15 giugno: fine del roaming nella Ue (ma il traffico dati costerà ancora caro)
Addio al roaming dal 15 giugno. Le telefonate tra cellulari dei consumatori europei avranno tariffe più omogenee con un tetto massimo molto inferiore rispetto alla situazione attuale. Costi non così economici per il traffico dati, che sarà a pieno regime solo nel 2022. Il servizio di Celia Guimaraes
Dopo mesi di negoziati i rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione hanno raggiunto un accordo sul livello massimo dei prezzi all'ingrosso del roaming. Dal 15 giugno prossimo, cade l'ultimo ostacolo per l'abolizione delle tasse di roaming al consumo. Per il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, il roaming rappresentava una barriera assurda per i cittadini e per il mercato unico. E in base ai conti del Codacons, è costato agli utenti europei 8,5 miliardi di euro all'anno, circa il 10% dei ricavi dei gestori telefonici. Nel 2006, secondo l’associazione dei consumatori, l’utente pagava da 1 a 6 euro al minuto per fare una telefonata dall'estero, e da 35 centesimi a un euro per riceverla.
Tetti massimi
Le autorità europee hanno concordato un 'cap' (tetto massimo) di 0,032 € al minuto per le chiamate vocali, € 0,01 per SMS. Restano molto alti i valori per il traffico dati, che secondo l'accordo partono da 7,70€ per GB, che scenderà a 2,50€ per GB nel 2022. Tra queste due scadenze, gli operatori saranno tenuti a praticare un costo di 6€ per GB nel 2018, 4,50€ nel 2019, 3,50€ nel 2020 e 3€ dal 1 gennaio 2021.