Giorni d'Europa

Live da Bruxelles: i leader Ue danno il via libera allo status di candidati per Ucraina e Moldavia

Per la Georgia approvata la "prospettiva" europea. Il premier Draghi propone un summit straordinario sull'energia
Live da Bruxelles: i leader Ue danno il via libera allo status di candidati per Ucraina e Moldavia
ANSA/ UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI FILIPPO ATTILI
Mario Draghi al Consiglio Europeo, Bruxelles

Le congratulazioni di Michel e von der Leyen a Ucraina e Moldova

Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha parlato su Twitter di “un momento storico”, aggiungendo che "la giornata di oggi segna un passo cruciale nel vostro cammino verso l'Ue. Congratulazioni a Volodymyr Zelensky e Maia Sandu e al popolo ucraino e moldavo. Il nostro futuro è insieme". 

Affida le proprie congratulazioni a Twitter anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen: “È un buon giorno per l'Europa. I vostri paesi fanno parte della nostra famiglia europea. E la storica decisione odierna dei leader lo conferma”

Zelensky: "Momento storico, il futuro dell'Ucraina è nell'Unione europea"

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è collegato in diretta al vertice europeo dopo il via libera allo status di candidato Ue dell'Ucraina. In un tweet, Zelensky ha inoltre scritto: "Elogi sinceri per la decisione dei leader Ue di concedere all'Ucraina lo status di candidato Ue. È un momento unico e storico nelle relazioni tra Ucraina e Unione Europea. Sono riconoscente a Charles Michel e a Ursula von der Leyen per il sostegno. Il futuro dell'Ucraina è all'interno dell'Ue"

Consiglio europeo: sì alla candidatura Ue per Ucraina e Moldavia

Il Consiglio europeo ha dato formalmente il via libera alla concessione a Ucraina e Moldavia di paesi candidati all'ingresso nell'Ue, sulla base delle raccomandazioni della Commissione. I 27 hanno anche detto sì alla "prospettiva europea" per la Georgia.
 

L'Italia e altri quattro paesi intendono proporre lo slittamento dello stop alla vendita di auto a benzina

Dopo la riunione del Consiglio europeo, a cui siedono i massimi rappresentanti dei 27 stati membri, proseguiranno le riunioni su temi specifici tra i ministri competenti. Martedì 28 è previsto il Consiglio sull'ambiente, e in vista della riunione Italia, Bulgaria, Portogallo, Romania e Slovacchia hanno presentato un documento, che propone di posticipare lo stop alla vendita di veicoli a benzina dal 2035 al 2040 e fissare al 90% anziché al 100% l'obiettivo di riduzione delle emissioni

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Orban è contrario a nuove sanzioni alla Russia

“Diciamo sì all'adesione dell'Ucraina all'Ue, diciamo sì alla pace e diciamo no a ulteriori sanzioni”. È la posizione espressa dal primo ministro ungherese Viktor Orban, secondo il quale l'Europa soffre "dell'inflazione di guerra, della crisi economica di guerra. Ora non servono nuove sanzioni, ma la pace" perché questo è "l'unico antidoto all'inflazione di guerra". 

L'Italia chiede un summit straordinario sull'energia

Il premier Mario Draghi, a quanto si apprende da più fonti europee, ha chiesto al Consiglio europeo di convocare un summit straordinario sull'energia nelle prossime settimane. La proposta, si apprende ancora, sarebbe sostenuta da altri Paesi membri, tra i quali la Francia.

Slovenia: ok allo status di candidato per l'Ucraina, ma sia concesso anche alla Bosnia

 Slovenia e Austria non bloccheranno il riconoscimento dello status di candidato all'Ucraina, ma "ciò non significa che non sosterremo che anche la Bosnia-Erzegovina ottenga tale status. Se necessario, insisteremo fino al mattino". Lo ha detto a Bruxelles  il premier sloveno, Robert Golob, a margine del vertice dei leader Ue. A quanto si apprende, Germania, Francia e Paesi Bassi riterrebbero che Sarajevo non avrebbe fatto sufficienti passi in avanti nel percorso europeo.

Il primo ministro sloveno Robert Golob EPA/STEPHANIE LECOCQ via ANSA
Il primo ministro sloveno Robert Golob

Non sarà facile trovare consenso sul tetto al prezzo del gas

Sulla proposta italiana di un tetto al prezzo del gas "non c'è un ampio consenso". È quanto sottolineano fonti europee citate dall'agenzia Askanews, "La Commissione farà un approfondimento" e il tema sarà discusso domani nella sessione dedicata a energia e gas però, ribadiscono le fonti, "manca un consenso largo".

