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Riforma del fisco, Leo: "La flat tax? A fine legislatura"

"È un progetto di prospettiva, senza fughe in avanti né forzature finanziarie. La prima fase sarà il passaggio dell'Irpef a tre aliquote. Un passo alla volta", spiega il viceministro dell'Economia

Riforma del fisco, Leo: "La flat tax? A fine legislatura"
ANSA/FABIO FRUSTACI
Maurizio Leo, viceministro dell'Economia

Una soluzione in prospettiva, quella della flat tax per tutti e una riforma del fisco da attuare “un passo alla volta”. Così ne parla il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, in un'intervista al Corriere della Sera. "La flat tax la dobbiamo applicare a tutti, in via tendenziale. Applicando detrazioni e no-tax area - spiega Leo -  rispettiamo il principio costituzionale della progressività. Ma qui parliamo di cose che faremo a fine legislatura. E se si dovesse arrivare alla flat tax generalizzata, la progressività non è comunque in discussione". 

Il viceministro poi aggiunge: "Credo in un sistema con un'unica aliquota nel quale la progressività sia garantita da un sistema che combini no-tax area e detrazioni in funzione del reddito. Ha il vantaggio della chiarezza e della semplicità. Un approccio di questo tipo porta con sé l'idea che le imposte devono diminuire per tutti. È un progetto di prospettiva, senza fughe in avanti né forzature finanziarie. La prima fase sarà il passaggio dell'Irpef a tre aliquote. Un passo alla volta", sottolinea Leo.  

A proposito dei lavoratori autonomi, che secondo l'ultimo rapporto del governo sull'evasione, tendono in media a evadere molto, il viceministro commenta l'ipotesi di concordati biennali preventivi sulla base di lievi aumenti di gettito. "Qui nessuno vuole fare regali. Vogliamo far pagare le tasse in un contesto in cui non è solo il livello esorbitante che pesa, ma anche la complicazione, l'incertezza, il rischio nel rapporto fiscale. Non si tratta di fare sconti, ma di dare certezze", risponde

Della riforma del fisco, giudicata iniqua dalla Cgil, parla anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso in un'intervista a La Stampa: "Così come è formulata è di supporto ai ceti popolari e produttivi". Per Urso, inoltre, "riforma fiscale e riforma degli incentivi, entrambe approvate dal Consiglio dei Ministri, saranno i due binari s cui passa il treno della politica industriale del nostro Paese". Hanno la forma di una legge delega perché "questo ci consente in entrambi i casi di ascoltare e confrontarci con il Parlamento, come con le forze sociali e produttive".