MONDO
Atteso l'annuncio
Macron e l'abolizione dell'Ena, la scuola di élite voluta da De Gaulle negli anni Quaranta
L'École nationale d'administration (ENA) è stata istituita il 9 ottobre 1945 dal Governo provvisorio della Repubblica Francese, allora presieduto dal generale de Gaulle, per garantire la formazione di una nuova classe dirigente per la neonata Repubblica

Playbook, il bollettino politico di Politico, evoca, al condizionale, "una riforma dell'ordinanza del 1945 che disciplina la formazione e il reclutamento degli alti funzionari". Promessa alla fine della crisi dei "gilet gialli" nel 2019, questa misura è stata annunciata da Macron durante un incontro con i massimi funzionari francesi, la "conferenza dei dirigenti statali". "Penso che bisognerà superare, tra l'altro, l'ENA", "per costruire qualcosa che funzioni meglio", aveva detto all'epoca il presidente della Repubblica.
Molti pensavano che Macron avesse in realtà abbandonato il progetto. Lo scorso febbraio, il Capo dello Stato ha persino annunciato di volere lo sviluppo di un settore di "talento" dall'inizio dell'anno scolastico settembre 2021. L'obiettivo era rendere la scuola più accessibile agli studenti provenienti da ambienti modesti. Contattato da Le Figaro, l'Eliseo non ha ancora confermato.
L'École nationale d'administration (ENA) è stata istituita il 9 ottobre 1945 dal Governo provvisorio della Repubblica Francese, allora presieduto dal generale de Gaulle per garantire la formazione di una nuova classe dirigente per la neonata repubblica in seguito alla sconfitta del regime collaborazionista di Vichy. La decisione era stata preparata da una commissione di riforma della pubblica amministrazione, guidata da Maurice Thorez, vicepresidente del consiglio e segretario del Partito Comunista Francese. Protagonista della sua creazione fu il ministro Michel Debré, maître des requêtes al Consiglio di Stato, ne fu l'animatore della fondazione della scuola e ne fu provvisoriamente il direttore. L'obiettivo era di creare una classe amministrativa unitaria tramite un concorso unico, affermando quindi il principio meritocratico contro quello clientelare e/o di cooptazione.