Anche la Grecia vuole un tetto al prezzo del gas

Il premier greco Kyriakos Mitsotakis affianca l'Italia nel richiedere con urgenza, per contenere i prezzi dell'energia, "iniziative coraggiose a livello europeo, come l'imposizione di un tetto al prezzo all'ingrosso del gas. Questo è un tema di cui discutiamo da molto tempo, purtroppo finora non c'è stata la mobilità necessaria. Mi auguro che ora tutti i membri del Consiglio europeo riconoscano la necessità di una risposta europea coordinata".

Bilaterale Draghi-Macron prima del vertice

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il presidente francese, Emmanuel Macron, hanno avuto - a quanto si apprende - un colloquio negli uffici della delegazione italiana prima dell'inizio del Consiglio europeo a Bruxelles. 

Il primo ministro della Grecia Kyriakos Mitsotakis oggi a Bruxelles (AP Photo/Olivier Matthys)
Il primo ministro della Grecia Kyriakos Mitsotakis oggi a Bruxelles

Metsola: “Attenzione al costo della vita, arrivano mesi difficili”

"Oggi giornata storica, daremo lo status di paese candidato all'Ucraina, cosa che il Parlamento Europeo ha chiesto sin dall'inizio della brutale guerra scatenata dalla Russia". Lo ha detto la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. "Ma oggi solleverò anche la questione dell'aumento dei costi della vita per i cittadini europei a causa della guerra, i prossimi mesi saranno difficili da un punto di vista della sicurezza energetica", ha aggiunto.

Roberta Metsola Getty
Roberta Metsola

Lituania: “Ci aspettiamo solidarietà del Consiglio Ue a minacce di Mosca”

"Non ci sono molti Paesi in Europa che non sono stati minacciati dalla Russia, la Lituania è fra questi. Noi stiamo solo applicando il quarto pacchetto di sanzioni Ue, non è questione bilaterale fra noi e la Russia ma tra la Russia e l'Unione Europea. Forse c'è bisogno di stabilire le regole più precisamente ma anche dopo continueremo ad applicare le sanzioni secondo le regole stabilite dall'Ue. Noi ci aspettiamo di ricevere solidarietà per quanto sta accadendo e solleverò la questione coi leader". Lo ha detto il presidente della Lituania Gitanas Nausèda arrivando al Consiglio Europeo.

"La Lituania non sta introducendo sanzioni proprie" nei confronti della Russia e di Kaliningrad, "ma stiamo solo applicando le regole Ue e le sanzioni" decise a Bruxelles "e forse c'è bisogno chi chiarire quelle norme in maniera più precisa, ma anche dopo che ciò avverrà continueremo ad applicare le sanzioni decise dall'Unione europea". 

"Fino a 20-25 anni fa eravamo pienamente esposti alle risorse energetiche della Russia" dalle quali la Lituania era dipendente, "ma abbiamo capito che non era il modo giusto di andare avanti e abbiamo iniziato a prepararci per fermare questa minaccia da parte della Russia e oggi siamo il primo Paese a rompere tutti i legami e le forniture energetiche dalla Russia: gas, petrolio ed elettricità". "Per noi le minacce di disconnessione dalla rete elettrica o di interruzione delle forniture di gas sono senza senso: siamo pronti", ha aggiunto Nauseda. "Consiglio ai miei amici nell'Unione europea di fare altrettanto al più presto", ha aggiunto il presidente. 

Il presidente lituano, Gitanas Nauseda (ApPhoto)
Il presidente lituano, Gitanas Nauseda

Borrell: “Nuove linee guida per evitare blocco Kaliningrad”

"La Commissione europea chiarirà le linee guida perché non vogliamo un blocco o vietare il traffico tra Russia e Kaliningrad. Gli obiettivi sono due prevenire l'evasione delle sanzioni e non bloccare il traffico. E stiamo lavorando su questo". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al vertice Ue. "Non è in corso alcun blocco. Ci sono dei controlli alle merci e questi controlli devono essere fatti in modo intelligente da non bloccare il traffico", ha aggiunto. 

