Milano

Una famiglia per Enea: individuata coppia che accoglierà il neonato lasciato alla Culla per la Vita

Il piccolo era stato lasciato dalla madre al Policlinico di Milano insieme a una lettera con parole piene di affetto

Una famiglia per Enea: individuata coppia che accoglierà il neonato lasciato alla Culla per la Vita
(Pixabay)
neonata

Ha già trovato una famiglia pronta ad accoglierlo e a crescerlo.

Il Policlinico fa sapere che "il piccolo Enea, lasciato ieri mattina dalla madre alla Culla per la Vita al Mangiagalli di Milano, sarà dato in affidamento a una famiglia che si era già resa disponibile ed era stata valutata idonea per accogliere un bambino abbandonato", come deciso dal Tribunale.

"Il piccolo Enea resterà con noi il tempo tecnico necessario perché il Tribunale dei minori lo possa affidare alla famiglia idonea, di solito bastano poche settimane", ha precisato Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano. Insieme a Enea, che pesa circa 2,6 chili ed è in buona salute, ieri mattina è stata trovata nella Culla anche una lettera firmata dalla madre, piena di parole di grande affetto.

"Il piccolo Enea sta bene, è un bel bambino di circa una settimana di vita ed è coccolato - dice ancora Mosca - da medici e infermiere. E' monitorato dell'équipe della Neonatologia e Terapia intensiva neonatale e "nutrito con il latte  delle donatrici che alimentano la Banca del latte materno".        

L'iter dell'affidamento di un bimbo lasciato dalla madre

Quando un bimbo viene trovato nella Culla per la vita, versione  moderna di quella che un tempo era la 'ruota degli esposti', la Neonatologia lo prende in carico - spiegano dall'ospedale - e in tempo reale viene contattato il Tribunale dei minori che affida  temporaneamente la patria potestà del piccolo al reparto, che così può rispondere dell'accudimento riservato al bebè. 

Appena il neonato è in condizioni di essere dimesso, il tribunale viene avvistato e scatta l'affidamento alla famiglia individuata nel frattempo. Successivamente, si potrà valutare l'eventuale adottabilità del bambino. Questo prevede la procedura, ma dal Policlinico non perdono la  speranza che la mamma di Enea possa tornare sui suoi passi: "Se vorrà ripensarci, in qualunque momento siamo pronti ad accoglierla",  assicurano. La madre ha partorito il piccolo in un altro ospedale e poi lo ha lasciato nella Culla per la vita del Policlinico.

"È una cosa che pochi sanno - commenta Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano - ma in ospedale si può partorire in anonimato, per la sicurezza di mamma e bambino. Inoltre esistono le Culle per la vita: la nostra si trova all'ingresso della Clinica Mangiagalli e permette di accogliere in totale sicurezza un bimbo che i suoi genitori non possono purtroppo tenere con sé. È una decisione drammatica, ma la Culla consente di affidare il piccolo ad una struttura dove gli sono garantite cure immediate e che preserva l'assoluto anonimato per i genitori".

Clinica Mangiagalli, Milano google streetview
Clinica Mangiagalli, Milano

Sull'episodio è intervenuto anche Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera: "Una mamma che abbandona il proprio figlio lasciandolo comunque in mani sicure è una mamma che non ce la fa ma non è un'assassina. E per questo va compresa", ha affermato. "Probabilmente se questa donna avesse avuto un sostegno diverso - ha aggiunto - avrebbe potuto tenere con sé un bambino che ha voluto comunque mettere al mondo e dobbiamo lavorare per sostenere la genitorialità difficile. Il messaggio che ci lancia questa donna è comunque di pietas - ha concluso Antoniozzi - e di fronte a lei c'è tutto il nostro sostegno morale, nella speranza che possa trovare una strada migliore nel corso della sua vita".