Diminuisce il totale delle vendite allo scoperto

Financial Times: "I fondi speculativi non scommettono più contro il debito italiano"

Il forte calo dei prezzi del gas naturale ha dato un'ulteriore spinta all'economia italiana

Financial Times: "I fondi speculativi non scommettono più contro il debito italiano"
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Wall Street

Nelle ultime settimane i grandi fondi speculativi hanno smesso di scommettere contro i titoli di Stato italiani. Diminuisce infatti il totale delle vendite allo scoperto, le cosiddette posizioni "short", un calo dei prezzi è sceso del 40% nell'ultimo mese, secondo i dati di S&P Global Market Intelligence.

La mossa segna un arretramento rispetto all'anno scorso, quando le posizioni “short” sono salite al livello più alto dalla crisi finanziaria globale, raggiungendo un picco di 46 miliardi di euro nel novembre scorso, tra le preoccupazioni per la dipendenza del Paese dalle importazioni di gas e l'elezione del primo ministro di destra Giorgia Meloni.

Ma un inverno più caldo del previsto e l'assenza di scontri con Bruxelles hanno contribuito a far salire l'indice ICE Bank of America del debito pubblico italiano del 3,4% fino al 2023 in termini di rendimento totale. Il forte calo dei prezzi del gas naturale ha dato un'ulteriore spinta all'economia italiana, che quest'anno dovrebbe crescere dell'1,2%, superando le previsioni di crescita dell'1% della BCE per l'intera eurozona.

Un alto funzionario europeo ha dichiarato che il motivo principale per cui gli investitori stavano riducendo le loro posizioni era dovuto al fatto che il nuovo governo guidato dalla Meloni è stato "molto più calmo e costruttivo nella politica fiscale e nelle relazioni con l'UE" di quanto molti investitori si aspettassero.

Al di là delle più rosee prospettive economiche, la buona performance dei titoli di Stato italiani negli ultimi mesi è stata sostenuta anche da un'impennata degli acquisti da parte degli investitori domestici al dettaglio e delle società non finanziarie, che ha più che compensato la ritirata degli investitori esteri.

Nei sei mesi successivi all'agosto 2022, le famiglie e le società non finanziarie italiane hanno acquistato altri 50 miliardi di euro di titoli di Stato nazionali, aumentando le loro disponibilità di poco più del 30% a 213 miliardi di euro, secondo i dati pubblicati dalla Banca d'Italia questo mese.