Protesta per Navalny, oltre 3.400 fermati
A San Pietroburgo una donna è rimasta ferita negli scontri con le forze dell'ordine
Più di 3.400 persone arrestate e un ferito in gravi condizioni. È il bilancio delle manifestazioni che si sono tenute in diverse città della Russia per chiedere la liberazione dell'oppositore Alexey Navalny. Secondo l'ong OVD Info i fermi sono in totale 3.435, di cui 1.360 a Mosca e 523 a San Pietroburgo. Qui, nella città di cui è originario il presidente Vladimir Putin, una manifestante è rimasta ferita negli scontri con le forze dell'ordine e versa in gravi condizioni. Secondo quanto riferito da fonti ospedaliere ad Afp, è ricoverata in terapia intensiva.
La procura di San Pietroburgo ha fatto sapere di aver aperto un'indagine sulla violenza "da parte delle forze responsabili dell'applicazione della legge" dopo la diffusione di un video in cui si vede la donna mentre viene presa a calci dalla polizia.
Tra gli arrestati anche la moglie di Navalny, Yulia, poi rilasciata.
Il rivale numero uno di Putin Alexeï Navalny, 44 anni, è stato arrestato il 17 gennaio, al suo ritorno dalla Germania dove era ricoverato dopo un tentativo di avvelenamento di cui accusa il Cremlino. Dal carcere Navalny ha chiamato i suoi sostenitori alla protesta pubblicando anche un video in cui accusa Putin di aver fatto costruire una sontuosa residenza privata. Il video è stato visto 70 milioni di volte.
Parlamento Ue condanna l'uso della forza
Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli si è detto oggi "profondamente preoccupato" per quanto sta avvenendo in Russia e per l'uso della forza da parte delle autorità contro chi ha manifestato a favore dell'oppositore Alexiei Navalny e i giornalisti. In un tweet, Sassoli ha chiesto il rilascio di Navalny e il rispetto del diritto dei cittadini russi a tenere assemblee pacifiche e alla libertà di espressione.
I am profoundly concerned about the events in Russia. I condemn the use of force against protesters and journalists.
— David Sassoli (@EP_President) January 24, 2021
The rights of Russian people for a peaceful assembly and freedom of expression should be respected and Mr #Navalny should be released. https://t.co/1254a7kTb0
Usa chiedono rilascio immediato
"Chiediamo alle autorità russe di rilasciare tutti coloro che sono stati trattenuti per aver esercitato i loro diritti universali", ha detto in una dichiarazione il portavoce del Dipartimento di Stato USA Ned Price, mentre il ministro degli esteri britannico Dominic Raab ha condannato "l'uso della violenza contro manifestanti e giornalisti pacifici".
"I continui sforzi di sopprimere i diritti dei russi di riunirsi pacificamente e di libertà di espressione, l'arresto dell'oppositore Alexiei Navalny e la repressione delle proteste che sono seguite sono preoccupanti indicazioni di ulteriori restrizioni alla società civile e alle libertà fondamentali", ha detto ancora il dipartimento di stato Usa. "I diritti dei russi a riunirsi pacificamente e a partecipare a elezioni libere e giuste sono racchiusi non solo nella costituzione russa ma anche negli impegni della Russia verso l'Osce e verso la dichiarazione universale dei diritti umani e nei suoi obblighi in base al Patto Internazionale sui diritti civili e politici". Gli Usa invitano quindi Mosca a "cooperare pienamente con le indagini della comunità internazionale sull'avvelenamento di Navalny e a spiegare in modo credibile l'uso di armi chimiche sul suo suolo". "Gli Stati Uniti staranno a fianco dei nostri alleati e partner in difesa dei diritti umani, se sono minacciati in Russia o in qualunque altra parte", conclude.
Cremlino accusa gli Usa di "interferenza": l'ambasciata ha indicato i luoghi dei cortei
Il Cremlino ha accusato l'ambasciata americana a Mosca di "interferenze" negli affari interni della Russia. Il portavoce della presidenza, Dmitry Peskov, ha criticato in particolare un comunicato in cui venerdì la sede diplomatica invitava i cittadini statunitensi ad evitare le aree dove si svolgevano le proteste, indicandole nei dettagli. "Indirettamente, si tratta assolutamente di una interferenza negli affari interni", ha affermato il portavoce.
Di Maio: "Pronti a sostenere sanzioni Ue"
"Condanniamo chiaramente che un leader dell'opposizione sia stato arrestato al suo arrivo in aeroporto e siamo pronti a tutte le azioni diplomatiche, anche eventuali sanzioni da parte dell'Unione europea". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Mezz'ora in più su Rai3, parlando del caso Navalny in Russia, aggiungendo: "Siamo stati chiarissimi con la Russia: abbiamo ottimi rapporti, ma con Navalny stanno sbagliando"