Elezioni Presidenziali

In Montenegro finisce l'era Djukanovic: l'economista Jacov Milatovic eletto presidente

Ha promesso di occuparsi dello stato di diritto, dell'economia e dell'integrazione europea e di migliorare i rapporti con i Paesi vicini dei Balcani occidentali

In Montenegro finisce l'era Djukanovic: l'economista Jacov Milatovic eletto presidente
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Jakov Milatovic, presidente del Montenegro

Jakov Milatovic, economista di 36 anni, è il nuovo presidente del Montenegro. Nel ballottaggio delle presidenziali ha nettamente battuto il capo dello Stato uscente, Milo Djukanovic, “grande vecchio” della politica montenegrina da lui dominata per oltre trent'anni sia nei due mandati da presidente che da capo del governo (per sette volte). 

I dati - ancora preliminari - diffusi dai due principali Istituti di studi e ricerche demoscopiche CeMI e Cdt, assegnano a Milatovic percentuali intorno al 60%, rispetto al 40% circa andato a Djukanovic, che mirava al terzo mandato, ma ha invece dovuto ammettere la sconfitta.

La vittoria di Milatovic, da poco entrato in politica dopo gli studi in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, è la fine di un'era nel piccolo Paese affacciato sull'Adriatico di fronte alle coste italiane, segnato negli ultimi anni da una forte instabilità politica. Che qualcosa stava cambiando lo si era già avvertito nelle ultime elezioni dell'agosto 2020 quando il partito democratico dei socialisti (Dps) di Djukanovic era stato sconfitto, mandandolo all'opposizione per la prima volta negli ultimi trent'anni di potere ininterrotto.

Nel duello televisivo di venerdì sera a chiusura della campagna elettorale, Milatovic non aveva esitato a definire l'ex presidente un autocrate, “l'ultimo dittatore europeo”, accusandolo di aver contribuito al dilagare di corruzione e criminalità e promettendo una “pagina nuova per il Montenegro” qualora fosse riuscito a "mandarlo in pensione”.

Certamente, sull'esito della sfida, ha pesato proprio la voglia di cambiamento e di svolta in un Paese alla deriva tanto che lo stesso Milatovic ha avuto l'appoggio di tutti gli altri cinque candidati in lizza al primo turno delle presidenziali 19 marzo scorso, schierati in blocco contro Djukanovic.

I sostenitori di Milatovic festeggiano per le vie di Podgorica, Montenegro Ap
I sostenitori di Milatovic festeggiano per le vie di Podgorica, Montenegro

In serata nella capitale Podgorica e in tante altre località del Paese la gente è scesa in piazza per festeggiare il nuovo presidente con caroselli di auto e bandiere dell'Unione europea. Sarà questa una delle prime sfide di Milatovic: portare il paese balcanico, indipendente dal 2006 e membro della Nato dal 2017, finalmente nell'Ue.

Come ha detto, parlando ai suoi sostenitori del 'Movimento Europa ora' (Pes), dopo la vittoria al ballottaggio: “Nei prossimi cinque anni porteremo il Paese nella Ue. Vogliamo i migliori rapporti con i Paesi vicini dei Balcani occidentali. Vogliamo occuparci dello stato di diritto, dell'economia e dell'integrazione europea. Queste sono le nostre priorità”.

Certamente con Milatovic alla presidenza ci si potrà aspettare anche un miglioramento dei rapporti tra Montenegro e Serbia, vista la sua posizione molto più morbida nei confronti di Belgrado, che Djukanovic invece accusa di portare avanti una politica 'egemonica' nella regione a difesa delle minoranze serbe. Un tema questo molto sensibile per il Paese, dove un terzo circa della popolazione è di etnia serba.