ECONOMIA
L'intervista al quotidiano svizzero Neue Zuercher
Draghi: "Le banche deboli dovranno chiudere"
Il presidente della Bce sulla ripresa dell'Eurozona: "Segnali incoraggianti ma i rischi restano ancora alti". Se serve "pronti a tenere i tassi negativi"

"Le banche deboli dovrebbero chiudere"
"Stiamo prendendo la cosa molto seriamente. Nel caso in cui ci fossero debolezze - aggiunge - le metteremmo in luce e prenderemmo le appropriate contromisure. I mercati e gli investitori devono sapere esattamente lo stato delle banche europee: vogliamo la massima trasparenza", ribadisce Draghi, dal momento che solo così "gli investitori saranno pronti a fornire ulteriori capitali al sistema bancario".
Segnali di ripresa nell'Eurozona
''Vediamo alcuni segnali incoraggianti ma la ripresa nell'area euro è ancora debole e incostante'', afferma ancora Draghi. "I rischi restano ancora orientati al ribasso, così io sarei cauto su un eccessivo ottimismo''.
Rischi deflazione limitati
Ma la deflazione nell'area euro, vale a dire una diminuzione dei prezzi derivante da un freno della domanda e quindi dei consumi, non fa paura. I rischi ''sono limitati''. E non ci sono timori nemmeno legati all'inflazione. Le aspettative sono ''saldamente ancorate nel medio termine'' agli obiettivi della Banca centrale.
Pronti a tassi negativi
Comunque la Bce è pronta a correre ai ripari. "Se la situazione dovesse richiederlo, qualsiasi strumento potrebbe essere utilizzato, inclusi i tassi negativi sui depositi". L'utilizzo delle risorse a disposizione dell'Eurotower dipende dallo scenario: "ad esempio se i mercati del denaro dovessero fermarsi reagiremmo in maniera completamente diversa che se ci fosse un rallentamento della situazione economica".