ITALIA
Famigliari rischiano di dover restituire 80 mila euro
Beffa per vittima di persecuzione razziale, stato chiede indietro sussidio
A denunciare la vicenda è Ariel Finzi, rabbino della Comunità ebraica di Napoli e figlio di Messauda Fadlun, classe 1928, ebrea nata a Bengasi e cresciuta a Tripoli. Proprio per il fatto di essere nata e cresciuta in Libia gli viene contestato che in quel momento non aveva la piena cittadinanza italiana

Ieri la corte dei conti di Torino, competente per questo tipo di controversie, ha sospeso il provvedimento che dava ragione allo Stato e che la famiglia della donna aveva impugnato in
attesa di ulteriori riscontri. "Lo Stato chiede a mio padre Alberto, che ha quasi 99 anni, la restituzione di quella somma", spiega Ariel Finzi sulle pagine locali del quotidiano la Repubblica.
Alla donna è stato contestato che, essendo nata e cresciuta in Libia, non aveva in quel momento la piena cittadinanza italiana. E da questo, secondo gli uffici ministeriali, derivava l'insussistenza del diritto al vitalizio. Un'altra discriminazione per i famigliari della donna deceduta.