Josep Borrell AP Photo/Olivier Matthys
Josep Borrell

Nord Macedonia: “Compromesso per avvio negoziati inaccettabile”

"La proposta francese in questa forma è inaccettabile per noi". Così il premier macedone, Dimitar Kovacevski, in conferenza stampa al termine del vertice Ue-Balcani occidentali. Nelle settimane scorse la presidenza francese del Consiglio Ue ha apportato delle modifiche al quadro negoziale della Macedonia del Nord e superare il veto bulgaro all'avvio  dei negoziati di adesione per Skopje. "Non possiamo permettere che una questione bilaterale divenga multilaterale", ha aggiunto Kovacevski, ribadendo gli "elementi fondamentali" perché Skopje accetti il compromesso francese. Il vertice Ue-Balcani occidentali è terminato senza raggiungere un'intesa sull'avvio dei negoziati di Macedonia del Nord e Albania, bloccati dal veto di Sofia per una disputa identitaria con Skopje.

Il primo ministro della Macedonia del Nord, Dimitar Kovacevski (Ansa)
Il primo ministro della Macedonia del Nord, Dimitar Kovacevski

Rutte: “A Mosca non conviene lo stop del gas, ha bisogno di soldi”

"Dobbiamo guardare la situazione giorno per giorno, passo dopo passo. Non credo sia nell'interesse russo tagliarci il gas perché ha bisogno dei soldi e perché in questo momento noi non siamo ancora indipendenti dal gas. Quindi non ha molto senso preoccuparsi tutto il tempo". Lo ha dichiarato il premier olandese, Mark Rutte, al suo arrivo al vertice Ue a Bruxelles.

“Price cap? Non siamo contro emotivamente o per una questione di principio ma pensiamo, sulla base delle evidenze che abbiamo, che potrebbe non funzionare come qualcuno pensa. Nei precedenti Consigli europei abbiamo concordato di considerarlo, di chiedere un parere a industriali e a esperti, quindi il price cap è in considerazione”. 

Serbia: “Nessun risultato concreto, ma buona discussione”

"Oggi non è arrivato nessun risultato concreto ma c'è stata una buona discussione, e non voglio sottovalutarne l'importanza: la politica non gira sempre intorno ai risultati. Ma certo, la Nord Macedonia e l'Albania non hanno avuto l'apertura dei negoziati, la Bosnia non ha avutolo status di candidato, il Kossovo non ha ottenuto la liberalizzazione dei visti". Lo ha detto il presidente serbo Aleksander Vucic in conferenza stampa dopo l'incontro con i leader Ue. Vucic ha poi detto di essere d'accordo con la proposta di Macron per una "comunità politica" poiché è l'unico modo per i Balcani di "essere ascoltati". 

Scholz: “Consiglio storico, prospettiva europea per l'Ucraina”

Quello di oggi a Bruxelles è "un Consiglio europeo storico. Mostreremo ancora una volta la nostra solidarietà all'Ucraina, ma prenderemo anche una decisione importante per la prospettiva europea dell'Ucraina". "L'obiettivo è quello di creare le condizioni necessarie per intraprendere questa strada condizionale per l'Ucraina". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, all'arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles. 

"Ciò avrà conseguenze per l'Europa, ma ovviamente anche in modo molto diretto per l'Ucraina, i suoi sforzi e le sue iniziative. Il punto è che ora riusciamo a rendere possibili le condizioni necessarie per intraprendere il percorso completo di questi prerequisiti. È importante che comprendiamo anche che dobbiamo renderci capaci dell'allargamento. Se ciò avrà successo, sarà anche per noi un appello a compiere progressi riguardo alle prospettive dei paesi dei Balcani occidentali, ai quali era stato promesso già nel 2003 di diventare membri dell'Unione europea. Saranno 20 anni l'anno prossimo e questo è un motivo per fare ancora una volta nuovi sforzi".

Olaf Scholz ANSA
Olaf Scholz

Macedonia - Bulgaria diventa un caso

Nel vertice Ue-Balcani "è stata ribadita in modo chiaro e inequivocabile la prospettiva europea dei Balcani occidentali e il futuro della regione nell'Unione europea. La guerra in Ucraina ha messo in primo piano l'allargamento dell'Ue. In primo luogo, ciò significa avanzare nel processo di adesione. Portando avanti le riforme, in particolare quelle relative allo stato di diritto, alle riforme della giustizia e alla lotta alla corruzione. Significa anche che i negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania devono iniziare senza indugio: questa è la priorità assoluta". È quanto riferisce una fonte Ue. "Proseguono i lavori per trovare una soluzione reciprocamente accettabile alle restanti questioni bilaterali tra Bulgaria e Macedonia del Nord con un senso di estrema urgenza", aggiunge.

