I nuovi equilibri Dem

Pd, Schlein indica Boccia al Senato e Braga alla Camera. Eletti i capigruppo per acclamazione

"Con Bonaccini lavoriamo a un assetto plurale" dice la segretaria. Malpezzi: "Garantire il pluralismo e l'autonomia del gruppo parlamentare". Serracchiani: "L'autonomia dei gruppi va tutelata e rende più forte il partito"

Pd, Schlein indica Boccia al Senato e Braga alla Camera. Eletti i capigruppo per acclamazione
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Elly Schlein al termine dell'assemblea congiunta del Partito Democratico

Nel corso dell'assemblea dei senatori Pd, a Palazzo Madama, la segretaria del Pd Elly Schlein ha proposto Francesco Boccia come nuovo capogruppo che è stato eletto, per acclamazione. "Tanti potrebbero essere i candidati e le candidate alla presidenza del gruppo qui al Senato. Ci sono molte persone valide e in grado di svolgere questo ruolo in maniera adeguata. La mia proposta al gruppo parlamentare, per la sua solidità, capacità politica ed esperienza, è Francesco Boccia" ha detto Schlein.

La riunione è cominciata con l'intervento della presidente uscente Simona Malpezzi, che ha comunicato le proprie dimissioni e - secondo quanto si apprende - ha chiesto di "garantire il pluralismo". Schlein ha ringraziato la presidente uscente "per aver portato avanti egregiamente il gruppo parlamentare, un gruppo che è stato reattivo sui temi importanti anche in questi mesi, dopo la sconfitta elettorale, in cui la destra ci ha impegnato a opporci con responsabilità e determinazione alle sue scelte sbagliate".

Ma la presidente uscente non rinuncia a sottolineare il disappunto: “Questo appuntamento ce lo eravamo dati cinque mesi fa. Quando ho accolto l'incarico di capogruppo avevo detto che sarebbe stato a termine. Non esistono persone buone per tutte le stagioni e se vogliamo dare nuova energia e dare risposta concreta ai proclami che facciamo sul cambiamento è bene non mettere tappi o ostacoli. Dico con franchezza e nella trasparenza che comprendo la necessità della segretaria di fare delle scelte ma avrei preferito che la discussione avvenisse prima tra di noi che sui giornali” dice Malpezzi, a proposito delle sue dimissioni. "È fondamentale garantire autonomia e libero spazio di discussione all'interno del gruppo. Dobbiamo tutelare questi spazi di autonomia".

Segnali di tensione che scuotono il partito, a proposito del nuovo assetto interno: "Stiamo lavorando a un assetto complessivo ed equilibrato, rispettoso del pluralismo e dell'esito delle primarie. Per questa ragione - dice Schlein -  ci stiamo sentendo spesso in queste ore anche con Stefano Bonaccini. Entro pochi giorni ho intenzione di chiudere gli assetti e tornare a costruire insieme alla nostra comunità democratica proposte politiche alternative alle destre e a parlare dei temi che riguardano la vita delle persone".

Boccia: lavoro profondo, presto risultati nelle Aule 

"Il gruppo parlamentare è il cuore dell'attività politica, la segretaria Elly Schlein ha dato una indicazione: accordo permanente fra attività del partito e attività parlamentari". Afferma Boccia. "Non faremo sconti a un governo che sta mettendo l'Italia ai margini. Il partito avrà come punto di riferimento costante l'ascolto della piazza, della protesta, dei mille luoghi del lavoro, del paese".  "È un lavoro che facciamo con passione e dedizione - conclude dopo l'elezione - sapendo che tutto questo ha un punto fermo, far tornare l'Italia al centro dell'Europa. Oggi è ai margini nelle scelte che contano ed è al margine sui temi rilevanti. Per queste ragioni iniziamo un lavoro profondo che porterà risultati nelle Aule già nei prossimi giorni".

Dopo il voto a Palazzo Madama, Schlein si è spostata a Montecitorio, nella sala Berlinguer, dove c'è stato un lungo applauso l'intervento di Debora Serracchiani, la capogruppo uscente, ringraziata dalla segretaria "per dedizione e spirito di servizio alla comunità democratica. Ha retto, insieme a Malpezzi e Letta, un peso enorme dopo la sconfitta elettorale e lo ha fatto nel migliore dei modi presiedendo ottimamente il gruppo".

"Quello di oggi è un passaggio importante e delicato. - afferma Serracchiani - Nei mesi alle nostre spalle, dopo la sconfitta politica che ci ha fatto lavorare in un contesto di debolezza, l'azione in Parlamento ha fatto da faro. L'autonomia dei gruppi va tutelata e salvaguardata sempre anche perché rende più forte il partito". "Lavorando in questo modo, con lealtà tra di noi e spirito di squadra, non solo abbiamo fatto opposizione forte a maggioranza e governo ma abbiamo avuto ambizione e forza per dettare agenda", ha aggiunto.

Al termine dell'assemblea, come previsto, Chiara Braga è stata eletta capogruppo Pd alla Camera per acclamazione. "Grazie a tutti voi, soprattutto alle colleghe, a Debora che ha guidato il gruppo in questi anni e mesi complicati, mettendoci la faccia e mostrando il significato della parola "responsabilità" la sera più difficile; un grazie alla Segretaria, ad Elly, per la sua fiducia. Queste le prime parole della Braga. “La bella e franca discussione che abbiamo fatto ieri ci ha aiutato a mettere a fuoco le tante sfide che abbiamo davanti: Lavoro, giustizia ambientale e sociale, lotta alle disuguaglianze, fisco e assetti istituzionali”. E aggiunge “Vorrei davvero che ciascuno di noi sentisse fino in fondo il valore del nostro impegno e del nostro lavoro. Mi è capitato di rifletterci in questi giorni in cui le parole di un manager di un azienda pubblica nominato dal Governo Meloni hanno cercato, inutilmente, di offendere la memoria di Giacomo Matteotti - con quella bieca citazione - Giacomo Matteotti fu assassinato dal fascismo negli anni più bui della nostra nazione perché si opponeva alla brutalità del regime e della violenza fascista con la forza delle sue idee, certo, ma anche con la qualità del suo operato parlamentare qui in questo palazzo”.