A Palazzo Vecchio

Rapporti Ue-Cina. Borrell: "Più vicini a Usa, ma trattiamo con Pechino a modo nostro"

L'Ue deve rafforzare l'industria della difesa 'quella attuale va bene per i tempi di pace', necessario essere autonomi con la Cina e sulle tensioni tra Roma e Parigi "passeranno" ha detto a Firenze l'Alto rappresentante per la Politica Estera europea

Rapporti Ue-Cina. Borrell: "Più vicini a Usa, ma trattiamo con Pechino a modo nostro"
(Ansa)
Josep Borrell, Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza e Vice Presidente della Commissione Europea

Prima di tutto la guerra in Ucraina, ma non solo. Agli State of the Union 2023 organizzati a Firenze, tra leader e esperti internazionali, c'è anche Josep Borrell. 

Aumento della propria capacità di difesa e di produzione industriale, "adeguata per un tempo di pace ma non per la guerra". E' tra gli obiettivi proposti dall'Alto funzionario per la Politica estera dell'Unione Europa. I 500 milioni di euro appena stanziati per aumentare la produzione delle munizioni sono un buon segnale, ma "non una svolta", ha affermato.

Soprattutto perché "Putin continua a portare avanti questa guerra e se non sosteniamo l'Ucraina, il paese cadrà. È chiaro che preferiremmo spendere questo denaro per altro, per i nostri i cittadini, per le spese nei servizi del sociale, ma non abbiamo scelta", ha sottolineato il funzionario europeo rivolgendosi anche al discorso del sindaco Dario Nardella.

Fondamentale è considerare i rapporti diplomatici con Usa e Cina in un'ottica di autonomia europea. "Noi europei dobbiamo avere il nostro modo di rapportarci con Cina, anche se siamo più vicini agli Usa". Parole che arrivano dopo le critiche ad Emmanuel Macron per il suo appello a non essere vassalli degli Stati Uniti, concetto esposto chiaramente dal presidente francese nelle interviste a Les Echos e Politico.eu.  "Macron credo volesse dire che un'alleanza deve essere equilibrata tra i suoi membri: se è troppo squilibrata, non è un'alleanza. E che dobbiamo mantenere le nostre capacità per avere una strategia globale autonoma". 

La Cina - spiega - è "un partner economico ma anche un concorrente ed un rivale" dell'Ue e non può essere considerata una minaccia alla sicurezza europea come la Russia. E pure “gli Usa sono un concorrente, sul piano economico”.

Il sindaco Dario Nardella riceve l'alto Commissario Europeo Josep Borrel durante lo State of the Union a Palazzo Vecchio a Firenze ansa
Il sindaco Dario Nardella riceve l'alto Commissario Europeo Josep Borrel durante lo State of the Union a Palazzo Vecchio a Firenze

Sulle tensioni di queste ore tra Parigi e Roma per quanto riguarda la gestione dei migranti: "Ci sono problemi comuni che devono essere affrontati in modo comune con la massima unità, quindi sono sicuro che queste difficoltà saranno superate", ha detto rispondendo ad una domanda sul nuovo scontro tra Roma e Parigi sul dossier migranti. 

“Obiettivi militari” e il voto all'unanimità in Politica estera

Per parlare di "piani di pace" occorre "qualcuno che voglia parlare di pace" davvero, ma il presidente russo Vladimir Putin ha solo "obiettivi militari" e continuerà a "bombardare" l'Ucraina finché non li conseguirà.  “La sola cosa che chiamerei piano di pace - afferma - è la proposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, perché il piano cinese non è un piano di pace, è un insieme di considerazioni e di pie illusioni”. 

In Europa "abbiamo bisogno di maggiore unità. Nel mondo in cui viviamo, noi europei siamo troppo piccoli: se vogliamo sopravvivere, dobbiamo essere più uniti e dobbiamo abbandonare il voto all'unanimità in politica estera". Ma "il problema è che serve l'unanimità per mettere fine all'unanimità". Pertanto, "è difficile, perché tutti vogliono mantenere il proprio diritto di veto", conclude. 

 

 

L'alto Commissario Europeo Josep Borrel durante lo State of the Union a Palazzo Vecchio a Firenze ansa
L'alto Commissario Europeo Josep Borrel durante lo State of the Union a Palazzo Vecchio a Firenze

Per il Sudan "l'Europa può fare poco"

"È davvero poco quello che possiamo fare in Sudan, quella è una guerra civile fra due generali e due eserciti. Nessuno interverrà militarmente, in Sudan l'unico modo di agire è di ottenere un cessate il fuoco attraverso le pressioni della comunità internazionale", il commento di Borrell. "Noi europei siamo in mezzo a un surplus di potenze- aggiunge- ma abbiamo certe possibilità di intervento e più siamo uniti e più grande è questo potere che abbiamo. È la lezione più importante che abbiamo imparato dalla guerra e durante l'innalzamento dei prezzi dell'energia, abbiamo bisogno di più unità".

L'Alto Commissario Europeo Josep Borrel durante lo State of the Union a Palazzo Vecchio a Firenze ansa
L'Alto Commissario Europeo Josep Borrel durante lo State of the Union a Palazzo Vecchio a Firenze