Albania: “Oggi lutto per l'Unione europea, mi dispiace per loro”

"Lasciatemi esprimere il mio profondo lutto per l'Unione europea. Mi dispiace per loro e spero che li possiamo aiutare". Lo ha dichiarato il premier albanese, Edi Rama, in conferenza stampa al termine del vertice Ue-Balcani. "Michel mi ha detto che avevo tre minuti per l'intervento, gli ho detto che si concretizzassero le cose ci basterebbero trenta secondi. Ma se non si procede, allora tre minuti non bastano", ha aggiunto. 

"Dicono che Vladimir Putin è malato. Forse, forse non sta molto bene, ma sicuramente questo posto non sembra molto in salute". Lo dice il premier albanese, Edi Rama, a Bruxelles in conferenza stampa al termine del vertice Ue-Balcani Occidentali. "L'aggressione russa" all'Ucraina, continua, "sta ricevendo un aiuto non richiesto da un Paese Nato, la Bulgaria", che bloccando l'avvio dei negoziati di adesione con Macedonia del Nord e Albania "aumenta il risentimento" nella regione. 

"Continueremo il percorso di adesione - aggiunge Rama - sperando che nel prossimo secolo saremo membri. La verità" è che il problema "non è semplicemente la Bulgaria, che è una disgrazia, ma lo spirito distorto dell'allargamento. Ventisei Paesi sono impotenti tutti insieme" davanti al veto messo da un singolo Paese, la Bulgaria.

Il primo ministro albanese Edi Rama (ApPhoto)
Il primo ministro albanese Edi Rama

Premier Macedonia: “Siamo insoddisfatti, perdiamo tempo”

"Ho espresso l'insoddisfazione del mio governo e della popolazione, per le dinamiche del processo di adesione e l'avvio dei negoziati. La Macedonia del Nord è candidato da quasi 18 anni. Abbiamo firmato l'accordo di associazione 21 anni fa. Nel marzo 2020 il Consiglio europeo ha deciso per l'avvio incondizionato dei negoziati tra la Macedonia del Nord e l'Unione europea. Ma siamo qui e i negoziati non sono ancora partiti. Ciò che succede ora è un problema serio per la credibilità dell'Ue. Stiamo perdendo tempo prezioso che non abbiamo a disposizione". Lo ha dichiarato il premier della Macedonia del Nord, Dimitar Kovacevskis, in una conferenza stampa al termine del vertice Ue-Balcani. "La Macedonia del Nord e l'Albania, ma anche tutta la regione, non possono restare bloccati in questa situazione a causa di un Paese non riesce a coordinarsi e sbloccare il nostro percorso europeo. Non dobbiamo permettere che problemi bilaterali diventi multilaterali", ha aggiunto.

Macron: “Prossime ore importanti per l'accordo sulla Macedonia”

"Le prossime ore e i prossimi giorni sono importanti. Vediamo se riusciamo ad arrivare a un accordo tra la Macedonia del Nord e la Bulgaria, è ancora un po' presto". Lo ha dichiarato il presidente della Francia, Emmanuel Macron, al suo arrivo al vertice di Renew Europe subito dopo il summit Ue-Balcani occidentali. 

Incontro Eu-Western balkans @ansa
Incontro Eu-Western balkans

Martin: “L'Irlanda è per allargamento Ue”

"La nostra posizione è chiara, noi vogliamo andare avanti rapidi sull'allargamento e fare quello che c'è da fare". Lo ha detto Michael Martin, taoiseach (primo ministro) dell'Irlanda, arrivando al summit di Renew Europe a Bozar, a Bruxelles. “Al vertice con i Balcani occidentali abbiamo avuto una discussione fruttuosa”, ha aggiunto. 

