Primo Maggio

Il Concertone: musica, diritti, la carta di Lorenzo e i 75 anni della Costituzione

Oltre 50 gli artisti sul palco della 33esima edizione del Concerto del Primo Maggio. Ambra con Biggio apre ricordando Lorenzo Parelli, il 18enne morto nel gennaio 2022 durante uno stage. In 300mila sotto al palco e sotto la pioggia

Concerto del Primo Maggio 2023 a Roma @primomaggioroma
Concerto del Primo Maggio 2023 a Roma

"Lorenzo muore nella prima sillaba della parola futuro, perché ad avere un lavoro non ci arriverà mai, morto durante l'orario scolastico e questo nemmeno la Costituzione poteva prevederlo. Paga con la vita, senza ancora essere stato pagato da nessuno. Siamo su questo palco per consegnarvi qualcosa di importante: la carta di Lorenzo, abbiatene cura". Così Ambra, commossa, apre il Concertone del Primo Maggio a Roma, nel ricordo di Lorenzo Parelli, il diciottenne di Morsano di Strada, studente dell'istituto Bearzi di Udine, morto a gennaio del 2022 in una azienda dove stava completando il percorso di formazione.

Accanto ad Ambra, sul palco di piazza San Giovanni sono saliti anche i genitori di Lorenzo, Maria Elena e Dino Parelli, che dicono: "Siamo qui per dedicare un pensiero a Lorenzo", prima di far circolare tra i ragazzi la carta di Lorenzo, nata con la volontà che tragedie come quella di Lorenzo non si ripetano. "Lui vi direbbe: abbiate cura della vita. Se Lorenzo fosse qui ci direbbe che la vita è sacra e dobbiamo onorarla. La sicurezza non ha colore nè bandiera, è di tutti, è una responsabilità collettiva di ognuno di noi".

Poi comincia la musica, che al Concertone non è mai “solo” musica. Tocca all'Orchestraccia aprire ufficialmente la diretta tv del Concertone del Primo Maggio da piazza San Giovanni a Roma con una versione rivisitata dell'Inno d'Italia prima e con l'immancabile Bella Ciao poi. La band di artisti, capitanata da Marco Conidi, è stata la prima a raccogliere l'iniziativa lanciata poco prima dal palco da Ambra Angiolini ai ragazzi in piazza di aiutare ad aggiornare la costituzione, alla quale i sindacati hanno scelto di dedicare questa edizione della manifestazione, con l'hashtag #ildirittochemimanca. L'Orchestraccia chiede che gli artisti siano considerati addetti alla cultura e non addetti alla svago.

La pioggia non è stata clemente con il concertone, ma piazza San Giovanni a Roma è gremita. 300mila gli accessi consentiti per motivi di sicurezza. I varchi, già intorno alle 16.30, sono stati chiusi, con lunghe file di ragazzi che hanno atteso sperando nelle rinunce di quanti erano già dentro.

La maratona - quest'anno dedicata alla Costituzione, di cui ricorrono i 75 anni - ha preso il via nel primo pomeriggio, un'ora di anteprima senza diretta tv e poi il via ufficiale intorno alle 15 con Ambra - padrona di casa per la sesta volta consecutiva, stavolta affiancata da Fabrizio Biggio.

Ambra si è fatta portavoce dei diritti (negati) delle donne. "Avvocata, ingegnera, architetta. Tutte queste vocali in fondo alle parole sono, saranno armi di distrazione di massa? Ci fanno perdere di vista i fatti e i fatti sono che una donna su cinque non lavora dopo un figlio, che guadagna un quinto in meno di un uomo che copre la stessa posizione. Non lo diceva già la Costituzione nel 1949 che la donna doveva avere gli stessi diritti dell'uomo nell'art. 36?". E incalza: "Voglio proporre uno scambio: riprendetevi le vocali in fondo alle parole, ma ridateci il 20% di retribuzione".

Concertone primo maggio, Matteo Paolillo Rai3
Concertone primo maggio, Matteo Paolillo

Edoardo di “Mare Fuori” nega la foto ad una atleta paralimpica

Secondo quanto riporta LaPresse, spiacevole episodio al Concertone del Primo Maggio a Piazza San Giovanni a Roma dove Sara Vargetto, giovane atleta paralimpica, ha aspettato sotto l’acqua, pazientemente seduta sulla sedia a rotelle mentre il padre le teneva l’ombrello per non farla bagnare, che Matteo Paolillo, attore reso famoso dalla serie Mare Fuori, dove interpretava il ruolo di Edoardo, le concedesse una foto. Foto dapprima negata, ma poi scattata solo grazie all’intervento di un addetto all’organizzazione del Concertone. Poco prima l’attore aveva negato una fotografia anche a tre bambini che pazientemente aspettavano sotto la pioggia il loro idolo. La motivazione data dalla persona dello staff davanti al suo camerino è stata “Non gli va”.

La replica di Paolillo: “Dispiaciuto da polemiche, lontane da mie abitudini”

“Mi spiace per le notizie che stanno circolando e mi spiace di più che qualcuno abbia parlato a mio nome. Io ero in camerino a prepararmi e lo staff in diversi momenti ha fatto entrare alcune persone a fare delle foto. Solo dopo la mia esibizione sono venuto a conoscenza di queste polemiche assolutamente distanti dalla mie abitudini”. Così Matteo Paolillo a margine del Concertone del Primo Maggio. “Partecipare a questo concerto per me è stato bellissimo soprattutto per avere incontrato un pubblico meraviglioso sotto la pioggia che mi ha accolto in modo splendido”, ha concluso.

Roma, concerto del primo maggio Rai3
Roma, concerto del primo maggio

Ligabue: “La droga più vecchia del mondo è la smania di potere”

"Dieci anni fa ho scritto un pezzo sugli effetti della droga più vecchia del mondo. La droga più vecchia del mondo non è chimica, è mentale ed è la smania di potere. In genere chi più ne ha più ne vuole e spesso, come quasi ogni tossico, è capace di qualunque cosa pur di non andare in crisi d'astinenza". Ligabue torna al concerto del Primo Maggio a Roma dopo 17 anni e lo fa a sorpresa anticipando la sua esibizione - Il sale della Terra e Urlando contro il cielo - con una breve introduzione contro la sete di potere. 

"Di fronte alle overdose di un certo potere, agli abusi di cui è capace, serve un altro potere - ha continuato il rocker -, quello di far sentire la tua voce e non permettere a nessuno, per esempio, di provare a cancellare la tua storia e riscriverla come gli pare, di non permettere a nessuno di provare a toglierti il diritto di amare, certo, sempre in modo consenziente, ma di amare chi ti pare, come ti pare, quanto ti pare e mettere su la famiglia che ti pare e magari riuscire a mantenerla con un salario decente. Questo è un pezzo sulla tossicità di quel potere che logora anche chi ce l'ha".