Il ministro degli Esteri

Antonio Tajani: "Dalla Tunisia arriveranno quattromila lavoratori"

Dopo un colloquio con l'omologo del Paese nordafricano ha inoltre detto che "non bisogna condizionare i finanziamenti alla conclusione delle riforme"

Antonio Tajani: "Dalla Tunisia arriveranno quattromila lavoratori"
Roberto Monaldo / LaPresse
Antonio Tajani in conferenza stampa

"Stiamo lavorando a un accordo per l'arrivo nel nostro paese di 4.000 lavoratori tunisini che saranno formati in Tunisia". È l'annuncio del ministro degli Esteri Antonio Tajani, in una conferenza stampa con l'omologo Nabil Ammar, dopo un colloquio alla Farnesina. "La Tunisia è il primo Paese con cui stiamo realizzando questo progetto fuori dal click day - ha proseguito - nella parte del decreto flussi fuori dalla quota del click day, un fatto molto importante". Con Tunisi "stiamo lavorando per la migrazione legale" e i rimpatri "vanno avanti, anche se a volte ci sono lungaggini burocratiche". Il governo tunisino, inoltre, "è disposto a collaborare per rafforzare le frontiere".

Sia Roma sia Tunisi, inoltre, "considerano fondamentale la lotta ai trafficanti di esseri umani", rispetto alla quale "la cooperazione è seria, ci sono già accordi, continueranno a essere in vigore e saranno implementati", ha assicurato Tajani. 

Oltre al tema migratorio, il ministro degli Esteri ha affrontato quello dei finanziamenti al paese nordafricano: "Siamo favorevoli a sostegni di tipo economico per favorire la crescita di questo Paese così importante, l'Italia farà la sua parte anche nei confronti del Fondo monetario internazionale (Fmi). L'Italia ha una visione strategica sulla Tunisia. Noi abbiamo posto sin dall'inizio il tema delle riforme in Tunisia e dei finanziamenti legati alla progressiva implementazione delle riforme", ma allo stesso tempo "siamo rispettosi della democrazia, non tocca a noi decidere chi deve governare la Tunisia, c'è un governo legittimo. Dobbiamo rispettare i nostri interlocutori, non sostituirci a loro. Non siamo colonizzatori".

 "Bisogna aiutare questo Paese da un punto di vista politico - ha proseguito il titolare della Farnesina - per far sì che l'Fmi cominci ad erogare quanto prima i fondi previsti, la nostra proposta è stata molto chiara. Cominciare a finanziare la Tunisia e consegnare dopo una prima tranche una seconda tranche con l'andare avanti delle riforme". Tuttavia, "non bisogna condizionare tutto alla conclusione del processo di riforme". 

Il ministro Nabil Ammar ha confermato che la Tunisia "è disposta a rafforzare la cooperazione con tutti i partner per contrastare il traffico di esseri umani e per proteggere i migranti. Siamo pronti a fare tutto quanto possibile", ma "la soluzione a medio e lungo termine è economica. Dobbiamo stabilizzare le persone sul territorio. Stiamo già esplorando insieme all'Italia progetti concreti per la formazione professionale e il reclutamento di lavoratori competenti. L'economia tunisina ha un potenziale notevole, ci sono già 900 aziende italiane nel Paese". Bisogna "risanare la nostra economia e contiamo sull'Italia anche in quanto membro dell'Unione europea", ha concluso.