"Francia ferma"

Riforma delle pensioni, scioperi e proteste a Parigi. I sindacati: "Mobilitazione storica"

Il governo vuole innalzare da 62 a 64 l'età pensionabile. Barricate sulle autostrade e incendi hanno dato il via alle manifestazioni di oggi: circa 260 in tutto il paese, timori per violenze da parte di gilet gialli e ultras

Riforma delle pensioni, scioperi e proteste a Parigi. I sindacati: "Mobilitazione storica"
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Francia, proteste contro la riforma delle pensioni

Una "Francia ferma", quella voluta dai sindacati, "fa ovviamente male ai nostri concittadini", e "i primi penalizzati, quando abbiamo gli scioperi, sono i francesi più modesti", ha criticato lunedì sera il premier Élisabeth Borne, difendendo su France 5 una riforma che garantirà la sostenibilità di "uno dei pilastri del nostro modello sociale".

Ma le parole della premier cadono nel vuoto e proprio mentre il Senato, questo pomeriggio, discute l'articolo più controverso della riforma delle pensioni, quello dell'innalzamento da 62 a 64 anni di età per lasciare il lavoro, entrano nel vivo le 300 manifestazioni organizzate in tutta la Francia per quella che i leader sindacali hanno definito "mobilitazione storica". 

Il corteo parigino è partito e sta percorrendo boulevard Raspail, nel quartiere Latino, diretto a Montparnasse e poi a Place de l'Italie. In testa, tutti i leader sindacali, dietro un grande striscione contro la riforma: "il 7 marzo blocchiamo tutto fino al ritiro". Si segnala qualche tensione nel fittissimo corteo di Nantes, nell'ovest del paese, dove la polizia ha lanciato qualche lacrimogeno. Il timore delle autorità di polizia è che la marcia pacifica diventi teatro di violenze ben conosciute ai francesi già dai tempi dei costi del carburante ad opera di ultras e gilet gialli.

"Non dobbiamo rassegnarci, è possibile far arretrare il governo a 64 anni", ha lanciato il boss del CFDT Laurent Berger, che spera di battere il record del 31 gennaio (2,5 milioni di partecipanti secondo gli organizzatori, 1,27 milioni secondo alle autorità).  

E' il sesto giorno di mobilitazione contro la riforma voluta dal presidente Emmanuel Macron. Il sindacato Solidaires auspica uno "tsunami sociale" che spinga il presidente a fare retromarcia. Dai sondaggi, i francesi risultano in maggioranza opposti all'innalzamento dell'età pensionabile, anche se in molti sostengono che alla fine Macron riuscirà a spuntarla. Seppellita a fine 2019 dopo scioperi a oltranza e l'avvento del Covid, la riforma previdenziale è stata tra le grandi promesse non mantenute di Macron nel precedente quinquennato (2017-2022). Nella campagna elettorale che lo ha riconfermato all'Eliseo, ad aprile, lui si è impegnato a farla varare rapidamente, probabilmente entro fine estate. Ma tra l'opposizione nelle piazze e in Parlamento la strada è tutta in salita. 

 

Francia, proteste contro la riforma delle pensioni Ap Photo
Francia, proteste contro la riforma delle pensioni

Nella capitale sono attesi non meno di 400-800 "ultras" di "gilet gialli", nonché 300-500 attivisti dell'estrema sinistra. Nelle regioni, la mobilitazione sarà particolarmente forte a Tolosa o a Lione, dove si potrebbe raggiungere, secondo i servizi segreti, la cifra di 30.000 persone. In diverse città grandi manifestazioni si sono tenute già nella mattinata e nella notte con barricate sulle autostrade e incendi. La promessa di fermare la Francia è stata mantenuta: i trasporti sono praticamente bloccati, bloccati i rifornimenti di carburante presso gli impianti di stoccagio e alle pompe di benzina mentre l'adesione allo sciopero è altissima in quasi tutti i settori, dalla scuola in poi. 

Per altro i sindacati non arretrano di un centimetro apprestandosi ad indire una nuova giornata di scioperi e proteste per sabato prossimo 11 marzo: è quanto riferiscono fonti sindacali citate da Le Figaro. L'annuncio ufficiale, precisa il giornale nella sua versione on-line, dovrebbe arrivare questa sera, dopo una nuova riunione dei sindacati prevista al termine del corteo di Parigi.