Manuel Araya Osorio è stato per una vita accanto a Pablo Neruda (1904-1973), poeta e diplomatico di levatura mondiale, premio Nobel per la Letteratura 1971. Araya Osorio era il suo segretario personale, oltre che l'autista. È morto ieri all'età di 77 anni in un ospedale di San Antonio, nella regione di Valparaíso, a causa di un aneurisma legato a pregresse complicazioni (problemi di salute di cui soffriva da tempo).
La notizia del decesso si distingue per la tesi che Araya Orosio ha sempre sostenuto nel corso della sua vita: per decenni, infatti, l’autista e segretario di Neruda ha ribadito che il grande poeta cileno fosse stato avvelenato del regime appena salito al potere. Il golpe in cui morì il presidente Salvador Allende (11 settembre 1973), condotto dai militari guidati dal generale Augusto Pinochet, precede di poco la data di morte di Neruda, spirato in ospedale a Santiago il 23 settembre di cinquant'anni fa.
La tesi di Araya Osorio, in sostanza, ha messo in dubbio la versione ufficiale, sempre difesa dall’establishment, secondo cui la morte del grande poeta, 12 giorni dopo il colpo di Stato militare, sarebbe stata dovuta a complicazioni di un cancro alla prostata. L’autista e segretario personale di Neruda fu un testimone chiave nelle indagini sul presunto omicidio del Premio Nobel, poiché proprio dalla sua denuncia, nel 2011, la magistratura cilena riaprì il caso.
Dopo le sue dichiarazioni, venne avviata un'indagine scientifica che ha portato a rilevare la presenza di Clostridium botulinum, batteri altamente nocivi, nei resti del poeta, che sarebbero stati inoculati attraverso un'iniezione poi divenuta letale. Grazie alla sua testimonianza, nel febbraio di quest'anno un gruppo di esperti ha preparato un rapporto che supporta la teoria dell'omicidio del poeta, consegnato alla Corte d'Appello di Santiago.