Marcell Jacobs non correra' la finale dei 100 ai Mondiali di atletica a Budapest. Il campione olimpico ha mancato la qualificazione correndo la sua semifinale in10''05, quinto tempo. Alla finale si qualificano i primi due di ogni semifinali e i due migliori tempi assoluti: per Jacobs dunque e' impossibile anche il ripescaggio. Il commento dell'azzurro intervistato da Elisabetta Caporale: "Potevo stare a casa ma ho deciso di venire e metterci la faccia, è giusto così. Non ho paura di essere sconfitto e di affrontare gli avversari. So che non è questo il mio valore e che posso fare molto meglio. Ma ora c'è l'impegno con la staffetta e cercherò di fare più gare possibili perché so che posso migliorare ancora tanto".
E aggiunge: "Vedere Fred Kerley fuori dalla finale è abbastanza sorprendente, vista la stagione che ha fatto. Degli altri si sapeva che sarebbero andati forte, soprattutto Seville. Mi sta sulle palle essere rimasto fuori dalla finale per 4 centesimi, ma questo fa parte del gioco".

E' bronzo per Antonella Palmisano. La campionessa olimpica cade ma riesce a salire sul podio nella 20km. Seconda medaglia per l'Italia. La campionessa olimpica di Tokyo, reduce da due anni difficili, ha saputo vincere il dolore, la fatica, e anche una caduta, e ha ritrovato lo smalto e la voglia che, promette, la porteranno ai Giochi di Parigi per difendere il titolo olimpico: "Ora so che posso andare avanti al meglio, l'appuntamento è con l'Olimpiade, c'è Parigi dietro l'angolo". Prima di lei la spagnola Maria Perez e l'australiana Montag.
La caduta all'undicesimo chilometro poteva avere gravi conseguenze ma l'azzurra ha reagito, è riuscita a mantenere la calma ed è salita sul terzo gradino del podio, chiudendo in 1h27'26''.
Gianmarco Tamberi e Marco Fassinotti raggiungono la finale del salto in alto con la misura di 2,28. Per Tamberi, capitano della squadra italiana, qualche difficoltà sia a 2,25, misura superata alla seconda prova, che a 2,28, valicata al terzo ed ultimo tentativo. Per Fassinotti, entrato in gara a 2,14 un errore alla misura d'entrata ma anche a 2,18, 2,25 e 2,28. Percorso netto, ovvero senza errori, per il giapponese Ryoichi Akamatsu, l'americano JuVaughn Harrison ed il qatarino Mutaz Essa Barshim.
Il commento di Gimbo a fine qualificazione: "Non sembra, ma sto bene e non avrei mai accettato di sbagliare quel salto, non me lo sarei perdonato. Stavolta avevo già la testa alla finale e allora ho fatto fatica in una qualificazione che mi ha fatto soffrire anche qui. Se fosse un esame sarei stato bocciato, questa mattinata mi ha messo dei dubbi, ma devo togliermeli dalla testa e tirare fuori tutto quello che c’è in me”.


Centrato l'obiettivo anche per Ludovica Cavalli, che ha raggiunto la finale dei 1500: "Sono carica e pronta, le gambe erano perfette. Una volta in gara ero sul pezzo. Ho visto che le ultime erano più stanche è ho pensato che dovevo provarci in tutti i modi, Ero convinta di essere arrivata sesta. Non me l'aspettavo, è il lavoro che paga anche se le ultime gare non erano andate bene". L'azzurra si è piazzata sesta nella prima semifinale con il tempo di 4'02"83, suo primato personale.

Niente da fare per Larissa Iapichino. L'azzurra non riesce a trattenere le lacrime dopo il quinto posto nella finale Mondiale del lungo. Tre salti nulli su sei, tante difficoltà, e solo all'ultimo un 6.82 che l'aveva piazzata temporaneamente al quarto posto. Lei si rivolge al papà-allenatore tra un salto e l'altro e in diretta tv mondiale assistiamo a una bella strigliata di Gianni Iapichino. Commenta delusa: "So che errare e' umano, ma questa era l'unica gara che nondovevo sbagliare. E invece ho voluto strafare, forse l'inesperienza, forse l'adrenalina. Tutto l'anno ho fatto gare giuste, poi arriva quella che vorresti fosse perfetta, ed è proprio quella che sbagli..", e aggiunge "La sgridata di papà? Lui sa come darmi la scossa, noi abbiamo questo rapporto: i nostri confronti sono sempre accesi, anche fuori dalle gare. Ripeto: oggi ho sbagliato io".