Il primo ministro irlandese Micheal Martin, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro belga Alexander De Croo, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il primo ministro ungherese Viktor Orban e il presidente serbo Aleksandar Vucic a Bruxelles, Belgio, 23 giugno 2022 (Ansa)
Il primo ministro irlandese Micheal Martin, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro belga Alexander De Croo, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il primo ministro ungherese Viktor Orban e il presidente serbo Aleksandar Vucic a Bruxelles, Belgio, 23 giugno 2022

Saltata la conferenza stampa dopo il vertice Ue-Balcani occidentali

La conferenza stampa dei leader dell'Ue e dei Paesi dei Balcani Occidentali, prevista per le 11.30, è stata annullata, dopo che il vertice è durato due ore più del previsto. La discussione tra i leader è stata "franca", hanno riferito fonti Ue, il che vuol dire, in linguaggio diplomatico, che si sono dette cose anche "molto dure". La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, era comunque attesa al prevertice del Ppe. Dovrebbero invece fare una conferenza stampa il premier albanese, Edi Rama, il presidente serbo, Aleksandr Vucic, e il primo ministro della Macedonia del Nord, Dimitar Kovacevski.

Terminato il vertice Ue con i Balcani Occidentali

È terminato poco fa il vertice Ue-Balcani Occidentali all'Europa Building, sede del Consiglio a Bruxelles. Nel primo pomeriggio prenderà il via il Consiglio Europeo. 
 

Via libera a proroga validità Green Pass Ue, regole estese fino a giugno 2023

Via libera dal Parlamento europeo alla proroga della validità del quadro giuridico creato per l'istituzione del Green Pass, o certificato Covid digitale Ue come è definito a Bruxelles, per ulteriori 12 mesi. Gli eurodeputati hanno approvato l'accordo raggiunto il 13 giugno con i governi dell'Ue per prevenire le restrizioni alla libera circolazione nell'Unione in caso di nuove varianti o altre minacce legate alla pandemia. Le regole attuali, in scadenza la prossima settimana, saranno estese fino al 30 giugno 2023.   

Il testo approvato dall'aula stabilisce che i Paesi Ue "non dovrebbero limitare la libera circolazione dei titolari del certificato digitale Covid Ue in modo sproporzionato o discriminatorio".   

Entro la fine del 2022, la Commissione europea valuterà l'impatto del Green Pass sulla libera circolazione e sui diritti fondamentali e potrà proporne la revoca nel caso in cui la situazione della salute pubblica lo consenta, sulla base dei più recenti pareri scientifici del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e del comitato per la sicurezza sanitaria dell'Ue.

Kiev: “Attendiamo il via libera per l'adesione alla Ue”

L'Ucraina è "in attesa del via libera" dei Ventisette, riuniti oggi e domani a Bruxelles, per la convalida del suo status di candidato all'Unione Europea, quasi quattro mesi dopo l'invasione russa del suo territorio. "Siamo in attesa della luce verde", ha detto il capo dell'amministrazione presidenziale ucraina, Andrei Yermak, ricordando che "l'obiettivo chiaro è la piena adesione all'Ue", una procedura che potrebbe però richiedere alcuni anni.

Cremlino: “La Russia è fornitore affidabile di gas per l'Europa”

"La Russia è stata e rimane un fornitore molto, molto affidabile di risorse energetiche per l'Europa". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, lo riporta Ria Novosti.
 

Ok Ue ad esonero contributivo per assunzioni tour operator

Via libera Ue all'esonero contributivo per le assunzioni nel settore agenzie di viaggi e tour operator. Lo comunica il Ministero del Lavoro, specificando in una nota che l'ok è arrivato "in seguito al lavoro istruttorio avviato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali insieme alla Rappresentazione permanente Ue e alla Commissione europea". 

Parlamento europeo: “Raggiungere 80% capacità stoccaggi gas entro novembre”

Riempire almeno all'80 % gli impianti di stoccaggio del gas entro il primo novembre 2022 per proteggere i cittadini europei da eventuali shock di approvvigionamento. Questo l'obiettivo del regolamento Ue sullo stoccaggio dell'energia il cui testo legislativo è stato approvato durante la plenaria del Parlamento europeo con 490voti favorevoli, 47 contrari e 55 astensioni. La relazione chiede che gli impianti di stoccaggio del gas siano considerati infrastrutture critiche. Tutti i gestori degli impianti di stoccaggio quindi dovranno ottenere nuove certificazioni obbligatorie per ridurre il rischio di interferenze esterne.

Stando al testo i paesi Ue e i loro gestori energetici in risposta alla guerra in Ucraina dovrebbero adoperarsi per raggiungere l'85 % (con una quota minima dell'ottanta)  della capacità totale di stoccaggio. Il nuovo regolamento, già concordato con i ministri dell'UE, prevede che per gli anni successivi il livello di riempimento sia poi fissato al 90% "diversificando le fonti di approvvigionamento del gas e rafforzare le misure di efficienza energetica". 

