Emergenza migranti

Nuovo naufragio al largo della Tunisia: 34 persone disperse

Si tratta di migranti provenienti da Paesi dell'Africa sub-sahariana. Secondo quanto riferito dal portavoce del tribunale di primo grado di Sfax, sul barcone si trovavano in tutto 38 persone. Aperta un'indagine

Nuovo naufragio al largo della Tunisia: 34 persone disperse
Ansa
Tunisi, bloccate 30 partenze da ieri, rinvenuti 7 cadaveri 23/03/23

Trentaquattro migranti provenienti da Paesi dell'Africa sub-sahariana risultano dispersi dopo che la barca sui cui viaggiavano è affondata oggi al largo della costa tunisina. Lo ha detto un portavoce del tribunale di Sfax, dalle cui coste i migranti erano partiti in direzione dell'Italia. Sul barcone si trovavano 38 persone, di cui 4 sono state soccorse, ha precisato il portavoce del tribunale che ha aperto un'indagine.

Alarm Phone aveva dichiarato questa mattina sul proprio account Twitter che "40 persone rischiano di annegare nel Mediterraneo centrale". "Un parente ci ha informato di una barca in pericolo che cercava di fuggire dalla Tunisia. Le persone riferiscono che le cosiddette guardie costiere tunisine hanno rimosso il loro motore, picchiato alcuni di loro e li hanno abbandonati in mare. Mettete fine a questa violenza!", ha aggiunto Alarm Phone.

Il boom di arrivi attraverso la rotta tunisina

E' un fiume di arrivi attraverso la rotta tunisina sulle coste italiane, dove a Lampedusa in poche ore si sono registrati venti sbarchi di oltre novecento naufraghi,  mentre la Guardia Costiera ha operato soccorsi in area Sar anche nel mar Ionio e la Geo Barents di Medici Senza Frontiere ha recuperato altri rifugiati nel Mediterraneo. 

Sono un migliaio i migranti giunti (altri 190 in arrivo nelle prossime ore a Bari) in Italia a bordo di barconi, messi in salvo dalle autorità italiane o dalle Ong nell'arco di mezza giornata.

Adesso la rotta quasi per tutti è quella della Tunisia, caduta in una grave situazione economica e di tensione politica: sul Paese si concentrano i timori dell'Unione europea e del governo italiano, pronti ad aumentare gli sforzi per favorire un ritorno alla stabilità dello Stato magrebino fermando l'aumento vertiginoso dei flussi migratori. Dalla città portuale di Sfax sono partiti quasi tutti i barconi giunti sull'isola siciliana di Lampedusa e tutti dicono di aver pagato tremila dinari tunisini per il viaggio.

In queste ore la questione dei migranti è stata anche discussa a Berlino, al vertice dei ministri dell'Interno di Germania, Italia, Francia, Belgio, Spagna e Svezia, dove il governo italiano ha chiesto di sostenere l'impegno per una linea comune sull'aggiornamento del Patto europeo per l'asilo e le migrazioni entro la primavera del 2024, che così come è formulato rischia di essere penalizzante per i Paesi di primo approdo come l'Italia. 

La richiesta è anche di rivedere i meccanismi di ricollocazione dei nuovi arrivi, visto che da giugno dello scorso anno su 8.200 migranti da ricollocare, ne sono stati redistribuiti tra gli altri Paesi solo 480.