innocenti in fuga dai loro paesi alla ricerca di una vita migliore interpellano profondamente le nostre coscienze e la nostra fede". Per la diocesi crotonese "uno dei modi attraverso cui, come cristiani, possiamo farci prossimi alle afflizioni di questi nostri fratelli è sicuramente la preghiera, che rappresenta appunto lo strumento attraverso il quale intendiamo affidare a Colui che tutto può e che tutti consola la vicenda umana e spirituale di queste persone". Con la Via Crucis si intenderà "leggere il dramma umano di questi nostri fratelli alla luce della Passione salvifica di Cristo".

“Avremmo voluto accogliere queste persone da vive e non da morte”, ha detto Don Rosario Morrone della parrocchia di Botricello, "a noi non ci fanno paura i vivi, ci inorridiscono i morti. E morti come questi", dice don Morrone, durante la celebrazione, alla quale sono presenti i sindaci del territorio, oltre alle centinaia e i cittadini e fedeli venuti per rendere omaggio alle Vittime del naufragio.