Il Parlamento europeo approva la relazione per concedere status di paese candidato Ue a Ucraina e Moldavia

Il Parlamento europeo approva con 529 a favore 45 contrari e 14 astenuti la relazione in cui chiede di concedere immediatamente lo status di paese candidato Ue all'Ucraina ed alla Moldavia. La relazione indica la volontà dell'aula anche di concedere lo status alla Georgia, una volta completate le riforme necessarie. I deputati affermano che "nel contesto della brutale guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, tale scelta darebbe prova di leadership, determinazione e lungimiranza" ma sottolineano "che non esiste una procedura accelerata per l'adesione all'Ue" e che questa rimane "un processo strutturato e basato sul merito". 

Germania: l'allerta gas passa alla fase 2

La Germania ha dichiarato che aumenterà il livello di allerta nell'ambito del piano di emergenza del gas per garantire l'approvvigionamento in seguito alla recente riduzione delle forniture di gasdotti dalla Russia. "Il gas è ora una merce rara in Germania", ha detto ai giornalisti il ministro dell'Economia Robert Habeck. L'attivazione della fase due porta la Germania un passo avanti verso la terza e ultima fase che potrebbe vedere il razionamento del gas nella principale economia europea. 

La prima fase, quella dell'early warning, era scattata alla fine di marzo, quando il Cremlino aveva chiesto il pagamento in rubli del gas, e indica un peggioramento considerevole nelle forniture. La seconda fase, di allarme, prevede una domanda accresciuta o problemi alle forniture, che restano comunque assicurate. La terza, quella dell'emergenza, implica che le forniture non siano sufficienti a rispondere alla domanda.

Timmermans: “Allerta in dodici stati, rischio taglio totale”

"In totale, dodici Paesi membri sono stati colpiti dal taglio unilaterale delle forniture di gas dalla Russia e dieci Stati hanno diramato un avvertimento iniziale ai sensi delle regole sulla sicurezza dell'approvvigionamento di gas. Il rischio di una totale interruzione delle forniture di gas è oggi più reale che mai". Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, nel suo intervento al Parlamento europeo a Bruxelles. Tuttavia, "gli attuali livelli di riempimento delle forniture di gas è superiore al 50% della capacità totale, ben al di sopra dello scorso anno", ha aggiunto Timmermans.

Italia al lavoro per il tetto al costo del gas

L'Italia sta lavorando per inserire un riferimento diretto al "price cap", il tetto al prezzo del gas, nelle conclusioni del Consiglio europeo, che per ora è solo richiamato con la citazione alle conclusioni del vertice del 30 e 31 maggio. Lo si apprende da fonti diplomatiche Ue. 

Nell'ultima bozza del vertice Ue che inizierà nel pomeriggio a Bruxelles è stato inserito un riferimento indiretto al price cap. Il punto in questione, su cui insiste in particolare l'Italia, indica che "alla luce dell'utilizzo dell'energia come arma da parte della Russia, richiamando le conclusioni del 30-31 maggio, il Consiglio europeo invita la Commissione europea a perseguire i suoi sforzi per assicurare una fornitura energetica a prezzi accessibili". Nelle conclusioni del vertice del 30-31 maggio si faceva riferimento, tra le possibili opzioni, anche all'introduzione di un tetto al prezzo del gas.

Mario Draghi al consiglio europeo @ansa
Mario Draghi al consiglio europeo

Michel: “Fiducioso su concessione status candidato all'Ucraina”

"È un momento decisivo per l'Europa, è una decisione geopolitica che prenderemo oggi, sono fiducioso che accorderemo lo status di candidati all'Ucraina e alla Moldovia". Così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha commentato la sessione, al via nel pomeriggio, del Consiglio Ue, in cui si deciderà se approvare la raccomandazione della Commissione europea di concedere all'Ucraina e alla Moldova lo status di paesi candidati all'adesione all'Ue.

Bozza conclusioni Consiglio europeo: entra il riferimento al “price cap”

Il riferimento al price cap entra nell'ultima versione della bozza di conclusioni del Consiglio europeo. Il testo, nel paragrafo dei temi economici, vede un'aggiunta nella quale il Consiglio "nel contrasto all'uso come arma del gas da parte della Russia, invita la Commissione a perseguire gli sforzi nell'assicurare le forniture energetiche a prezzi accessibili". Il ministro Cingolani commenta: "Già il fatto che si ventili" la possibilità di fare il price cup "fa da deterrente ai mercati che possono pensare di fare i picchi fuori controllo". Il vicecancelliere tedesco Robert Habeck avverte: "Dobbiamo ridurre l'uso del gas già d'estate, l'inverno arriva e dobbiamo riempire i depositi". Serve "uno sforzo nazionale" per contrastare la "volontà" di Putin.

