Proliferazione nucleare

Nucleare, il "dietrofront" americano sul New Start e la missione "top secret" a Pechino

Per il Financial Times il direttore della Cia Bill Burns è stato in Cina, a maggio, in una missione segreta proprio mentre i rapporti fra Washington e Pechino sono sempre più tesi, fitti gli incontri di Sullivan anche con gli altri attori globali

Nucleare, il "dietrofront" americano sul New Start e la missione "top secret" a Pechino
ap photo
Centrale nucleare di Emsland

Accantonate, per ora le ostilità reciproche sul New Start. Gli Stati Uniti rispetteranno i limiti alle armi nucleari fissati nel trattato New Start (o Start III) fino alla sua scadenza nel 2026 e discuteranno "senza precondizioni" con la Russia e la Cina sulla non proliferazione nucleare, se anche queste rispetteranno l'accordo. Lo ha detto oggi il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan.

Dopo la minaccia dell'amministrazione Biden di prendere nuove contromisure in risposta alle violazioni sul nucleare da parte della Russia, il dietro front. Fra queste la revoca dei visti agli ispettori russi e il negare le richieste in corso per nuovi ispettori. Il trattato Start richiede alla Russia e agli Stati Uniti un ampio scambio di database a marzo e settembre di ogni anno che quest'anno non era stato rispettato.

Sembrano dunque accantonate le minacce poste da Vladimir Putin lo scorso febbraio quando annunciò la sospensione del patto New Start per quanto riguarda le testate nucleari e le ispezioni missilistiche a causa delle tensioni tra Washington e Mosca per la guerra in Ucraina. La Russia si è detta disponibile a rispettare il limite delle armi nucleari. Il Cremlino per primo aveva invitato l'amministrazione Usa ad abbandonare l'atteggiamento "ostile" sul trattato sul disarmo nucleare, fa sapere l'ambasciata russa a Washington, attraverso il canale Telegram.

"Abbiamo preso atto delle contromisure annunciate dagli Stati Uniti nel contesto del nuovo trattato Start. Tuttavia, non influenzeranno in alcun modo la posizione russa. C'è solo un modo per rinnovare il trattato, ed è ben noto ai colleghi americani: Washington deve abbandonare il corso ostile e la volontà di infliggere una sconfitta strategica alla Russia". 

A conferma di questi intendimenti alcune fonti citate oggi dal Financial Times, secondo le quali, il direttore della Cia Bill Burns è stato in Cina, a maggio, in una missione segreta proprio mentre le tensioni fra Washington e Pechino sono sempre più alte. Durante la sua visita Burns avrebbe incontrato funzionari dell'intelligence cinese. In sostanza lo Stato federale più grande del mondo, non crede di aver bisogno di aumentare le dimensioni del proprio arsenale nucleare per scoraggiare le forze combinate di Russia, Cina e altri rivali, anche perché da questi paesi e soprattutto dalla Cina non sono arrivati segnali che indichino il contrario. 

Sono giorni di fitta diplomazia sulla questione nucleare globale per la superpotenza federale. I fronti aperti restano almeno due: uno riguarderebbe la perenne minaccia dell'uso del nucleare sul fronte della guerra in Ucraina, l'altro quello più ampio dell'incandescente Medio Oriente. Questa settimana erano a Washington anche il ministro israeliano degli Affari strategici Ron Dermer e il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, che hanno incontrato nei giorni scorsi funzionari della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato per discutere della minaccia nucleare iraniana e delle prospettive di pace con l'Arabia Saudita. Secondo una breve dichiarazione della Casa Bianca diffusa ieri, Hanegbi e Dermer si sono incontrati con il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. 

Le parti sperano di ottenere garanzie di sicurezza ma per Israele la cosa è più complicata. "Ho un messaggio chiaro sia per l'Iran sia per la comunità internazionale: Israele farà quello che occorre per impedire a Teheran di ottenere l'arma nucleare", ha detto il premier Benyamin Netanyahu riferendosi alla decisione dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) di chiudere l'indagine contro l'Iran riguardo uno dei 3 siti nucleari, quello di Marivan, non dichiarati agli ispettori internazionali.