Il processo in Vaticano

Il cardinale Becciu: "Che amarezza, la mia difesa mortificata. Hanno tramato contro me e il Papa"

L'ex prefetto della Congregazione per le cause dei santi, sotto accusa per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato quando era sostituto agli Affari generali, parla dopo l'udienza di oggi: "Tre anni di sofferenza, un piano vendicativo"

Il cardinale Becciu: "Che amarezza, la mia difesa mortificata. Hanno tramato contro me e il Papa"
Ansa
Giovanni Angelo Becciu con la talare da cardinale

Torna a farsi sentire, e con parole dirompenti, il cardinale Giovanni Angelo Becciu, al termine dell’udienza, tenutasi oggi in Vaticano, relativa al processo che lo vede coinvolto; processo relativo alla compravendita di un immobile a Londra e l’utilizzo dei fondi della Segreteria di Stato (all'epoca in cui era sostituto agli Affari generali): “Voglio manifestare la mia amarezza perché il Tribunale non ha accolto le richieste dei miei avvocati, la possibilità di avere in mano le cosiddette chat omissate; perché, come ha sottolineato l'avvocato Viglione, la difesa rimane mortificata, non può esercitare completamente il diritto di difesa se non ha tutto il materiale”.

Il prelato, dimessosi dalle prerogative del cardinalato ma mantenendo il titolo, si è rivolto così ai giornalisti: “Si è chiesto di far chiarezza su questa vicenda, sulla vicenda di questi tre signori: mons. Perlasca, la signora Chaouqui e la signora Ciferri; hanno detto loro stessi di aver tramato contro di me. È una trama che hanno fatto”.

Becciu ha aggiunto che “questa trama ha portato a strumentalizzare il Papa. Si sono serviti del Papa per portare avanti un piano vendicativo nei miei riguardi. Non capisco perché non si faccia chiarezza su questo aspetto. I tre sono tranquilli, liberi – ha dichiarato ancora il cardinale, ex prefetto della Congregazione per le cause dei santi –, io sono da tre anni in questa sofferenza, sotto l'incubo di queste accuse che si stanno rivelando false”.

Per tutte queste ragioni, Becciu ha voluto esprimere “amarezza perché non si fa chiarezza su questa vicenda, perché è un'offesa allo stesso Santo Padre – ha ribadito ancora il cardinale originario di Pattada (Sassari). Non ci si può servire del Santo Padre per mandare avanti un piano così doloso come la vendetta, cosa che è stata fatta nei miei riguardi. Quindi io continuo a mantenere la mia fiducia nel Tribunale e spero che la verità emerga fino in fondo. Però il non indagare su questa vicenda mi lascia piuttosto perplesso”.