Tensione al culmine in Iraq dopo il tentativo di dare alle fiamme l'ambasciata svedese a Baghdad, prima dell'alba, nel corso di una manifestazione organizzata dai sostenitori del leader religioso Moqtada Al Sadr alla vigilia di un nuovo evento in Svezia dove gli organizzatori sarebbero intenzionati a bruciare una nuova copia del Corano.
Il primo ministro iracheno ha ordinato l'espulsione dell'ambasciatore svedese a Baghdad, poco prima di una manifestazione a Stoccolma dove un uomo aveva minacciato di bruciare una copia del Corano.
Mohamed Chia Al-Soudani ha "chiesto all'ambasciatore svedese a Baghdad di lasciare il territorio iracheno", ha detto il suo ufficio in un comunicato, aggiungendo che l'incaricato d'affari iracheno a Stoccolma è stato richiamato. Questa decisione fa seguito ai "ripetuti episodi di profanazione del sacro Corano", è stato spiegato.
L'Ue interviene sul caso: “No al razzismo e all'intolleranza”
Sulla vicenda interviene anche l'Ue: "La Commissione è sempre stata chiara sul fatto che le manifestazioni di razzismo, xenofobia e di intolleranza non hanno posto in Europa. Queste azioni non sono compatibili con i valori su cui l'Ue è fondata. Siamo a conoscenza del fatto che le autorità svedesi si stiano interessando a questo incidente" del rogo del Corano in una manifestazione in Svezia che non rispecchia in alcun modo le posizioni dell'Ue", ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Christian Wigand, nella conferenza stampa quotidiana dell'esecutivo.
Sospesa la licenza al colosso delle telecomunicazioni Ericcson
Intanto fonti ufficiali rendono noto che l'Iraq sospende anche la licenza del gigante svedese delle telecomunicazioni Ericsson come conseguenza del crescendo di tensione tra i due Paesi. "Il presidente dell'autorità per i media e le telecomunicazioni Ali Al-Mouayad ha sospeso la licenza di esercizio della società svedese Ericsson sul territorio iracheno", afferma un comunicato pubblicato dall'agenzia di stampa statale Ina, che giustifica la decisione con “l'autorizzazione data dallo stato svedese a bruciare il Corano e la bandiera irachena”.
L'assalto all'ambasciata svedese
Stamattina un corrispondente dell'Afp ha visto del fumo alzarsi dall'edificio dell'ambasciata, nell'area in cui la polizia irachena era schierata in assetto antisommossa proprio per la manifestazione. Poi, ha usato gli idranti per tentare di disperdere la folla.
Prima la ferma condanna per l'assalto delle scorse ore all'ambasciata svedese a Baghdad, dove un centinaio di persone ha appiccato il fuoco. Poi, la minaccia di rompere qualsiasi relazione diplomatica con la Svezia se si dovesse verificare un nuovo preannunciato "rogo del Corano" a Stoccolma.
A centinaia, i manifestanti hanno preso d'assalto l'ambasciata nelle prime ore del mattino: in segno di protesta contro il rogo di un Corano in Svezia. A riferirlo anche l'agenzia di stampa internazionale che ha citato un testimone. La fonte ha detto che “nessun membro del personale è stato ferito”, e ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli. I funzionari non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.

Alcuni video che diffusi sui social, mostrano le immagini delle proteste.
La protesta a Baghdad è stata organizzata dai sostenitori del leader religioso Moqtada AlSadr: "Siamo mobilitati oggi per denunciare il rogo del Corano, che parla di amore e fede", ha dichiarato all'Afp il manifestante Hassan Ahmed. "Chiediamo che il governo svedese e il governo iracheno fermino questo tipo di iniziative". Alcuni manifestanti tenevano in mano copie del Corano, mentre altri reggevano ritratti di Mohamed al-Sadr, un importante religioso e padre di Moqtada Al Sadr.
Le autorità svedesi hanno approvato un'assemblea che si terrà oggi all'esterno dell'ambasciata irachena a Stoccolma, dove gli organizzatori hanno annunciato l'intenzione bruciare una copia del Corano e una bandiera irachena. I media svedesi hanno riferito che Salwan Momika, un rifugiato iracheno in Svezia, ha organizzato l'evento.
Salwan aveva già dato alle fiamme alcune pagine di una copia del testo sacro davanti alla più grande moschea di Stoccolma, lo scorso 28 giugno durante l'Eid al-Adha, una festività celebrata dai musulmani di tutto il mondo.
I video diffusi sul web mostrano decine di uomini che scavalcavano la recinzione del complesso, con il rumore di loro che cercavano di sfondare una porta d'ingresso. Un altro mostrava quello che sembrava essere un piccolo fuoco appiccato. Altri filmati hanno mostrato uomini, alcuni a torso nudo nella calura estiva, all'interno di quella che sembrava essere una stanza dell'ambasciata, con un allarme udibile in sottofondo. Altri hanno poi recitato preghiere all'alba fuori dall'ambasciata. Al sorgere dell'alba, la polizia e altri funzionari della sicurezza si sono riuniti presso l'ambasciata ancora in fiamme. I vigili del fuoco hanno cercato di spegnere le fiamme dalla scala di un camion dei pompieri. Alcuni manifestanti si trovavano ancora sul posto, con cartelli che mostravano il volto di al-Sadr, apparentemente lasciati soli dalla polizia.

Nonostante le violente proteste a Baghdad, l'azione programmata per questo pomeriggio a Stoccolma, durante la quale si prevede di bruciare una copia del Corano davanti all'ambasciata irachena, proseguirà. Secondo l'agenzia di stampa svedese Tt, coloro che hanno richiesto l'autorizzazione alla polizia - che sarebbero gli stessi responsabili di un'iniziativa analoga all'inizio di luglio a Stoccolma - non hanno alcuna intenzione di tirarsi indietro. La polizia può concedere o meno il permesso per qualsiasi protesta, basandosi esclusivamente sulla capacità di garantire la sicurezza, ma al momento non ci sarebbero particolari allarmi.