Albania: “Kiev non si faccia illusioni sulla sua candidatura all'Ue”

Il primo ministro albanese, Edi Rama, ha ricordato all'Ucraina che il processo di adesione all'Ue, anche in caso di un sì alla candidatura, sarebbe comunque molto lungo. "La Macedonia del Nord è candidata da diciassette anni, se non ho perso il conto, e l'Albania da otto, quindi benvenuta all'Ucraina", ha scherzato Rama al suo arrivo a Bruxelles per un incontro con i leader dell'Ue. "È una buona cosa dare uno status all'Ucraina. Ma spero che il popolo ucraino non abbia molte illusioni", ha aggiunto. 

Bosnia: “Senza status di candidato addio accordo”

Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, membro serbo della presidenza tripartita bosniaca, ha ribadito che se la Bosnia-Erzegovina non otterrà al vertice di oggi lo status di paese candidato all'Ue non se ne farà nulla dell'accordo raggiunto nei giorni scorsi a Bruxelles fra il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e le varie forze politiche bosniache. "Se la Bosnia-Erzegovina non otterrà lo status di paese candidato, come l'Ucraina, sarà un inganno e tale accordo resterà lettera morta - ha affermato Dodik.

Serbia: “Alcuni non rispettano la nostra integrità territoriale”

"Abbiamo già votato all'Assemblea generale delle Nazioni Unite contro l'aggressione all'Ucraina, supportiamo l'integrità territoriale dell'Ucraina e supportiamo l'integrità territoriale della Serbia, cosa che non fanno molti Stati membri Ue. È un tema molto complicato e non ho dubbi che ne discuteremo oggi". Così il presidente serbo, Aleksandar Vucic, rispondendo a una domanda sullo scarso sostegno all'Ucraina e alle sanzioni Ue, al suo arrivo al vertice Ue-Balcani occidentali a Bruxelles. "Rispettiamo noi stessi più di quanto fanno altri", ha aggiunto.

Metsola: “Iniziare i negoziati e garantire i visti al Kosovo”

"È un giorno storico. Oggi è il giorno in cui davvero dovremmo iniziare i negoziati di adesione per l'Albania e la Macedonia del Nord, e dovremmo veramente iniziare a parlar per garantire la liberalizzazione dei visti per il Kosovo". Così la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, al suo arrivo al vertice Ue-Balcani occidentali a Bruxelles. "I Balcani Occidentali dovrebbero trovare il proprio posto nella casa europea. Oggi è il giorno in cui l'allargamento dovrebbe essere usato in tempo di guerra", ha aggiunto.

Michel: “Rinvigorire il processo di allargamento nella Regione”

Il vertice dei Balcani Occidentali "è un momento importante" per "rinvigorire il processo" di allargamento nella Regione, per "mandare un segnale chiaro". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, entrando al vertice Ue-Balcani Occidentali. "ci sono discussioni in corso in Bulgaria, stiamo seguendo da vicino la situazione", ha aggiunto Michel, sottolineando l'impegno dell'Ue per superare lo stallo nell'avvio dei negoziati di adesione di Albania e Macedonia del Nord, bloccato finora dal veto di Sofia per una disputa identitaria con Skopje. Al vaglio delle autorità bulgare è una proposta della presidenza francese del consiglio dell'Ue, con cui, spiega ancora il capo del Consiglio europeo, si punta a far cadere l'opposizione della Bulgaria e far avanzare così i dossier di Macedonia del Nord e Albania, "in cima alla priorità dell'Ue", ha concluso Michel.

Incontro Eu-Western balkans @ansa
Incontro Eu-Western balkans

Kosovo: “L'Ue parli chiaro ai Balcani o altri occuperanno lo spazio”

"Aprendo le porte all'Ucraina e alla Moldavia l'Ue manda un messaggio di importanza geostrategica. È una decisione geopolitica ed è esattamente quello che serve ai Balcani Occidentali". Lo sottolinea la presidente del Kosovo Vjosa Osmani, a margine del vertice Ue-Balcani Occidentali a Bruxelles, che precede il Consiglio Europeo. "Quindi - continua Osmani - spero davvero che, mentre Ucraina e Moldavia procedono simultaneamente, l'Ue capisca che siamo parte del cuore dell'Europa e che anche noi meritiamo di procedere perché, se l'Ue non darà un segnale chiaro ai Balcani Occidentali, altri fattori maligni useranno quello spazio". 

