Il presidente keniota William Ruto ha annunciato domenica la revoca del divieto di disboscamento nel Paese, in vigore da cinque anni, nonostante le preoccupazioni espresse dai gruppi ambientalisti. Ruto ha dichiarato che la decisione, “attesa da tempo”, mira a creare posti di lavoro e a sviluppare i settori dell'economia che dipendono dai prodotti forestali.
“Abbiamo deciso di riaprire la foreste alla raccolta del legname, per creare posti di lavoro per i nostri giovani e creare nuove imprese”, ha dichiarato il presidente nella chiesa di Molo, a nord del Paese, come riportato dai media nazionali. Il capo dello Stato ha inoltre specificato che il legname che si prevede di raccogliere in più servirà per realizzare i mobili e tutti gli altri prodotti in legno che in Kenya vengono importati dalla Cina. La moratoria era stata imposta dal precedente governo nel febbraio 2018, nelle foreste pubbliche e comunitarie, per sradicare il disboscamento illegale endemico e aumentare la copertura forestale del Paese al 10%. Secondo Greenpeace Africa, la sua revoca rischia di avere “conseguenze ambientali catastrofiche”.
Il presidente Ruto si è anche impegnato a far piantare un milione di alberi, per soppiantare la perdita di quelli che verranno abbattuti.
Intanto, sabato scorso, una deputata del Parlamento kenyota aveva accolto il presidente Ruto ad un evento a Kaptagat, nell'ovest del Paese, per un evento annuale di piantumazione di nuovi alberi nella foresta omonima.
A riprova di come il governo sia seriamente impegnato nelle iniziative per rimpolpare il patrimonio boschivo destinato all'abbattimento.
