Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato la richiesta di perseguimento penale nei confronti di Lanfranco Cirillo, noto come "l'architetto di Putin", imputato a Brescia per plurimi reati di contrabbando doganale e falso in atto pubblico.
Nel mese di gennaio 2023 la Russia ha comunicato all'Italia l'assenza delle condizioni per il suo arresto, avendo Cirillo acquisito la cittadinanza russa direttamente da Putin nel 2014, ed è a Mosca che risiede attualmente, al 51° piano di un grattacielo di cui possiede un'abbondante porzione. La Procura di Brescia aveva chiesto al Ministro di rimuovere la condizione di improcedibilità in base all'articolo 9 del codice penale. Ed ecco arrivato il provvedimento.
Secondo le Fiamme Gialle avrebbe evaso il fisco per 50 milioni di euro tra il 2013 e il 2019 nonostante l'Italia fosse il centro dei propri interessi patrimoniali e familiari.
Ma chi è l'imprenditore di Vittorio Veneto tanto apprezzato da Putin in persona? In Italia ha studiato da geometra, una laurea in architettura non risulta, ma l'appellativo di architetto gli si è incollato addosso tanto quanto il nome di Putin. E' Alexej Navalny, il più noto tra gli oppositori del presidente russo, a menzionare Cirillo tra i costruttori della cosiddetta Dacia di Putin a Gelendshik, residenza imperiale con casinò, eliporti, centri benessere e teatri.
Dal Kuwait agli Emirati Arabi Uniti, passando per la Crimea, Cirillo, che oggi ha 64 anni e si fa chiamare Ivanovich, ha messo insieme una fortuna che comprende beni per 140 milioni di euro tra ville, opere d'arte originali di Picasso, Cezanne, Kandinsky, De Chirico e Fontana, gioielli, tappeti, vini pregiati, uno yacht e un elicottero. Quest'ultimo, un velivolo da 2 milioni di euro, sarebbe stato l'elemento utile a incastrarlo, era immatricolato in Russia, ma usato in Italia. Solo nella sua villa di Roncadelle (Brescia) sono stati trovati 670mila euro in contanti.
A decretare il successo imprenditoriale di Cirillo tra gli oligarchi, il suo stile barocco, tipico a dire il vero di una certa industria del design nel Trevigiano, ma soprattutto una serie di “padrini” nell'ambiente moscovita, come Vagit Alekperov, presidente dell'azienda petrolifera Lukoil, ed Elena Baturina, imprenditrice e moglie del potente ex sindaco di Mosca Jurij Luzhkov.
Cirillo ha dichiarato che sarebbe ben disposto a difendersi a viso aperto in un processo in Italia, ma che senza un mandato di cattura internazionale e in mancanza di richiesta di estradizione da parta dell'autorità italiana, deve attenersi alle regole della Federazione Russa. Vedremo cosa succederà, ma possiamo ipotizzare che difficilmente vedremo Cirillo mettere piede di sua sponte sul suolo italiano.