"È ora che tutti andiamo avanti - aggiunge la presidente kosovara - spero che tutti i Paesi europei diano oggi un messaggio chiaro. È ora che gli Stati membri sostengano questo processo, perché è una grande ingiustizia nei confronti del popolo kosovaro", aggiunge. 

La Bulgaria blocca l'adesione della Macedonia del Nord

L'ex primo ministro bulgaro, Boyko Borissov, "è la persona più disonesta che conosca, la mattina dice di voler sostenere l'ingresso della Macedonia del Nord nell'Unione europea, prendendo una decisione importante, e il pomeriggio blocca i lavori della commissione parlamentare. Questo doppio gioco, dire una cosa e farne un'altra, era normale negli ultimi anni" quando Borissov era premier "anche se ce ne siamo dimenticati negli ultimi sei mesi. Non cambierà mai". Lo ha dichiarato Kiril Petkov, primo ministro della Bulgaria, al suo arrivo al vertice Ue-Balcani occidentali. Le divisioni a Sofia sull'adesione della Macedonia del Nord all'Ue finora hanno bloccato i negoziati sia col Paese vicino alla Bulgaria che con l'Albania, creando forti tensioni tra gli Stati dei Balcani occidentali e il governo bulgaro.

Ue-Balcani occidentali: iniziato il summit a Bruxelles

Il summit Ue-Balcani occidentali è appena iniziato. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si è congratulato con il nuovo premier della Slovenia, Robert Golob, che si è unito ai leader Ue per la prima volta. Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, è rappresentato dal collega della Repubblica Ceca, il premier lussemburghese, Xavier Bettel, da quello del Belgio, mentre la prima ministra danese, Mette Frederiksen, arriverà più tardi. Alla conferenza finale, prevista in tarda mattina, con il presidente Michel e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, parteciperà anche il presidente francese, Emmanuel Macron, della presidenza di turno del Consiglio Ue.

Draghi è arrivato al vertice

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è arrivato al vertice dell'Ue con i paesi dei Balcani occidentali, che si tiene stamattina a Bruxelles prima del Consiglio europeo che inizia alle 15. Draghi non ha rilasciato dichiarazioni. 

L'obiettivo di fondo del Vertice tra i leader UE e i 6 Paesi dei Balcani occidentali, al termine del quale non è prevista una dichiarazione finale, è quello di provare a riaffermare un'agenda positiva tra Ue e Balcani occidentali, sul piano politico (sostegno al percorso di integrazione dei Balcani occidentali; allineamento ai valori della Ue e alla Politica Estera e di Sicurezza Comune; cooperazione di fronte alle sfide poste dall'aggressione russa) e socio-economico (transizione verde e progetti di connettività finanziati attraverso il Piano Economico e Investimenti per i Balcani occidentali; agenda per i giovani).

Mario Draghi al consiglio europeo @ansa
Mario Draghi al consiglio europeo

Borrell: “Deluso sull'allargamento, le cose non vanno bene”

"Non posso nascondere la mia delusione", perché nella politica di allargamento dell'Ue "le cose non vanno bene", dato che "un solo Paese", la Bulgaria, "blocca" l'apertura dei negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania, cosa che sarebbe dovuta accadere "oggi". Lo dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a margine del vertice Ue-Balcani Occidentali a Bruxelles. Quello che succede oggi, continua, dimostra ancora una volta che "l'unanimità è un grande problema" nel prendere decisioni. "Oggi non è un buon giorno" per l'Europa, conclude.

Michel: “Oggi giorno decisivo per la candidatura dell'Ucraina”

"È un momento decisivo per l'Unione europea. Sono fiducioso che oggi concederemo lo status di Paese candidato all'Ucraina e alla Moldavia e la prospettiva europea alla Georgia. Ma oggi abbiamo anche un importante incontro con i leader del Balcani perché c'è la concreta volonta' politica di rivitalizzare il processo con i Balcani". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al suo arrivo al vertice Ue-Balcani a Bruxelles.